lunedì 12 agosto 2013

VENEZIA ACTV: 
CONTINUARE E RADICALIZZARE LA LOTTA!

Il piano di riorganizzazione di ACTV per far fronte alle perdite stimate attorno ai 17 milioni di Euro è un attacco frontale ai diritti e ai salari dei lavoratori (tagli al personale, aumento dei ritmi di lavoro e pesanti riduzioni salariali).
Certo, ACTV è stata duramente colpita dai tagli decisi dalla regione (nell'ambito di una guerra tra Lega e PD e i rispettivi blocchi di interesse).
Va tenuto però presente che ACTV può contare su una quantità gigantesca di introiti garantiti dai milioni di turisti che ogni anno visitano Venezia e che arrivano a pagare 7 Euro per un biglietto. Basta fare qualche semplice moltiplicazione per capire che si tratta di cifre da capogiro, decisamente più che sufficienti a bilanciare sia il maggior costo del servizio che è imposto dalla particolare conformazione della città sia le perdite del settore automobilistico sia i minori finanziamenti regionali.
E' dunque evidente che il surplus derivante dal settore navigazione va a perdersi da qualche parte...

La via che proponiamo per uscire da questa situazione, sia chiaro, non è una via facile, ma è, a nostro avviso, l'unica capace di dare una risposta vera, l'unica che sappia tutelare gli interessi dei lavoratori (e, con essi, anche quelli degli utenti).
La rivendicazione che avanziamo, e che invitiamo i lavoratori ACTV a far propria, è che 

IL  SERVIZIO  SIA  RI-MUNICIPALIZZATO  E  L'AZIENZA  POSTA  SOTTO  IL CONTROLLO  DEI  LAVORATORI: I dirigenti di ogni livello devono essere nominati democraticamente dai lavoratori, il loro mandato deve essere revocabile in qualsiasi momento e il loro stipendio deve essere pari a quello di un operaio specializzato.
I lavoratori ACTV, infatti, fino ad oggi, col proprio senso di responsabilità, facendo molto più di quanto fosse loro imposto dal contratto di lavoro, hanno fatto funzionare efficientemente l'azienda, nonostante la cattiva gestione dei dirigenti e una situazione di carenza d'organico (oggi evidenziata dallo sciopero bianco).
Non vi è dubbio che la conseguenza sarebbe una immediata riduzione degli sprechi ed un aumento dell'efficienza, e questo, chiaramente, permetterebbe di evitare il preannunciato taglio di personale e la distruzione di diritti e salari.
Non vi è nemmeno dubbio sul fatto che questa idea non piacerebbe, oltre che agli attuali dirigenti aziendali, nemmeno al Comune (azionista di maggioranza di ACTV). Sono i lavoratori a doverglielo imporre, e l'unico mezzo per imporglielo è la lotta. Lo sciopero bianco è un buon inizio, ma è necessario adottare forme di lotta più incisive, a partire dall'occupazione dei cantieri, dei depositi e di tutte le sedi dell'azienda.

Perché questa strategia possa essere attuata, invitiamo i lavoratori a COSTRUIRE UN  PROPRIO  CONSIGLIO  UNITARIO in modo da condurre la lotta con la massima unità e radicalità possibili.

Per un governo dei lavoratori! per il socialismo!  

Partito Comunista dei Lavoratori                
Sezione Pietro Tresso (Blasco)
di Venezia