LE BUROCRAZIE SINDACALI BATTONO CASSA...
L'accordo tra Confindustria e sindacati confederali sulle politiche
economiche -celebrato alla festa nazionale del PD - è un manifesto della
subalternità delle burocrazie sindacali al capitale in crisi. Confindustria
integra di fatto CGIL, CISL, UIL in una comune lobby di pressione sul governo
per riequilibrare la pressione del blocco berlusconiano. Se Berlusconi ha
imposto la centralità dell'eliminazione dell'IMU -a vantaggio di ceti
proprietari immobiliari- Confindustria chiede un intervento riequilibratore a
vantaggio degli interessi del profitto d'impresa, in vista della prossima legge
di stabilità. Le burocrazie sindacali si riducono a battere cassa per conto di
Confindustria. Il testo dell'accordo è emblematico. Ai lavoratori sono
dedicate due righe, in ordine alla necessarie “detrazioni fiscali per
lavoratori e pensionati”. Per il resto è un elenco interminabile di
rivendicazioni capitaliste, di ben altra sostanza: abbattimento dell'IRAP,
“riduzione delle tasse sugli immobili d'impresa”, sostegno al “rafforzamento
patrimoniale delle imprese”, “agevolazioni fiscali stabili e automatiche per
l'innovazione delle imprese”, “stabilizzazione permanente delle detassazioni e
decontribuzioni per le misure di incremento della produttività del lavoro”, più
estesa “garanzia pubblica per il credito alle imprese”, rafforzamento della
“detassazione degli utili reinvestiti”, nuovo “fondo pubblico a sostegno della
ristrutturazione dell'impresa”, maggiori tagli alla spesa pubblica per liberare
nuove risorse a vantaggio delle imprese. In soldoni: un nuovo enorme
travaso di risorse pubbliche nelle tasche dei padroni, pagate direttamente o
indirettamente dai lavoratori. Per di più usati come sgabello del gioco
negoziale di Confindustria. Il PD ha celebrato la cerimonia dell'accordo:
comprensibilmente essendo un partito padronale alla ricerca (eterna)
dell'investitura. Ma le sinistre politiche e sindacali non hanno nulla da dire?
Evidentemente l'attesa e speranza di un accordo col PD per un prossimo governo
di centro sinistra (Renzi - Vendola) consiglia il silenzio. Che è solo la
metafora della sudditanza al PD. E la prefigurazione di ciò che si vuole
allestire: l'ennesimo scambio a perdere tra ruoli ministeriali e svendita dei
lavoratori.
(4 Settembre 2013)
(4 Settembre 2013)
PARTITO COMUNISTA DEI
LAVORATORI