ORDINE DEL GIORNO DEL COMITATO CENTRALE DEL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
" risoluzione del Comitato Centrale del PCL sulla situazione politica italiana".
10 Febbraio 2014
ORDINE
DEL GIORNO
L'avanzata
del “renzismo” è al centro dello scenario politico
istituzionale, in un quadro complessivo ancora contraddittorio e
instabile.
La
conquista del PD da parte di Renzi non è un semplice avvicendamento
di gruppi dirigenti nella continuità del vecchio apparato e partito.
E' un elemento di discontinuità e di rottura con il “patto di
sindacato” tra componenti che reggeva il PD -ed in particolare con
la sua sinistra liberale di estrazione PCI/DS- da parte di un
raggruppamento maggioritario liberal populista che ha fatto delle
primarie l'atto di investitura plebiscitaria della nuova leaderschip.
La
nuova leaderschip del PD non è un semplice fenomeno mediatico
autocentrato. Esprime anche il tentativo di porre il proprio richiamo
populista al servizio di una prospettiva di soluzione della crisi
politica e istituzionale della borghesia e di riforma del capitalismo
italiano attraverso:
una
legge elettorale reazionaria, iper maggioritaria, che punta ad un
quadro politico tendenzialmente bipartitico; un progetto di
ridefinizione delle relazioni industriali, a vantaggio di
un'ulteriore ampliamento della licenziabilità dei lavoratori,
combinato con il coinvolgimento dei sindacati nei consigli aziendali
(“Job act”); un investimento centrale nella rappresentanza e
promozione di settori emergenti della borghesia italiana, in
particolare legati all'esportazione, e di una nuova generazione di
manager pubblici.
La natura del progetto e l'avanzata politica del renzismo gli hanno guadagnato il sostegno del grosso della borghesia italiana, ben oltre il perimetro della sua iniziale base d'appoggio.
La natura del progetto e l'avanzata politica del renzismo gli hanno guadagnato il sostegno del grosso della borghesia italiana, ben oltre il perimetro della sua iniziale base d'appoggio.
Al
tempo stesso l'avanzata del renzismo e del suo progetto si confronta
col permanere di una situazione politica generale ancora vischiosa e
irrisolta:
incognite del passaggio parlamentare della legge elettorale; difficile convivenza tra la nuova “maggioranza istituzionale” ( Renzi/ Berlusconi) con il governo Letta e la maggioranza politica che lo sostiene; incertezze obiettive sulle risultanti politiche della nuova legge elettorale bipartitica, a fronte dell'esistenza del terzo polo grillino e degli spazi virtuali di recupero del blocco berlusconiano; contraddizioni interne al campo renziano nel rapporto col conflitto sociale e la burocrazia sindacale.
Questi fattori, e il loro insieme, non attenuano la natura reazionaria del renzismo, né ridimensionano le sue potenzialità reazionarie: descrivono un quadro ancora irrisolto circa la sua dinamica e i suoi sbocchi.
incognite del passaggio parlamentare della legge elettorale; difficile convivenza tra la nuova “maggioranza istituzionale” ( Renzi/ Berlusconi) con il governo Letta e la maggioranza politica che lo sostiene; incertezze obiettive sulle risultanti politiche della nuova legge elettorale bipartitica, a fronte dell'esistenza del terzo polo grillino e degli spazi virtuali di recupero del blocco berlusconiano; contraddizioni interne al campo renziano nel rapporto col conflitto sociale e la burocrazia sindacale.
Questi fattori, e il loro insieme, non attenuano la natura reazionaria del renzismo, né ridimensionano le sue potenzialità reazionarie: descrivono un quadro ancora irrisolto circa la sua dinamica e i suoi sbocchi.
Il
Renzismo impatta fortemente sulla sinistra italiana, politica e
sindacale.
Sul
terreno sindacale, il contrasto apertosi nella burocrazia CGIL tra
Camusso e Landini, è inseparabile dal nuovo contesto politico.
Landini si è candidato a interlocutore sindacale privilegiato del
nuovo segretario del PD in funzione dello scavalcamento della
segreteria CGIL, a partire dal terreno negoziale della legge sulla
rappresentanza sindacale. La burocrazia CGIL ha provato a ostruire
questo canale negoziale affrettando l'accordo sulla rappresentanza
con Cisl, Uil, Confindustria ( testo unico sulla rappresentanza del
10 Gennaio). Landini ha reagito all'operazione ostile scoprendo
improvvisamente e denunciando gli esiti annunciati di quello stesso
accordo che la FIOM aveva salutato come propria vittoria
“democratica” ( 31 Maggio 2013). Nei fatti le direzioni sindacali
maggioritarie del movimento operaio, con manovre burocratiche, si
contendono il posizionamento privilegiato nel corteggiamento delle
classi dominanti. Con Landini che fornisce una copertura a sinistra
al renzismo, in contrasto con gli interessi di classe e con le stesse
ragioni di una battaglia democratica.
