giovedì 2 dicembre 2010

L'ACQUA NON SI VENDE!


L'ACQUA NON SI VENDE!
I SERVIZI DEVONO ESSERE PUBBLICI!

Il capitale finanziario, in questa fase di crisi capitalistica, ha sempre più difficoltà a realizzare profitti nel settore manifatturiero, da qui la diversificazione degli investimenti nel settore dei servizi essenziali (acqua, rifiuti, trasporti, energia, sanità, scuola.....). Proprio per estrarre rendite parassitarie dalla privatizzazione dei servizi essenziali la borghesia ha operato di concerto con i governi di centrodestra e centrosinistra per la progressiva privatizzazione dei beni comuni.

Le politiche sull'acqua che sono state attuate in Italia negli ultimi anni di fatto rispondono a logiche di mercificazione e privatizzazione: dal controllo sulle acque minerali alla gestione degli acquedotti, dalla costruzione delle dighe alla privatizzazione dei bacini idrici.

Nell'arco di un quindicennio, la privatizzazione dell'acqua in Italia è stata resa obbligatoria!
Il governo Berlusconi, con il recente Decreto Ronchi, ha definitivamente portato a compimento il processo di privatizzazione: gli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), corrispondenti ai bacini idrografici, in parte ancora a gestione pubblica, le cosiddette in house, dovranno essere anch’essi privatizzate.

Questo significa che l'acqua finirà nelle mani di società private, magari una multinazionale, a cui, per sovrappiù, sarà garantito per legge un profitto del 7% sul capitale investito! E' molto probabile che la gestione finirà nelle mani delle quattro maggiori SPA a capitale misto (Acea di Roma, Hera di Bologna, Iride di Genova e Torino, A2A di Milano e Brescia), dentro le quali troviamo le multinazionali francesi (Suez e Veolia), oppure direttamente da queste ultime come avviene già in diverse regioni.

Nelle regioni italiane dove i processi di privatizzazione sono stati avviati da qualche anno le tariffe sono aumentate di almeno il 40% e la qualità del servizio è nettamente peggiorata, anche in termini di sicurezza per la salute della cittadinanza (per esempio i valori elevati di arsenico riscontrati nell'acqua potabile di diverse regioni). Infatti le aziende private per massimizzare i profitti non solo tagliano sulla manutenzione delle infrastrutture, ma riducono il numero di lavoratori addetti e i controlli di potabilità.

Nel mondo (Cochabamba in Bolivia nel 2000) e nel nostro paese (Aprilia in Lazio), gli effetti nefasti della privatizzazione dell'acqua hanno portato a rivolte e proteste. A Parigi dopo 25 anni di gestione privata fallimentare è tornata la gestione pubblica.

Nel nostro paese negli ultimi anni per fermare la privatizzazione dell'acqua ed aprire la strada ad una vera gestione pubblica è nato un movimento di massa cosciente che l'acqua è un diritto che deve essere garantito a tutti, che questa risorsa non può essere considerata un bene economico commerciale, come sostengono i partiti borghesi di entrambi gli schieramenti, ma deve essere assicurato a tutti in quanto diritto inalienabile. Per sostenere queste ragioni, per difendere con la lotta di massa e con lo strumento referendario questo diritto sono stati costituiti nel Paese centinaia di comitati popolari.

Il Partito Comunista dei Lavoratori partecipa alla manifestazione regionale del 4 dicembre 2010 a Venezia e sostiene con tutte le proprie forze questo movimento di lotta contro la privatizzazione dei beni comuni. Il PCL ritiene che la battaglia per l'acqua può e deve diventare l'occasione per unire in un vasto fronte unito, contro il capitale e i suoi governi, locali e nazionale, tutte quelle domande democratiche, sociali ed ecologiche che per realizzarsi devono mettere in campo una prospettiva anticapitalista:

- L'acqua deve essere un bene comune e un diritto universale incondizionato;
- Fermiamo la privatizzazione, difendiamo dalla speculazione le risorse idriche;
- La gestione deve essere sottratta alla speculazione, alla corruzione e al profitto;
- La gestione deve essere pubblica, sotto controllo dei lavoratori e delle masse popolari;
- Per una alternativa di società e di potere: per un governo dei lavoratori, per il socialismo!


Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione “Pietro Tresso (Blasco)” di Venezia
Via San Donà 278 Mestre-Venezia
Contatti : pclvenezia@yahoo.it