LA "BUONA SCUOLA" PASSA AL SENATO. Bisogna fermarla nelle scuole e nel paese!
27 Giugno 2015
I diversivi tattici del governo, e di Renzi in persona, sull'opportunità
del "confronto" e dell'"ascolto" di opposizioni e parti
sociali, non hanno in realtà minimamente intralciato il percorso del ddl in
parlamento. Allo stesso modo, sono caduti inevitabilmente nel vuoto tutti i
tentativi di convincimento o di sponda con questo o quell'esponente delle
"minoranze" del PD, messi in atto allo scopo di frenare la riforma o
quantomeno ridurre i danni: l'insignificanza delle cosiddette modifiche è ulteriore
riprova dell'estraneità e dell'impermeabilità di un partito come il PD alle
esigenze degli insegnanti e dei lavoratori in generale.
La larga ricomposizione interna al PD sul ddl, d'altra parte, è essa stessa
un segno della vera natura e delle ragioni sociali di quel partito, che la
mordacchia e le forzature del nuovo corso renziano rendono solo più evidenti e
immediati, anche a chi si sforza di non vedere (Camusso in testa).
La lotta contro la riforma e contro il governo Renzi è giunta alla fine di una prima battaglia. Ma è una lotta appena iniziata. Il peso del suo isolamento e le conseguenze che ne sono derivate in termini di incisività e di estensione non devono costituire un'ipoteca negativa per il proseguimento della mobilitazione e per la sua radicalizzazione.
La lotta contro la riforma e contro il governo Renzi è giunta alla fine di una prima battaglia. Ma è una lotta appena iniziata. Il peso del suo isolamento e le conseguenze che ne sono derivate in termini di incisività e di estensione non devono costituire un'ipoteca negativa per il proseguimento della mobilitazione e per la sua radicalizzazione.
La continuità della lotta in
autunno, con il pieno coinvolgimento degli studenti e dell'intero mondo
dell'istruzione, è questione di primaria necessità. Sarà il banco di prova
principale sul quale si deciderà lo scenario sociale e politico dei prossimi
mesi. Solo una lotta di massa esemplare come quella della scuola può, a
differenza dei riti minoritari e ormai esausti dell'antagonismo, riaprire una
prospettiva più ampia al conflitto di classe nel paese.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI