venerdì 24 giugno 2011

PIENO SOSTEGNO AI LAVORATORI DELLA EMERSON



NESSUN LAVORATORE DEVE ESSERE LICENZIATO
UNIFICHIAMO E RADICALIZZIAMO LA LOTTA


La Emerson, multinazionale statunitense, nonostante un utile di 10 milioni di euro intende licenziare 67 lavoratori. I lavoratori hanno risposto con uno sciopero ad oltranza e il blocco dei cancelli. La posizione dei lavoratori e dei delegati è stata resa evidente nel corso di questa lotta che ormai dura da oltre una settimana: nessun lavoratore deve essere licenziato, pur rimanendo disponibili e aperti alla trattativa con la controparte padronale sulle diverse forme normative e contrattuali a condizione che salvaguardino i posti di lavoro.

L'esperienza ci insegna che la difesa fabbrica per fabbrica, azienda per azienda, dei posti di lavoro e dei diritti contrattuali, seppur importante, non è sufficiente a piegare il padronato, per questo è necessario unificare le vertenze e le lotte nel territorio e nazionalmente attorno ad una piattaforma di fase discussa e votata dai lavoratori.

La crisi capitalistica iniziata tre anni fa sta sconvolgendo le condizioni di lavoro e di vita delle masse lavoratrici dell'intero continente europeo. Mentre migliaia di lavoratori vengono licenziati il governo Bossi-Berlusconi propone l'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni, quando verifichiamo che per le aziende un lavoratore di 50 anni è da licenziare.

La crisi capitalistica devono pagarla i veri responsabili: le banche, il padronato, le grandi ricchezze e gli evasori fiscali. E' ora di cominciare ad occupare le aziende che chiudono e licenziano, se questo sistema economico e sociale fallisce sotto il peso dei licenziamenti e della precarietà, allora le aziende possono e devono essere nazionalizzate, senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori.

Il Partito Comunista dei Lavoratori si rivolge a tutte le forze della sinistra sindacale e politica e li inviata alla costruzione di un vasto fronte unico di lotta per perseguire l’obiettivo di unificazione e radicalizzazione delle vertenze, contro il padronato e il suo governo. Il primo obiettivo immediato deve essere la costruzione di una cassa di resistenza provinciale e intercategoriale, perché le lotte devono essere sostenute anche materialmente.

Il PCL proprio per sostenere con più forza la lotta dei lavoratori della Emerson propone la costruzione di un vero coordinamento dei lavoratori della provincia di Padova con l'obiettivo di unificare, radicalizzare ed estendere la mobilitazione. Solo la forza operaia può strappare risultati, le risultanze della trattativa in corso determineranno le modalità di continuazione della lotta in difesa dei posti di lavoro.

Nessun stabilimento deve essere chiuso, nessun lavoratore deve essere licenziato. Il lavoro deve essere ridistribuito tra tutti i lavoratori, anche attraverso la riduzione, a parità di salario, dell'orario di lavoro.

Cassa di resistenza: Versa il tuo contributo al n° di conto IT 17 D 06225 12108 100000006744 CON CAUSALE “NO AI LICENZIAMENTI ALL’EMERSON”