giovedì 26 maggio 2016


SCIOPERO DEL PUBBLICO IMPIEGO
Il volantino del PCL distribuito alla manifestazione regionale del 26 Maggio 2016 a Venezia
VIA IL GOVERNO RENZI, FACCIAMO COME IN FRANCIA


Sono trascorsi sei anni dall’ultimo rinnovo del CCNL nella Pubblica Amministrazione, in questi sei anni i diversi governi padronali (PD, FI, LN, Fd’I, il M5s non ha mai governato, ma sicuramente non si sarebbe distinto) che si sono succeduti, hanno regolarmente bloccato il rinnovo del Contratto con conseguente perdita di potere d’acquisto dei lavoratori. L’ultimo blocco lo ha realizzato il governo Renzi nonostante la sentenza della Corte Costituzionale che imponeva il rinnovo.
Questi sei anni non hanno visto soltanto il blocco del Contratto Collettivo Nazionale nel Pubblico impiego, ma anche il dispiegarsi della politica liberista dei governi con il blocco delle assunzioni, i tagli e le privatizzazioni in tutti gli ambiti del welfare pubblico: la sanità è stata investita da un processo di privatizzazioni crescente; la scuola ha subito tagli pesanti e una controriforma autoritaria; i trasporti hanno subito tagli nelle fasce popolari, aumenti indiscriminati dei biglietti e privatizzazioni; i Comuni hanno tagliato i salari accessori dei lavoratori e operato tagli nel sociale (asili nido, ecc) ed esternalizzazioni; la previdenza pubblica e le pensioni di anzianità sono ormai un lontano ricordo, mentre l’età pensionabile di vecchiaia continua la sua inarrestabile ascesa fino a …75 anni. Nel contempo le pressioni per l’aumento dei ritmi e della produttività sui lavoratori, sempre più anziani, si moltiplicano mentre aumentano le minacce di sanzioni disciplinari.
ll Governo Renzi dopo aver salvato le quattro banche amiche scaricando il costo su ignari correntisti, approfitta della drammaticità del quadro pensionistico per regalare ancora soldi dei lavoratori alle banche (prestito) con la scusa di anticipare di qualche anno la pensione. Prima ti tolgono un diritto, poi te lo fanno pure pagare! Non solo, ma questo Governo bonapartista e reazionario vorrebbe imporre non solo una nuova riforma della P.A. ma anche una riforma costituzionale autoritaria che riduce la stessa democrazia borghese e concentra i poteri sul Premier.
La guerra sociale non è soltanto rivolta ai lavoratori pubblici, nel settore privato l’attacco ai lavoratori porta il nome di Jobs act, precarietà, licenziamenti, taglio dei salari e dei diritti.
Per questo è necessaria una piattaforma discussa e votata dai lavoratori e dai loro delegati, un vero sciopero generale che unifichi in una vertenza concentrata e prolungata contro il governo e il padronato tutto il mondo del lavoro salariato, pubblico e privato, dei precari, dei disoccupati e degli immigrati. Uno sciopero vero che blocchi il paese e apra una nuova prospettiva, una nuova speranza ai lavoratori e ai giovani, un’alternativa anticapitalista e rivoluzionaria, cioè socialista!
Unifichiamo la classe lavoratrice. Facciamo come in Francia!
Partito Comunista dei Lavoratori   
coordinamento Regionale Veneto