sabato 14 maggio 2011

Perchè votare PCL


ELEZIONI PROVINCIALI TREVISO 15 e 16 MAGGIO 2011

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

Candidato presidente SERGIO PADOVAN

DA UNA PARTE SOLA: CON LE LAVORATRICI, I LAVORATORI E LE MASSE POPOLARI




Alle elezioni provinciali di Treviso sosteniamo SERGIO PADOVAN, operaio della Electrolux di Susegana, candidato del PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI.

I COMUNISTI E LE ELEZIONI


Il Partito Comunista dei Lavoratori partecipa alle elezioni provinciali di Treviso col preciso obiettivo di segnare la presenza di un punto di vista di classe autonomo e alternativo: quello dei lavoratori e delle lavoratrici, nativi e migranti, dei giovani precari e dei disoccupati.

Vogliamo rendere cosciente la nostra base sociale, le classi subalterne e sfruttate e le loro avanguardie di lotta, che le elezioni rappresentano solamente uno dei momenti della lotta politica: soltanto l'azione sindacale e politica, le lotte unitarie e di massa, nella loro continuità ci possono assicurare la possibilità di difendere e migliorare le nostre condizioni di vita e di lavoro sul piano nazionale e locale.

Proprio la crisi capitalistica che in questi anni sta attraversando anche le città trevigiane e le zone industriali della Marca insegna che non c’è futuro dentro questo sistema, se non lottando per costruire un altro mondo possibile: il socialismo. Per questo diciamo che solo attraverso l’autonomia sociale e politica dei lavoratori, l’indipendenza di classe dai partiti liberali, l’opposizione a tutti i governi della borghesia, siano essi di destra o di centrosinistra, è possibile contrapporsi alle loro politiche di sfruttamento e di guerra.

LA CRISI CAPITALISTICA


Il sistema capitalistico mondiale è attraversato da una delle più gravi crisi di sovrapproduzione dopo quella del 1929. L’attuale tasso di disoccupazione della zona euro continua a crescere, in Italia all’aumento della disoccupazione si accompagna il crollo della produzione industriale e del Pil.

In Veneto c'è stato un crollo del Pil (crollo della produzione e dell’export) con migliaia di licenziamenti; le ore di cassa integrazione sono in continuo aumento e con l’esaurirsi della cassa integrazione in centinaia di imprese cresce la disoccupazione. Questo senza contare le migliaia di lavoratori senza copertura degli ammortizzatori sociali. I primi ad essere stati licenziati sono stati i lavoratori precari e migranti: questi, per effetto del Pacchetto sicurezza di Maroni, oltre al lavoro rischiano di perdere anche il permesso di soggiorno, rischiano la clandestinità e il carcere.

In provincia di Treviso la crisi coinvolge centinaia di imprese dell’industria, dell’edilizia, dell’artigianato, del commercio, del turismo, dei servizi: la grande, la media e la piccola impresa.

Ultime in ordine di tempo, le vertenze della Indesit e della Electrolux determinano un ulteriore ridimensionamento del tessuto industriale trevigiano a rischio di una reale deindustrializzazione del territorio a vantaggio di speculatori vecchi e nuovi.

I LAVORATORI NELLA TENAGLIA DEI “NUOVI” PADRONI: LA LEGA NORD

Di fronte a questa drammatica situazione il governo regionale di Zaia e l’amministrazione provinciale del leghista Muraro continuano ad ingannare i lavoratori rispetto al loro presunto impegno a salvaguardia dei posti di lavoro, si pensi al mancato accordo in regione sulla cassa integrazione in deroga. Gli amministratori leghisti cercano di nascondere la loro incapacità di governo rispolverando il peggiore armamentario razzista e xenofobo (“prima i veneti”, di Zaia) fino ad arrivare alla Lista Razza Piave di Muraro.

La leghista provincia di Treviso ha in questi anni perseguito una politica intesa a favorire solo manovre immobiliari e speculative che stanno distruggendo l'industria, il patrimonio ambientale, artistico - architettonico e abitativo.


Il NUOVO VOLTO DELLA LEGA NORD

Muraro si ricandida per continuare ad assicurare a una casta di vecchi e nuovi speculatori i loro interessi finanziari.

Sarà riconfermato il solito livore contro i dipendenti pubblici e contro gli immigrati, con una politica ancora più reazionaria e xenofoba.

Continueranno i tentativi di attuare una politica concertativa tesa ad imbrigliare il sindacato, a cooptare la sua burocrazia dirigente, resa sempre più subalterna.

Di fronte a questa prospettiva perseguita da Muraro che prepara nuove sconfitte per i lavoratori e le lavoratrici, il Partito Comunista dei Lavoratori invita la dirigenza del sindacato, a rompere con un forza reazionaria e xenofoba come la Lega Nord e a costruire un fronte unico di lotta in difesa degli interessi immediati dei lavoratori e delle lavoratrici, dei migranti, degli studenti, dei disoccupati, dei giovani precari.

