sabato 29 ottobre 2011

CONTRO LA CENTRALE A CARBONE PER UNA ENERGIA SOSTENIBILE PER UNA ECONOMIA SOCIALISTA

Il Partito Comunista dei Lavoratori aderisce alla manifestazione di oggi contro la costruzione della centrale a carbone a Porto Tolle sostenendo idee e contenuti del gruppo promotore e promuovendone fin da subito la conseguente continuità in termini di iniziative di lotta futura contro la stessa.
La centrale a carbone rappresenta un assurdo in termini; fa derivare la sua necessità da una fame di energia che, sul piano locale, può trovare, già oggi, valide alternative e nel contempo si rivela come una bomba ecologica altamente inquinante e per niente sicura.
Una soluzione collocata fuori dal tempo e vista dai soliti noti come mezzo di ulteriori business in tempi di crisi. Il carbone rappresenta uno dei combustibili fossili più a rischio e più dannosi per la salute stessa di chi lo estrae e di chi ne aspira le polveri ed i fumi della sua combustione.
Zolfo, nichel, cadmio, piombo, mercurio, cromo, arsenico, uranio sono ciò che si deposita nei terreni circostanti fino a circa 50 km da una centrale simile a quella che si intende costruire sul nostro territorio. Un combustibile da sostituire, quindi, e da rigettare come reliquia di un passato che si vorrebbe tradurre oggi come un qualcosa di "pulito" e poco costoso.
Assolutamente falso! Questa centrale risponderà solo alle esigenze di un gruppo di speculatori che ricercheranno nuovamente profitto alle spalle di un'intera popolazione come è già avvenuto, in altri tempi e ambiti, su gran parte del territorio veneto (Venezia in primis per la sua passata produzione industriale).
Sul piano della dimensione più generale viene da chiedersi a cosa serve tutta questa energia prodotta in tempi di crisi? Per quali criteri economici passa la costruzione della centrale dal momento che il nuovo rigassificatore si sta ultimando a pochi km da qui? Quale tipo di economia asseconda questo flusso energetico e come si intende porre fine a questo pericoloso combustibile?
Come Partito Comunista dei Lavoratori non individuiamo l'unica soluzione nelle fonti di energie rinnovabili ma la necessità di un completo rovesciamento dei rapporti di produzione/proprietà che dia la possibilità reale e concreta di poter eseguire le suddette scelte alternative. Solo il controllo operaio, alla testa di un progetto d'investimento e di conversione di tutta l'economia del territorio può portare avanti il disegno ambizioso di indirizzare una pianificazione economica che spazzi definitivamente via ogni tipo di centrali di questo tipo. Su larga scala, un'economia che si basi sul bisogno delle popolazioni locali e che non le consideri solamente come semplici ostacoli di percorso per finalità ignobili e pericolose.

Per il controllo operaio nella scelta della ricerca delle fonti di energia rinnovabile

Per un'energia pulita e senza speculazioni ambientali per le popolazioni locali

Per un reale abbattimento dei costi energetici e contro la centrale a carbone

Per un'idea diversa della gestione del territorio, rivolta ai suoi bisogni, alle sue particolarità, alle sue ricchezze, alla sua tutela

Per un'economia pianificata sotto tutti i suoi aspetti, ivi compresa la domanda energetica e le forme ecologiche di sostentamento