sabato 3 aprile 2010

PER UN’INCHIESTA POPOLARE SUI CRIMINI ECCLESIASTICI


E’ assordante il silenzio politico bipartisan sullo scandalo che travolge i vertici della Chiesa circa l’abuso sui minori. Evidentemente la separazione tra Stato e Chiesa, che non vale quando si tratta di soldi pubblici al Clero, vale quando si tratta di crimini ecclesiastici.
Siamo di fronte all’emersione pubblica della punta dell’iceberg di un crimine odioso, diffuso, perpetuato per secoli nell’istituzione Chiesa, sempre coperto dalle massime autorità ecclesiastiche. Le stesse che cantano, contro i diritti delle donne, la sacralità della vita dell’embrione. Le stesse che oggi, costrette a confessare il “peccato”, chiedono “perdono per i peccatori”, cioè per i violentatori in tonaca. Nel mentre i casi di Emanuela Orlandi e di Elisa Claps ripropongono il coinvolgimento di uomini di Chiesa in delitti inconfessabili.
La borghesia laica e le sinistre non hanno nulla da dire su queste enormità perché subalterne al Vaticano, e alleate con la UDC e la finanza cattolica: la cui benedizione è necessaria per governare. Il PCL rivendica invece una pubblica inchiesta popolare, autonoma dallo Stato, che indaghi senza remore su tutti i crimini ecclesiastici, scoperchiando il buio del silenzio e dell’ipocrisia.
MARCO FERRANDO