domenica 28 marzo 2010

Orsoni, Brunetta e tutti gli altri cortigiani di destra e di “sinistra”

Le ragioni della presenza del Partito Comunista dei Lavoratori alle elezioni comunali
La “giostra elettorale” va volgendo al termine ed ecco tutti i candidati dare il “meglio” di sé.
Chi si fregia del fatto di stare più vicino alla “gente” (mai termine fu più abusato), chi è impegnato al cosiddetto “cambiamento”, chi promette di “governare” Venezia tutti i giorni (non si capisce se questa sia una minaccia o una promessa) e chi si distingue per “rilanciare” il ruolo della città dimenticandosi dei problemi profondi di chi vive e lavora veramente a Venezia.
E’ doveroso chiarire, fin dal principio, il motivo della nostra partecipazione a queste elezioni comunali:esse per noi assumono il significato di una “vetrina” di forte visibilità dove ricercare opportunamente nuovi contatti e nuove adesioni al nostro progetto generale di radicale e reale cambiamento in senso socialista dell’intero sistema economico e produttivo esistente. Non ci sono elezioni che cambiano il senso e la direzione di marcia dell’economia capitalistica. Questo non si è mai verificato nella storia e tantomeno si può pensare che, una partita elettorale gestita a livelli locali così definiti, possa realmente modificare gli assetti politici generali presenti nel territorio lagunare. Dietro ai candidati al posto di primo cittadino si strutturano i poteri “forti” veneziani e ,questi, agendo anche in piena autonomia, si scelgono i più “validi” rappresentanti. Osservandoli sul piano generale, viene da chiedersi dove si differenzino i vari programmi e, soprattutto, dove possa trovar posto la questione lavoro dal momento che, fatta eccezione per qualche retorica formalità inserita come “condimento” nella salsa dei diversi “programmi” elettorali, sembra di assistere ad una bagarre orchestrata sulle spalle di una cittadinanza stanca dei soliti slogan e delle solite promesse.
Noi diciamo chiaramente che sui grandi temi oggetto della discussione elettorale non può esserci voto che tenga. Sulla sublagunare, sulla svendita del lido, sul quadrante di Tessera, sull’operazione Venice Newport, sulle olimpiadi, sulla generale dismissione produttiva di Porto Marghera e tante altre cose ancora, i suddetti soggetti economici sembrano già aver deciso tutto. Questi progetti dovranno esser realizzati dal momento che rappresentano il nuovo fronte di un business altamente proficuo, solido e sicuro anche se antitetico radicalmente (questo sì) agli interessi dei lavoratori, degli studenti, dei pensionati e dei disoccupati dell’intera area veneziana.
I due principali “antagonisti” Orsoni e Brunetta sponsorizzano due ceti amministrativi contrapposti ma, di fondo, da un versante di classe rappresentano i medesimi interessi. L’aggravante per Orsoni è rappresentata dal fatto che assume in sé alcune frange politiche dal richiamo preciso ma altrimenti fuorviante: la federazione della sinistra e ciò che resta dell’extraparlamentarismo “radicale”. Quest’ultimi accompagneranno (qualora vincenti) politiche di accomodamento amministrativo in nome dei soliti slogan (bilanci partecipativi, democrazia del dialogo, spazi di discussione con la cittadinanza ecc.) e,così facendo, di fatto, puntelleranno il programma di svendita generale della città sostenuto dal “nuovo” candidato Orsoni.
Su Brunetta non si possono sprecare più di tante parole. Esprime, al meglio, in forma più diretta e senza tanti giri di parole, ciò che per la città non andrebbe assolutamente fatto: speculazioni edilizie, dismissioni produttive a Porto Marghera, svendita totale delle proprietà immobiliari del Comune, costruzione immediata della sublagunare, politiche di esclusione sociale sostenute dall’alleato Lega Nord e altre “perle” simili tra cui il “rilancio” di Venezia come polo fieristico europeo. Per i suddetti temi non sembra, del resto, esser passato molto tempo dalle promesse di “sviluppo” legate al Passante di recente costruzione dell’amico Galan. Certe prospettive possono sicuramente allettare ma al riscontro dei fatti si misurano in concreti fallimenti.
Il Passante ha aiutato le delocalizzazioni ed il più rapido passaggio di merci prodotte altrove nel mondo. Così si misurano le burle elettorali; dicendo che Venezia ha bisogno di spazi fieristici ed espositivi e non più di un polo chimico, siderurgico, manifatturiero e metalmeccanico ovvero di migliaia e migliaia di posti di lavoro.
La passata giunta Cacciari, quindi, in pieno ed ossequioso rispetto delle dinamiche economiche generali ha pienamente fatto corrispondere sul piano locale determinate esigenze che i già richiamati poteri locali richiedevano e che rappresentano l’ossatura economica reale posta al riparo da qualsiasi tornata elettorale (Mossetto di Est-Capital, Baita di Mantovani, Marchi del gruppo Save, Caltagirone di Impregilo, Costa per l’Autorità portuale, Zanardo per lo stesso Interporto e tanti altri “minori” ancora).
In definitiva noi rigettiamo l’idea di infondere ulteriori illusioni tra la nostra base sociale. Le crisi aziendali disseminate sul territorio e i relativi drammi sociali che fanno scaturire, non si risolvono con semplici elezioni ancorchè ristrette sul territorio; fosse davvero così facile si sarebbero già liquidate da tempo.
Nella storia tali auspici non si sono mai verificati ed è doveroso ribadire con estremo coraggio e lucida fermezza che solamente una prospettiva di coordinamento delle lotte unitarie e di massa nella loro piena e cosciente continuità possono migliorare realmente le condizioni di vita e di lavoro sul piano locale e nazionale. Questa risulta essere la nostra posizione e questo il nostro obiettivo anche per coloro che, etichettandoci come dei nostalgici, si dimenticano di dare risposte adeguate a chi, oggi, non riesce ad arrivare alla terza settimana del mese. Affermiamo la necessità di una società comunista in un mondo dilaniato da guerre, scontri interimperialistici e migliaia di fabbriche che chiudono in nome della ricerca del profitto e della speculazione finanziaria. Compito non facile e sicuramente diverso da qualche misera poltrona assessoriale.

Partito Comunista dei Lavoratori
Venezia