UN 25 APRILE DA RIVOLUZIONARI. CONTRO IL GOVERNO RENZI. CONTRO IL CAPITALISMO. PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI

24
Aprile 2014
La
sollevazione partigiana del 45 rovesciò il regime nazifascista. Le
aspirazioni più profonde di quella giovane generazione andavano ben
al di là: ponevano in discussione il regime capitalista che aveva
generato il fascismo, e le classi dirigenti che lo avevano sostenuto
e foraggiato. La “rossa primavera” delle canzoni partigiane
parlava di socialismo e di potere dei lavoratori.
LA
RESISTENZA: UNA RIVOLUZIONE TRADITA
Ma
le direzioni della sinistra italiana a partire dal PCI di Togliatti
tradirono la Resistenza Partigiana. In accordo con Stalin, e le sue
intese di spartizione con le potenze capitaliste “democratiche”,
salvarono il capitalismo italiano. Si accordarono con la DC e i
partiti borghesi per una soluzione di governo di unità nazionale,
che salvaguardasse la proprietà dei capitalisti, rimettesse in sella
i vecchi prefetti, amnistiasse i fascisti. Il ministro di Grazia e
Giustizia era Togliatti, a braccetto di De Gasperi. Fu la pugnalata
alla schiena di una rivoluzione possibile. La Costituzione borghese
del 48 concordata fra De Gasperi e Togliatti sigillò il tradimento
della Resistenza. “ Una rivoluzione promessa in cambio di una
rivoluzione mancata” scrisse Calamandrei. Era la verità.
Tutto
ciò che seguì, nella lunga pagina del dopoguerra ( dalla
repressione degli operai e dei comunisti sino allo stragismo di
Stato) è la riprova dell'ipocrisia della “democrazia” borghese:
come diceva Lenin “un paradiso per i ricchi, un inganno per gli
sfruttati”. La letteratura della Costituzione serviva a mascherare
questa verità.
MATTEO
RENZI: UN ASPIRANTE BONAPARTE
Oggi
gli ultimi eredi del PCI dopo infiniti trasformismi hanno concluso la
propria carriera nel PD di Matteo Renzi. Relegati a ultima ruota di
scorta dal partito liberale da loro stessi fondato. Un partito
divenuto il comitato elettorale di un piccolo Bonaparte in pectore,
che rompe definitivamente con ciò che resta della Costituzione
borghese del 48 per puntare ad una propria soluzione di comando. Con
una legge elettorale truffa peggiore di quella dei fascisti del 23
(legge Acerbo) che assegna a una minoranza la maggioranza del
Parlamento, e pone il Parlamento sotto il controllo stabile del
governo. Una enormità. Che serve solo a rendere più rapide,
stabili, governabili, le politiche di precarizzazione selvaggia del
lavoro, dei tagli sociali, delle privatizzazioni, a uso e consumo dei
profitti dei capitalisti e delle banche. E' il progetto di una
Repubblica reazionaria.
Il fatto che oggi manchi ogni reale opposizione a sinistra a questo progetto e al governo Renzi; che le burocrazie di CGIL e FIOM coprano la truffa populista degli 80 euro, a sua volta funzionale a mascherare quel progetto; che le stesse sinistre cosiddette “radicali” non promuovano una mobilitazione nazionale contro questa infamia, ed anzi preferiscano imboscarsi in liste civiche di liberal progressisti, misura non solo la capitolazione dei gruppi dirigenti della sinistra italiana. Ma lo spazio che di fatto offrono con questa politica all'opposizione populista di Beppe Grillo e al suo progetto di Repubblica plebiscitaria senza partiti e sindacati sotto il controllo della ( sua ) Rete. Oggi il nuovo bipolarismo Renzi/Grillo trascina la deriva della democrazia borghese italiana.
PER UNA REPUBBLICA DEI LAVORATORI. PER UNA SINISTRA CHE NON TRADISCA
Il fatto che oggi manchi ogni reale opposizione a sinistra a questo progetto e al governo Renzi; che le burocrazie di CGIL e FIOM coprano la truffa populista degli 80 euro, a sua volta funzionale a mascherare quel progetto; che le stesse sinistre cosiddette “radicali” non promuovano una mobilitazione nazionale contro questa infamia, ed anzi preferiscano imboscarsi in liste civiche di liberal progressisti, misura non solo la capitolazione dei gruppi dirigenti della sinistra italiana. Ma lo spazio che di fatto offrono con questa politica all'opposizione populista di Beppe Grillo e al suo progetto di Repubblica plebiscitaria senza partiti e sindacati sotto il controllo della ( sua ) Rete. Oggi il nuovo bipolarismo Renzi/Grillo trascina la deriva della democrazia borghese italiana.
PER UNA REPUBBLICA DEI LAVORATORI. PER UNA SINISTRA CHE NON TRADISCA
Passato
e presente ci chiamano dunque a un bilancio e alla necessità di una
svolta.
Occorre costruire una sinistra rivoluzionaria, che stia sempre e solo dalla parte dei lavoratori, che rompa con la compromissione coi loro avversari, che leghi ogni battaglia immediata, sociale e democratica, ad una prospettiva di rivoluzione. Il capitalismo non ha più nulla da offrire né in termini sociali né in termini di democrazia. La sua sopravvivenza trascina con sé una regressione storica sempre più profonda delle condizioni sociali e dei vecchi diritti costituzionali. Solo una rivoluzione socialista, solo un governo dei lavoratori che rifondi la società da cima a fondo, può impedire una deriva reazionaria. In Italia e in Europa.
Occorre costruire una sinistra rivoluzionaria, che stia sempre e solo dalla parte dei lavoratori, che rompa con la compromissione coi loro avversari, che leghi ogni battaglia immediata, sociale e democratica, ad una prospettiva di rivoluzione. Il capitalismo non ha più nulla da offrire né in termini sociali né in termini di democrazia. La sua sopravvivenza trascina con sé una regressione storica sempre più profonda delle condizioni sociali e dei vecchi diritti costituzionali. Solo una rivoluzione socialista, solo un governo dei lavoratori che rifondi la società da cima a fondo, può impedire una deriva reazionaria. In Italia e in Europa.
Per
questo l'unico modo di onorare realmente la memoria del 25 aprile è
di lottare per la Liberazione dalla dittatura del capitale, la
speranza per cui tanti partigiani combatterono e morirono.
Dare
un partito a quella speranza. Dare un partito al programma di una
Repubblica dei lavoratori, è l'impegno quotidiano del Partito
Comunista dei Lavoratori. L'unico partito che non ha mai tradito gli
operai.