lunedì 27 giugno 2011

LE TRUPPE DI MARONI IN VAL DI SUSA


L'attacco militare di questa notte contro il presidio No Tav è un fatto inaudito. Un governo delegittimato dal voto vuole imporsi con la forza alla popolazione della valle al solo scopo di salvaguardare gli enormi interessi finanziari legati alla realizzazione dell'opera. E all'interno del governo il Ministro Maroni vuol dimostrare di essere l'efficace custode dell'ordine pubblico, sulla pelle della popolazione della valle, in funzione delle proprie ambizioni di carriera.
Gravissimo- e determinante- è l'avallo che le opposizioni parlamentari, a partire dal PD, hanno dato a questa operazione repressiva.

Occorre ora la mobilitazione più ampia di tutti i movimenti, delle organizzazioni sindacali di classe, di tutte le sinistre, a difesa della popolazione della valle, a sostegno della sua lotta e della continuità della resistenza.

Parallelamente è sempre più urgente la costruzione di un fronte unico di tutte le vertenze sociali, ambientali, territoriali, contro le politiche dominanti per capovolgere i rapporti di forza, cacciare Berlusconi, aprire uno scenario di vera alternativa. Con una svolta unitaria e radicale si può vincere. In caso contrario si rischia di perdere in ordine sparso ognuno sul proprio fronte di lotta.

Il voto referendario del 12/13 giugno dimostra l'esistenza di un potenziale nuovo e prezioso. Va investito in una mobilitazione unitaria e continuativa che vada, finalmente, sino in fondo.


A CHIOMONTE, UNA BATTAGLIA DI TUTTI
(26 Giugno 2011)

Nelle prossime ore, con ogni probabilità, scatterà l'operazione militare predisposta dal ministro Maroni contro la popolazione della Val di Susa. Basta leggere “La Padania” di oggi per capire l'aria che tira. Il fine è noto: sgomberare il campo in tempo utile alla missione TAV in funzione dei giganteschi interessi affaristici e speculativi legati all'investimento. Le strutture popolari No Tav hanno lanciato un appello alla mobilitazione più ampia a favore della propria lotta. Raccogliamo e diffondiamo questo appello. La lotta No Tav è la lotta per la difesa di un bene comune contro la dittatura del profitto. Per questo è una lotta di tutti. Il diritto di autodifesa di massa della valle, contro la minaccia militare, è un diritto democratico indiscutibile. Per tutto questo il nostro portavoce nazionale Marco Ferrando sarà questa sera a Chiomonte alla fiaccolata del movimento. Facciamo appello a nostra volta per la partecipazione più vasta e determinata.

www.pclavoratori.it