Sul
piano politico il renzismo si è abbattuto su SEL, con una legge
elettorale che minaccia la sua morte parlamentare, e rivela in ogni
caso una logica di sua marginalizzazione/ annessione. Le stesse
conclusioni del Congresso Nazionale di SEL con l'apertura obbligata
di Vendola alla lista Tsipras - per assorbire il sentimento anti PD
del congresso ed evitare una propria sconfessione pubblica- è il
riflesso indiretto di un contesto nuovo. Che mina alla radice lo
spazio politico autonomo di una sinistra del centrosinistra, e rivela
una volta di più il fallimento del Vendolismo e delle sue stesse
aperture di credito a Renzi.
Parallelamente
si va dispiegando un nuovo salto di qualità dell'offensiva borghese
contro il lavoro e i suoi diritti. Da un lato l'accordo sulla
rappresentanza siglato da CGIL, CISL, UIL, Confindustria, conclude
nel peggiore dei modi l'itinerario aperto dall'azione di sfondamento
della FIAT a partire dal 2009 con la relativa capitolazione sindacale
sul terreno dei diritti contrattuali. Dall'altro proprio il varco
aperto sul terreno della deroga ai contratti, dentro la profondità
della crisi capitalista, trascina una nuova offensiva del padronato
contro il contratto nazionale di lavoro . La provocazione di
Electrolux con l'attacco frontale agli stessi salari contrattuali è
emblematica. E minaccia di aprire un effetto domino sia in termini di
moltiplicazione di casi analoghi , sia in termini di ulteriore
arretramento del terreno complessivo di concertazione (v. proposta di
accordo avanzata da Confindustria di Pordenone ). L'ascesa politica
del fenomeno Renzi, del suo decisionismo risolutore, concorre di
fatto dal versante politico a incoraggiare la nuova offensiva
padronale contro il lavoro. Mentre milioni di lavoratori e
lavoratrici si trovano privi ancora una volta di una proposta di
azione e di resistenza sociale contro la nuova valanga padronale.
Il
M5S , quale movimento populista reazionario di massa, continua a
nutrirsi della crisi congiunta dei partiti dominanti e del movimento
operaio. La sua reazione alla concorrenza populista del renzismo
attraverso la drammatizzazione dello scontro politico istituzionale (
attacco frontale a Napolitano, ostruzionismo parlamentare..) è
funzionale al consolidamento del blocco di riferimento interclassista
grillino e al rilancio del progetto plebiscitario del M5S. Mentre la
natura profondamente antioperaia del grillismo è confermata una
volta di più dal sostegno di Grillo ai padroni dell'Electrolux
contro i diritti più elementari dei lavoratori.
Sulla
base degli orientamenti generali definiti dal 3° Congresso nazionale
del PCL, nel quadro delle indicazioni del suo odg conclusivo, a
fronte dei nuovi sviluppi politici, il CC definisce e rilancia per i
prossimi mesi questi assi prioritari di intervento e proposta:
Contrapposizione
frontale al renzismo, con la denuncia specifica della sua natura e
caratteri.
Critica pubblica della linea irresponsabile e fallimentare di apertura a Renzi da parte del gruppo dirigente FIOM e di Vendola.
Critica pubblica della linea irresponsabile e fallimentare di apertura a Renzi da parte del gruppo dirigente FIOM e di Vendola.
Appello
a tutte le sinistre sindacali e politiche perchè rompano con Renzi e
col PD, ad ogni livello, con la proposta di fronte unico di classe
contro Renzi e contro tutte le espressioni politiche dominanti
(Letta, Napolitano, Grillo, Berlusconi).
Proposta
di specifica e immediata mobilitazione unitaria di tutte le sinistre,
politiche, sindacali, associative, di movimento contro la legge
elettorale truffa Renzi/ Berlusconi, e il disegno di Terza Repubblica
reazionaria ad essa sotteso, a partire da una grande manifestazione
nazionale.
Denuncia
costante dell'intreccio tra leggi elettorali reazionarie e attacco ai
diritti di rappresentanza del lavoro, tra aggressione politica
reazionaria e aggressione sociale
Campagna di demistificazione della cultura della governabilità del capitale: che vuole dare copertura istituzionale alle politiche dei capitalisti contro la maggioranza della società attraverso la negazione del principio democratico della rappresentanza proporzionale e la conseguente legittimazione dei governi “di minoranza”. Riconduzione dunque della battaglia democratica per il principio della rappresentanza proporzionale( piena, integrale, ad ogni livello) alla prospettiva anticapitalista del governo dei lavoratori.
Campagna di demistificazione della cultura della governabilità del capitale: che vuole dare copertura istituzionale alle politiche dei capitalisti contro la maggioranza della società attraverso la negazione del principio democratico della rappresentanza proporzionale e la conseguente legittimazione dei governi “di minoranza”. Riconduzione dunque della battaglia democratica per il principio della rappresentanza proporzionale( piena, integrale, ad ogni livello) alla prospettiva anticapitalista del governo dei lavoratori.
