NAPOLITANO E IL COMUNISMO

La verità è che il fallimento storico riguarda i sistemi burocratici stalinisti: quelli che Napolitano, dirigente del PCI, difese appassionatamente quando reprimevano nel sangue i lavoratori ( Ungheria 56) e assassinavano i comunisti (tra cui Pietro Tresso).
La verità è che il fallimento storico riguarda il capitalismo, che Napolitano già serviva da dirigente “migliorista” del PCI in accordo con Craxi contro i lavoratori, e poi sposò apertamente e ideologicamente dopo l'89: un sistema capitalista che non ha più nulla da offrire se non miseria e sacrifici senza fine per il mondo del lavoro e la maggioranza della società.
La verità è che il comunismo, come economia socialista e potere dei lavoratori, è l'unica alternativa di progresso per l'umanità. Contro l'attuale dittatura degli industriali e dei banchieri.
In conclusione.
Napolitano è un “accanito” avversario dei lavoratori sotto ogni veste ed epoca. Il PCL si onora di essere un accanito difensore del lavoro e di tutti gli sfruttati sotto l'attualissima bandiera della rivoluzione d'Ottobre e del suo programma. Contro il capitalismo ed ogni forma di stalinismo. Contro i Napolitano di ieri e di oggi.
(9 Febbraio 2013)