IL NOSTRO PROGRAMMA

I lavoratori e le lavoratrici del trevigiano non devono e non vogliono pagare ancora una volta la crisi capitalistica provocata dalla grande borghesia (commerciale, industriale e bancaria) e dalle contraddizioni proprie del modo capitalistico di produzione.

I lavoratori e le lavoratrici del trevigiano non devono e non vogliono subire ancora una volta la speculazione, la devastazione ambientale, la privatizzazione dei trasporti, delle abitazioni, dell'acqua e dei servizi pubblici essenziali (asporto rifiuti, servizi sociali, sanitari e scolastici) messi in atto in Provincia dalle politiche della Lega Nord per permettere alla borghesia di ricavare quel profitto che non riesce a ricavare nella produzione.

Il Partito Comunista dei Lavoratori ritiene che solo la scesa in campo, solo la mobilitazione ad oltranza delle grandi masse operaie e popolari contro il padronato e il governo può suscitare quell'energia necessaria per spezzare le catene che avvolgono e immobilizzano la mente e le gambe del proletariato.

Un percorso di lotta che deve coinvolgere, a partire dalle rivendicazioni democratiche e parziali, tutte le forze politiche e sindacali del movimento operaio.

Nel quadro sociale e nella prospettiva sopra delineata il Partito Comunista del Lavoratori propone i seguenti punti programmatici:

- Il PCL appoggia la lotta dei lavoratori del trevigiano e dell'intero paese in difesa dei posti di lavoro, dei salari, dei diritti e delle tutele. Nel contempo ripropone la difesa della salute nei posti di lavoro, contro gli infortuni e le malattie professionali.

- Il PCL, di fronte al continuo attacco da parte del governo ai diritti democratici, rivendica la necessità di difendere l'agibilità democratica, conquistata dai lavoratori con le lotte e la resistenza antifascista, e mobilita le proprie forze contro il razzismo e la xenofobia.

- Il PCL, di fronte all'acuirsi dei contrasti interimperialistici, sostiene i movimenti contro la guerra, la resistenza dei popoli oppressi e rivendica la necessità della chiusura immediata delle basi militari statunitensi e Nato nel Veneto.

- Il PCL difende la cultura, il patrimonio architettonico e artistico della marca trevigiana contro ogni speculazione finanziaria e immobiliare. Per questo difende la natura pubblica della scuola, dell'Università, dei musei e la dignità professionale di tutti i suoi operatori.

- Il PCL difende la sanità pubblica, universale e gratuita. Per questo rivendica la trasformazione delle Aziende sanitarie in Enti di diritto pubblico, sotto controllo dei lavoratori e degli utenti.

- Il PCL rivendica una qualità di vita dignitosa per i lavoratori pensionati e la realizzazione di adeguate strutture sociali pubbliche e gratuite per gli anziani.

- Il PCL difende l'ambiente e il territorio a partire della difesa dei posti di lavoro, contro ogni speculazione legata agli interessi immobiliari.

- Il PCL sostiene i movimenti di lotta contro il razzismo e la xenofobia, rivendica l'abolizione delle leggi razziste (Turco-Napolitano, Bossi-Fini, Pacchetto sicurezza di Maroni) e lo “ius sanguinis” (diritto di sangue per la nazionalità); propone l'estensione dei diritti politici e civili a tutti i migranti a partire dal diritto al permesso di soggiorno, alla nazionalità per “ius soli” (diritto di nascita) e per i lavoratori migranti residenti che la richiedono.

- Il Partito Comunista dei Lavoratori sostiene il movimento di liberazione della donna e delle differenze sessuali, difende il diritto all’aborto e alla procreazione responsabile della donna.

- Il Partito Comunista dei Lavoratori si oppone all’uso del nucleare, dannoso per i cittadini e l’ambiente e promuove l’utilizzo delle energie pulite anche attraverso sovvenzioni della Provincia.

- Il PCL di fronte alla drammatica situazione economica e sociale sostiene con tutte le proprie forze la necessità di costruire un coordinamento operaio delle aziende in crisi e in lotta, con delegati eletti in tutti i posti di lavoro, a cui deve essere affidata la reale direzione della lotta. Un coordinamento che per essere efficace deve articolarsi a livello aziendale e territoriale, provinciale, regionale e nazionale. Solo attraverso l'unità nella lotta è possibile rilanciare la richiesta di redistribuzione del lavoro, attraverso la riduzione dell'orario a parità di salario, e la nazionalizzazione, sotto controllo operaio e senza indennizzo, delle fabbriche in crisi e che licenziano.


Nel loro insieme queste rivendicazioni presuppongono un'alternativa complessiva di società e di potere: il socialismo.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
SEZIONE TREVISO