martedì 5 luglio 2011

Violenze in Val di Susa la testimonianza e le opinioni del PCL


qui sopra un breve filmato a suffragare la testimonianza del PCL

VAL DI SUSA: LA MIA TESTIMONIANZA A DISPOSIZIONE CONTRO LE BUGIE DI MARONI

Impressiona che il ministro Maroni, facente capo a un partito che ha più volte rivendicato “migliaia di fucili” bergamaschi al servizio di una possibile secessione ”padana”, si atteggi, con tale disinvoltura, a custode della legalità, contro i No Tav. Ma la menzogna ha un limite.

Avendo ieri partecipato, con una delegazione del PCL, al corteo No Tav partito da Giglione, sono stato diretto testimone, al pari di migliaia di persone, dell'uso metodico di lacrimogeni ad altezza d'uomo e persino del lancio mirato di macigni dall'alto dell'autostrada, da parte di agenti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, contro i manifestanti. E ho visto sulla pelle di decine di manifestanti i segni inequivocabili di pallottole di gomma. Questa testimonianza, se ritenuta utile, è al servizio del movimento No Tav, contro la intossicante ipocrisia bipartisan.

MARCO FERRANDO
Partito Comunista dei Lavoratori
Portavoce Nazionale



Risposta sul Corriere del 4 luglio a Maroni

REAZIONI - «Impressiona che il ministro Maroni, facente capo a un partito che ha più volte rivendicato 'migliaia di fucili' bergamaschi al servizio di una possibile secessione 'padana', si atteggi, con tale disinvoltura, a custode della legalità, contro i No Tav. Ma la menzogna ha un limite». È il duro commento di Marco Ferrando del Partito comunista dei lavoratori, che replica al ministro dell'Interno sugli scontri avvenuti in Val di Susa. «Avendo ieri partecipato, con una delegazione del PCL, al corteo No Tav partito da Giglione - prosegue Ferrando - sono stato diretto testimone, al pari di migliaia di persone, dell'uso metodico di lacrimogeni ad altezza d'uomo e persino del lancio mirato di macigni dall'alto dell'autostrada, da parte di agenti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, contro i manifestanti. E ho visto sulla pelle di decine di manifestanti i segni inequivocabili di pallottole di gomma. Questa testimonianza, se ritenuta utile, è al servizio del movimento No Tav, contro la intossicante ipocrisia bipartisan».