martedì 13 novembre 2012

SCIOPERO GENERALE EUROPEO

Mercoledì, 14 novembre 2012, nell’ambito di una mobilitazione europea promossa dalla CES (la confederazione europea dei sindacati), si terranno anche in Italia alcune ore di sciopero generale, con cortei, presidi e manifestazioni nei diversi territori.

La mobilitazione europea, contro la politica d’austerità ed i tagli a redditi, salari e diritti imposti dalla BCE, è stata promossa in particolare dalle organizzazioni sindacale greche, spagnole e portoghesi che stanno combattendo in prima linea nei propri paesi contro i diktat del capitale europeo (memorandum e manovra finanziarie), in un primo timido tentativo di iniziare a coordinare e rilanciare le lotte sul piano continentale. 
In Italia, dopo molte titubanze a ambiguità, la mobilitazione è promossa con 8 ore di sciopero generale da parte di alcuni sindacati di base (Cub, Cobas, Unicobas, Usi); la CGIL ha previsto 4 ore di sciopero generale che diventano 8 per la FP (servizi pubblici), FLC (scuola e università) e in alcune categorie territoriali e Camere del Lavoro. Pur con queste frammentazioni, ambiguità politiche cruciali (da parte della Cgil) e sbandamenti vari (FLC e non solo), la mobilitazione del 14 novembre è importante, essendo l’unica occasione disponibile per una reazione dei lavoratori contro le politiche antipopolari del governo Monti. 
In molti territori si terranno cortei e presidi, pur in un quadro frammentato dalle diverse articolazioni con cui i diversi soggetti sindacali hanno indetto lo sciopero.

Il PCL sarà presente alle manifestazioni con un proprio volantino e le proprie bandiere.


VIA IL GOVERNO MONTI
VIA I BANCHIERI, I CAPITALISTI, I CORROTTI, I DEMAGOGHI
SOLO UNA REPUBBLICA DEI LAVORATORI
PUO' ESTIRPARE CORRUZIONE E MALAFFARE


La Seconda Repubblica è in crisi profonda.
Mentre il governo Monti colpisce il mondo del lavoro per conto di industriali e banchieri, col sostegno di tutti i loro partiti, le due coalizioni su cui si sono incardinate le politiche antioperaie degli ultimi 20 anni sono in dissoluzione. Colpite da una nuova onda bipartisan di scandali e corruzione.

RITORNA LA TRUFFA POPULISTA
In questo quadro torna sulla breccia il "populismo", come strumento d'inganno dei lavoratori.
E' una storia che si ripete. Venti anni fa l'ondata di Tangentopoli si accompagnò all'ascesa del leghismo e del giustizialismo (Di Pietro), nel nome del sistema elettorale maggioritario, del primato della governabilità e del mercato, della grande leggenda del federalismo, di una "nuova moralità della politica e per l’affermazione della volontà popolare". In realtà si fece leva sull'indignazione del popolo per ingannare il popolo, aggravando lo sfruttamento del mondo del lavoro, distruggendo le sue conquiste, limitando i suoi spazi democratici di rappresentanza. Mentre proprio il "libero" mercato e l'americanizzazione della politica hanno moltiplicato a dismisura i canali della corruzione. Come si vede.
Oggi, in forme diverse, tende a riproporsi lo stesso spartito. La stampa borghese che sostiene Monti contro i lavoratori ha rilanciato la campagna "contro i privilegi e la corruzione della politica". E' una truffa.
I partiti dominanti (PDL, PD, UDC) stanno sul libro paga di industriali e banchieri, lautamente finanziati e votati alla difesa dei loro interessi. Questi partiti saccheggiano le risorse pubbliche, in funzione dei propri privilegi e di infinite ruberie, ma anche in funzione dei propri ruoli di governo e dunque.. delle politiche dei capitalisti. Che restano i loro mandanti e beneficiari.
Se oggi si accaniscono, a loro modo, contro i "propri" politici, lo fanno per due ragioni. In primo luogo, in tempi di crisi, per ridurre i costi della propria manovalanza politica, liberando risorse per i propri profitti. In secondo luogo, per dirottare la rabbia sociale verso bersagli secondari, salvando la continuità del proprio dominio. Che è l'unica cosa che conta.
I primi risultati sono già evidenti: da dove trae Mario Monti parte rilevante di quella relativa tregua sociale che ha accompagnato le sue politiche antioperaie contro pensioni, lavoro, diritti? Non dal consenso sociale per il suo governo, che non c'è. Ma dal discredito generale dei vecchi partiti borghesi: il prestigio di un "tecnico" del grande capitale, spietato ma apparentemente "onesto", prevale sull'immagine compromessa dei vecchi politicanti corrotti. E attutisce le reazioni sociali alla rapina.
Il populismo diventa così in tempo di crisi non solo un diversivo, ma un calmiere sociale prezioso per la borghesia. Una sorta di valvola di sicurezza. Per questo, un Beppe Grillo "oppositore dei partiti" (ma non del capitale) non è solo una falsa risposta alle classi dominanti, ma uno strumento indiretto del loro controllo sociale sulle masse.

LA SOLUZIONE ANTICAPITALISTA, UNICA ALTERNATIVA
La verità è che corruzione, ruberie, malaffare sono inseparabili dalla dittatura del profitto.
I faccendieri e i ladri della politica borghese non sono né incidenti di percorso, né la misura della "naturale" corruzione dei "politici": sono solo i normali curatori d'affari e raccoglitori di voti per gli industriali e i banchieri. Così era nella Prima Repubblica, così è stato ancor più nella Seconda. I cosiddetti "costi della politica" sono i costi della politica borghese. Solo una Repubblica dei lavoratori che rovesci la dittatura dei capitalisti e dei loro partiti può liberare la politica da corruzione, malaffare, privilegi: e organizzare uno Stato di tipo nuovo e a "buon mercato" in cui consiglieri e deputati godano di uno stipendio pari a quello medio di un impiegato, siano privi di ogni privilegio, siano permanentemente revocabili dai loro elettori.
E' il programma del comunismo rivoluzionario, oggi più attuale che mai, ripreso dal Partito Comunista dei lavoratori. L'unico ad opporsi con coerenza a tutti i partiti borghesi dominanti ma anche alle (ennesime) truffe populiste. L'unico a battersi per il socialismo, quale unica via di liberazione.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI