venerdì 19 aprile 2013

NO AI LICENZIAMENTI

Venezia, presidio contro i licenziamenti al Policlinico San  Marco.

I lavoratori e le lavoratrici del Comitato Indignato O.S.S.,  operatrici sociosanitarie in lotta della Cooperativa Ancora, hanno portano la loro solidarietà al presidio dei lavoratori licenziati del Policlinico.

La crisi capitalista continua a distruggere migliaia posti di lavoro in tutti i settori: dall'industria al commercio, dal turismo ai servizi.  Adesso è il turno della sanità convenzionata.
Dopo la firma della Cisl dell’accordo con il Policlinico San Marco sul numero di 56 esuberi (licenziamenti) previsti dal piano di riorganizzazione della clinica privata convenzionata, lunedì 15 aprile 2013 sono scattati i primi 24 licenziamenti.
Le lettere di licenziamento sono state consegnate a mano dalla proprietà a 15 infermieri ausiliari e 9 amministrativi, mentre altri 29 addetti al ramo sanitario, infermieri e operatori sociosanitari, attendono con ansia le altre lettere di licenziamento.
Ai lavoratori licenziati è stato ritirato il badge di accesso al posto di lavoro e intimato di liberare gli armadietti assegnati negli spogliatoi, prendere possesso dei propri effetti personali e lasciare immediatamente il posto di lavoro.
La Cgil e la Uil non hanno firmato l'accordo e chiedono il ritiro dei licenziamenti e l'applicazione di un accordo di solidarietà. Sulla base di questa piattaforma hanno organizzato dalle 8 alle 17 di mercoledì un presidio davanti e dentro i cancelli della sede della clinica privata.
L'assessore alla sanità della Giunta Zaia (Lega Nord, PDL) della Regione Veneto, Luca Coletto, si esprime in un silenzio assordante sulla vicenda. Non è dalla Curia di Venezia, dai governi padronali, regionale e comunale, che arriverà una vera soluzione per i lavoratori della sanità privata: questi poteri hanno altri interessi (padronali) da difendere e salvaguardare. E neppure c'è da farsi illusioni in un intervento a favre dei lavoratori da parte dei partiti padronali: PD,  PDL, Lega Nord, M5S. Quest'ultimo partito, il partito di Grillo e Casaleggio, ha perfino proposto l'abolizione dell'Irap alle imprese e quindi la completa privatizzazione della sanità pubblica, altro che salvaguardia dei servizi e dei posti di lavoro.
Il sindacato di fronte all'offensiva padronale non deve limitarsi ai presidi, ne deve proporre un contratto comunque a perdere, ma deve contrastare e chiedere con forza il ritiro dei licenziamenti mobilitando i lavoratori in una lotta radicale e ad oltranza. La burocrazia dirigente della Cgil invece di temere la solidarietà militante dei comitati di lotta del territorio, se vuole realmente respingere i licenziamenti, deve anzi attivamente richiederla. Questa è la strada per la costruzione di una vertenza unificante e concentrata dell'intera classe lavoratrice. L'unica che può rappresentare una svolta reale e vincente. Questa proposta di mobilitazione e di lotta è risolutamente rivendicata dalla Rete 28 aprile - Opposizione Cgil.
Il Partito Comunista dei Lavoratori nel condividere la necessità di una vertenza generale, unificante e concentrata contro il padronato e i suoi governi, rivendica il blocco immediato dei licenziamentiil e il rientro al lavoro dei lavoratori licenziati.   Il Policlinico San Marco ha ricevuto centinaia di milioni di euro dalla Regione Veneto, è arrivato il momento della nazionalizzazione della clinica privata, senza indennizzo per i padroni e sotto il controllo dei lavoratori della sanità. Questa proposta di verità è l'unica risolutiva, ma deve essere sostenuta con l'occupazione dei lavoratori della struttura sanitaria e la lotta ad oltranza, solo cosi la classe lavoratrice difende i suoi diritti e la popolazione povera le sue tutele.