sabato 15 dicembre 2012

MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA A TREVISO

PER UN ANTIFASCISMO DI CLASSE

SABATO 15 DICEMBRE ORE 15:00 CORTEO DALLA STAZIONE FERROVIARIA A PIAZZA VITTORIA.

La manifestazione è indetta dall’ANPI che ha posto all’attenzione di tutte le componenti  antifasciste di Treviso la grave situazione determinata dalla recrudescenza di episodi di violenza neofascista in tutto il Paese. Anche nel nostro territorio si sono verificati simili atti squadristi, mentre le amministrazioni locali di centrodestra tollerano od avallano manifestazioni ed iniziative di apologia del fascismo.
Il Partito Comunista dei Lavoratori partecipa alla manifestazione antifascista con le proprie parole d'ordine.

Di seguito volantino di richiamo delle nostre parole d'ordine generali.

PER UN ANTIFASCISMO DI CLASSE

SOLO LA FORZA ORGANIZZATA DEL MOVIMENTO OPERAIO E POPOLARE PUO' FERMARE LA REAZIONE FASCISTA 

Le "marcette fasciste sono un evento non solo provocatorio, ma pericoloso. Il fascismo, infatti, non è un fenomeno folcloristico, come molti nella sinistra riformista pensano (e a cui magari si vuole lasciare piena libertà politica), ma è, nell'epoca della crisi capitalistica, lo strumento della reazione delle classi dominanti contro il movimento operaio e popolare.
L'avvento del fascismo in Italia nel primo dopoguerra non fu un fenomeno casuale: fu la vendetta degli industriali e dei latifondisti contro l'ascesa rivoluzionaria delle masse operaie e popolari nel biennio rosso (1919-1920), tradito dai capi riformisti che preferirono scendere a compromessi col padronato piuttosto che condurre una lotta per la presa del potere da parte dei lavoratori, determinando così la sconfitta del movimento operaio e la vittoria della reazione borghese. Anche durante la Resistenza Antifascista, quando gli scioperi operai del 1943 e del 1944 e i partigiani in armi facevano cadere il regime fascista e giustiziavano Mussolini, il gruppo dirigente stalinista del PCI di Togliatti in nome dei "fronti popolari" con la borghesia e la Democrazia Cristiana ha tradito la prospettiva anticapitalista e socialista che animava la Resistenza operaia e popolare.
Non dimentichiamo la prima Strage di Stato verificatasi nel secondo dopoguerra, quando in Sicilia il fascismo e le bande armate mafiose, con la copertura degli apparati dello Stato borghese, congiuntamente attuarono a Portella delle Ginestre (1947) una feroce repressione sanguinosa e stragista contro il movimento operaio e branciantile. Non dimentichiamo i diversi tentativi di Colpo di Stato (Piano Solo del 1964), ne le bombe che dalla fine degli anni '60 fino agli anni '80 insaguinaro le Piazze e le Stazioni Ferroviarie del nostro Paese. Una strategia della tensione, una guerra non ortodossa, che portata avanti da organizzazioni fasciste, apparati istituzionali e strutture imprenditoriali (Ordine Nuovo, Organizzazioni mafiose, Nuclei Difesa dello Stato, Gladio, P2, Anello.....), con la copertura dei servizi statunitensi, mirava a  stabilizzare il sistema capitalista e il suo governo borghese contro l'ascesa del movimento operaio e studentesco. 
Oggi, nel quadro della catastrofe economica del capitalismo, le classi dominanti non esiteranno ad usare contro il movimento operaio e il movimento studentesco tutte le carte disponibili, compreso il fascismo (come fanno in Grecia con Alba Dorata). Per contrastare questo fenomeno criminale non c'è altra strada se non la mobilitazione e la lotta del movimento operaio e popolare contro il capitalismo, i padroni e i loro governi, a partire dalla lotta contro le misure finanziarie antipopolari proposte dalla troika (UE, FMI, BCE) e attuate da tutti i governi capitalisti europei; una sollevazione che vada fino in fondo, che abbatta il potere della classe capitalista ed instauri un governo dei lavoratori, un governo anticapitalista basato sulla forza autorganizzata dei lavoratori e delle masse popolari. Il solo che possa distruggere le fondamenta del sistema economico capitalistico e la reazione che porta in grembo, per costruire un nuovo sistema economico e sociale: il socialismo.

La lotta contro il fascismo presuppone l'unità e l'autonomia del movimento operaio e delle masse popolari, delle loro organizzazioni politiche, sindacali e di movimento, dalla borghesia, dai suoi governi e dai suoi partiti. Le istanze delle masse operaie e popolari non devono essere ancora una volta sacrificate sull'altare di un nuovo governo di centrosinistra. Non possiamo permertecci ancora una volta che, nel nostro campo di classe, infantilismo settario verso le altre organizzazioni operaie  e collaborazione di classe con la borghesia, favoriscano l'ascesa del fascismo.

PER UN FRONTE UNICO ANTIFASCISTA!

Il Partito Comunista dei Lavoratori chiama alla più ampia unità di tutte le forze della sinistra politica, sindacale e di movimento per contrastare le organizzazioni fasciste sul territorio: perciò facciamo appello alla costruzione di un fronte unico antifascista che contrasti a partire dai luoghi di lavoro e dei quartieri popolari qualsiasi agibilità politica dei fascisti. Per fare ciò non basta la pur necessaria mobilitazione e vigilanza contro i fascisti, ma è necessario agitare una vera propaganda anticapitalista tra le masse popolari allo scopo di non lasciare spazio al falso "anticapitalismo" imbroglione delle organizzazioni fasciste.

NESSUNA AGIBILITA' POLITICA AI FASCISTI, PER UN FRONTE UNICO ANTIFASCISTA!
PER UNA SOLLEVAZIONE OPERAIA E POPOLARE CONTRO LA CRISI CAPITALISTA!
PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI!

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI