LA BARBARIE DEL CAPITALISMO
EUROPEO. IL FALLIMENTO DI TSIPRAS. LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA: UNICA SOLUZIONE!
14 Luglio 2015
Testo del volantino nazionale distribuito dal PCL
I creditori strozzini dell'Unione Europea, della BCE, del FMI (la
famigerata Troika) hanno stretto il cappio al collo della Grecia.
Un paese già condannato alla catastrofe umanitaria viene nuovamente messo a
saccheggio: ulteriore taglio alle pensioni, nuove tasse sui beni alimentari,
nuova svendita dei beni nazionali ai creditori, ulteriore distruzione dei
diritti sindacali. Il tutto sotto il commissariamento diretto degli strozzini.
Il NO di massa del popolo greco ai creditori è stato svenduto da Tsipras in
sette giorni ai nemici dei lavoratori greci.
Il capitalismo tedesco a guida Merkel è il capofila degli strozzini
europei. Gli stessi capitalisti tedeschi che precarizzano il lavoro in Germania
(mini job) puntano a garantire le proprie banche e la cassaforte del proprio
Stato con il saccheggio della Grecia. Ma gli altri capitalismi europei non sono
da meno. Il governo Renzi e i suoi amici capitalisti, gli stessi che tagliano i
diritti sindacali ai lavoratori italiani, plaudono alla svendita dei lavoratori
greci. Lo stesso vale per il governo Hollande, grande architetto dietro le
quinte dell'intesa greca. Tutti i capitalismi creditori sono complici della
rapina, quale che sia il colore del proprio governo. Se Renzi e Hollande
“criticano” sottovoce la Merkel è solo perchè vorrebbero avere più ampi spazi
nelle proprie manovre di bilancio per tagliare le tasse ai propri capitalisti e
poter fare qualche altra concessione elettorale truffa. La campagna “per lo
sviluppo e la crescita” riguarda solo crescita e sviluppo dei profitti.
I populismi reazionari di Grillo e Salvini non sono meno ipocriti. Le loro
grida sul “colpo di Stato della Germania” in Grecia serve solo a dirottare
contro il nemico esterno lo sguardo dei lavoratori italiani, distogliendolo
dalla lotta contro i propri capitalisti e il proprio Stato. Come se un
capitalismo nazionale, con propria moneta nazionale, non fosse ugualmente
sfruttatore dei propri lavoratori, e creditore strozzino di altri popoli. La
Gran Bretagna della sovrana sterlina non è quella che vara in casa i contratti
a zero ore e le peggiori leggi anti sindacali, mentre conserva diritti para
coloniali su altre nazioni?
La verità che emerge una volta di più dai fatti di Grecia è la crudeltà e
il fallimento del capitalismo, in ogni paese e su scala continentale. Il sogno
di riformarlo è una utopia. La pretesa di Tsipras di un “compromesso onorevole”
con il capitalismo strozzino della Troika (e con gli armatori greci) si è
risolta in una capitolazione vergognosa. Che tradisce la lotta e le speranze di
un popolo.
I partiti della sinistra italiana (Sel, Prc) già suicidatisi in passato nei
governi di centrosinistra- votando precarietà del lavoro , tagli sociali,
missioni di guerra- si sono aggrappati all'immagine di Tsipras per cercare di
risorgere. Ma hanno impugnato la bandiera di Tsipras proprio mentre Tsipras la
ammainava. E oggi arrivano a dire che se fossero nel Parlamento greco...
voterebbero l'accordo di capitolazione. Non dubitiamo. Chi tradisce una volta
tradisce sempre: è la coerenza del suicidio politico.
I lavoratori italiani, come i lavoratori greci, come tutti i lavoratori
europei hanno bisogno di un'altra sinistra. Non la sinistra del capitalismo, ma
una sinistra rivoluzionaria. Che unisca i lavoratori al di là delle frontiere.
Che avanzi un programma di ripudio del debito verso gli strozzini, di
nazionalizzazione delle banche, di esproprio dei capitalisti, a favore di un
governo dei lavoratori. L'unico governo che possa liberare il lavoro, nella
prospettiva storica degli Stati uniti socialisti di Europa.
Il capitalismo o lo si rovescia o lo si subisce. Una volta di più, questo ci
insegna la Grecia. Dare un partito a questa verità è l'impegno del Partito
Comunista dei Lavoratori in Italia, e del Partito operaio rivoluzionario (EEK)
in Grecia.
Partito Comunista dei Lavoratori