mercoledì 23 maggio 2012

ANNUNCIATI TAGLI ALL' ACTV, 300 LAVORATORI A RISCHIO! MANIFESTAZIONE A VENEZIA


NESSUN LAVORATORE DEVE ESSERE LASCIATO A CASA!

NESSUN SERVIZIO DEVE ESSERE TAGLIATO!

L'AZIENDA AI LAVORATORI!

SOLO LA LOTTA PAGA!

La nuova ripartizione dei finanziamenti per il trasporto pubblico locale stabilita dalla Regione penalizza fortemente Venezia, che si vede ridotto il budget di parecchi milioni di euro. Già si parla di tagli alle linee degli autobus e al personale (personale, che, tra l'altro, non vede adeguamenti salariali da ben 4 anni, a causa del mancato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro).

Questo taglio arriva dopo una prima modifica della ripartizione verificatasi lo scorso anno e nel quadro di un generalizzato taglio dei finanziamenti per i servizi pubblici conseguente alla necessità, a livello nazionale (e, in parte, anche locale), di "fare cassa" per poter pagare l'enorme debito pubblico, cioè per riempire le tasche di un pugno di banchieri usurai che ci spremono come limoni, ogni giorno di più.

Va tenuto però presente che, a differenza delle altre aziende di trasporto pubblico del Veneto, ACTV può contare su una quantità gigantesca di introiti garantiti dai milioni di turisti che ogni anno visitano Venezia e che arrivano a pagare fino a 7 Euro per un biglietto. Basta fare qualche semplice moltiplicazione per capire che si tratta di cifre da capogiro, decisamente più che sufficienti a bilanciare il maggior costo del servizio che è imposto dalla particolare conformazione della città. Più che sufficiente anche a controbilanciare le perdite del settore automobilistico (che, d'altro canto, non presenta una situazione diversa da quella delle altre città e province della nostra regione). E' dunque evidente che il surplus derivante dal settore navigazione va a perdersi da qualche parte...

La via che proponiamo per uscire da questa situazione, sia chiaro, non è una via facile, ma è, a nostro avviso, l'unica capace di dare una risposta vera, l'unica che sappia tutelare gli interessi dei lavoratori e anche degli utenti.

La nostra proposta è che l'azienda venga completamente di nuovo resa pubblica, senza indennizzo e posta sotto il controllo dei lavoratori e degli utenti. I dirigenti di ogni livello devono essere nominati democraticamente dai lavoratori e il loro mandato deve essere revocabile in qualsiasi momento.

Non vi è dubbio che la conseguenza sarebbe una immediata riduzione degli sprechi ed un aumento dell'efficienza. Questo, chiaramente, permetterebbe di evitare il preannunciato taglio di personale e di linee.

Non vi è nemmeno dubbio sul fatto che questa idea non piacerebbe, oltre che agli attuali dirigenti aziendali, nemmeno al Comune (azionista di maggioranza di ACTV). Sono i lavoratori a doverglielo imporre, e l'unico mezzo per imporglielo è la lotta. Non una lotta simbolica, ma una lotta determinata, che passi per lo sciopero ad oltranza e per l'occupazione dei cantieri, dei depositi e di tutte le sedi dell'azienda.


PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
sezione Pietro Tresso (Blasco) di Venezia