Battaglia
centrale a livello di massa per la necessità di una svolta unitaria
e radicale dell'azione di classe, contro la nuova aggressione
padronale, come riferimento egemone e unificante dell'opposizione
sociale e dei movimenti: facendo del caso Electrolux l'occasione di
rilancio della rivendicazione dell'occupazione di tutte aziende che
licenziano o minacciano licenziamenti, chiusure, delocalizzazioni ;
del loro esproprio sotto controllo operaio; della ripartizione del
lavoro con riduzione generale dell'orario a 30 ore con parità di
paga.
Continuità
dell'azione costante di propaganda a favore dell'autorganizzazione
democratica dei lavoratori nella loro diversa articolazione (comitati
di lotta, comitati di sciopero, consigli) come espressione di massima
unità e democrazia operaia, possibili strutture di direzione
alternativa delle lotte, embrione di un potere alternativo.
Appello agitatorio- come sempre- alla immediata costituzione di tali strutture in tutte le situazioni segnate dalla radicalizzazione dello scontro di massa col padrone e/o con le burocrazie sindacali.
Appello agitatorio- come sempre- alla immediata costituzione di tali strutture in tutte le situazioni segnate dalla radicalizzazione dello scontro di massa col padrone e/o con le burocrazie sindacali.
Impegno
nei diversi movimenti e sui diversi terreni di opposizione (scuola,
università, casa, No Tav...) per ricondurre le loro istanze
progressive alla centralità della lotta di classe e di una
prospettiva anticapitalista, nella logica di raggruppamento di
tendenze rivoluzionarie.
Battaglia per l'organizzazione democratica nazionale dei movimenti e per l'unificazione nazionale delle loro specifiche vertenze (ad es. vertenza casa) in una logica di loro sviluppo di massa in contrapposizione a padronato e governi, contro ogni visione puramente localista e/o di “antagonismo” autocentrato.
Battaglia per l'organizzazione democratica nazionale dei movimenti e per l'unificazione nazionale delle loro specifiche vertenze (ad es. vertenza casa) in una logica di loro sviluppo di massa in contrapposizione a padronato e governi, contro ogni visione puramente localista e/o di “antagonismo” autocentrato.
Centralità
dell'intervento su fabbriche e luoghi di lavoro ai fini del
radicamento sociale del partito, dentro il progetto di costruzione
delle sue sezioni.
Impegno
di tutti i nostri compagni iscritti alla CGIL nello scontro
congressuale contro la burocrazia dirigente e le sue diverse
espressioni- anche tra loro conflittuali-, a sostegno del documento
alternativo della opposizione classista (“ Il sindacato è un'altra
cosa”): nella prospettiva importante della costruzione e sviluppo
della tendenza organizzata dell'opposizione di classe in CGIL e della
lotta per la sua qualificazione rivoluzionaria. Utilizzo della stessa
battaglia congressuale in Cgil ai fini della costruzione e
radicamento del PCL e della riconoscibilità dei suoi militanti.
Utilizzo
dello scenario delle elezioni europee- nell'impossibilità di una
nostra partecipazione a causa di una legge elettorale reazionaria-
come occasione di caratterizzazione del nostro programma
anticapitalista contro l'Unione Europea e contro i populismi
reazionari per gli Stati Uniti Socialisti d'Europa: con una azione di
ampia diffusione dei nostri materiali di propaganda sui luoghi di
lavoro, nelle scuole e università, sul territorio, congiuntamente
all'intervento analogo delle altre sezioni del CRQI, secondo quanto
deciso dalla riunione CRQI di Atene a Dicembre.
In questo quadro netta demarcazione dal programma e impostazione politica dell'eventuale lista Tsipras, a partire dalla critica pubblica dell''appello promozionale della lista: un'operazione posticcia dall'esito incerto che somma il tentativo di riciclaggio di gruppi dirigenti fallimentari della sinistra italiana con le ambizioni di personalità intellettuali liberal progressiste o “giustizialiste”, attorno a un programma di “New Deal europeo” e di pressione sulla socialdemocrazia continentale.
In questo quadro netta demarcazione dal programma e impostazione politica dell'eventuale lista Tsipras, a partire dalla critica pubblica dell''appello promozionale della lista: un'operazione posticcia dall'esito incerto che somma il tentativo di riciclaggio di gruppi dirigenti fallimentari della sinistra italiana con le ambizioni di personalità intellettuali liberal progressiste o “giustizialiste”, attorno a un programma di “New Deal europeo” e di pressione sulla socialdemocrazia continentale.
Utilizzo
ove possibile delle prossime elezioni amministrative come occasione
di presentazione indipendente del nostro partito- in particolare a
Firenze, Livorno, Pavia, Pesaro, Cesena, Forlì - con una marcata
caratterizzazione politica anti sistema.