PRIVATIZZAZIONE TRASPORTI PUBBLICI - IL PCL CON I LAVORATORI DELL'AMT DI GENOVA
I
lavoratori dell'AMT di Genova stanno difendendo il posto di lavoro e
la propria dignità contro il progetto di privatizzazione voluto
dalla Giunta Doria. La lotta intrapresa ha rotto le vecchie regole
del gioco: con l'arresto totale del trasporto cittadino, il rifiuto
della precettazione, la marcia sul consiglio comunale, l'occupazione
di massa dell'aula del consiglio, l'impedimento fisico del varo del
provvedimento.
Tutta
la borghesia cittadina grida allo scandalo. Le televisioni locali
denunciano l'”arroganza” dei lavoratori che “non hanno
rispettato le regole”: le stesse regole capestro che prevedono solo
un dissenso rituale e impotente. Il sindaco Doria, venerato da tanti
“progressisti”, minaccia la richiesta di intervento della polizia
per ripristinare la “normalità democratica”: la “normalità”
del licenziamento annunciato di tanti lavoratori, da parte di una
giunta eletta oltretutto ( purtroppo) coi loro voti.
Il
punto è che i lavoratori AMT si sono esattamente ribellati a queste
“regole” e a questa “normalità”. E hanno fatto benissimo.
Sono anni che i lavoratori subiscono soprusi di ogni tipo, da parte
di giunte e governi di ogni colore. I dipendenti AMT hanno detto
semplicemente “basta”. La loro ribellione è un atto esemplare
per i lavoratori di Genova e di tutta Italia. Solo una lotta radicale
e di massa che rompa le vecchie regole del gioco può metter paura
all'avversario e strappare risultati.
Peraltro
è molto significativo che la lotta dei dipendenti AMT sia diventata
un punto di riferimento per i lavoratori delle altre aziende
cittadine municipalizzate, anch'esse colpite o minacciate da
privatizzazioni: centinaia di operai dell'AMIU, dell'ASTER, di altre
aziende locali sono accorsi all'occupazione della “Sala Rossa”
del Comune, dichiarando il proprio sostegno ai lavoratori AMT e
preannunciando il proprio ingresso in lotta. Di più: la lotta dei
lavoratori AMT, nonostante gli inevitabili disagi prodotti, sta
raccogliendo una vasta solidarietà popolare in città. “Capisco le
motivazioni dei lavoratori, è giusto farsi sentire, dovremmo farlo
tutti” dichiara un pendolare al Secolo XIX. É un senso comune
diffuso. Tanto che il Secolo stesso è costretto a titolare:” Il
ponente solidale con i lavoratori”. É la prova che una lotta
radicale non solo non “isola”, come dicono i burocrati di ogni
tacca, ma è la sola che può polarizzare simpatie e allargare il
fronte.
L'esito
della lotta è naturalmente incerto. Pesa come spesso accade
l'assenza di una direzione. Il sindacato autonomo della CISAL, che ha
cercato di prendere la testa della lotta, mira a recuperare il
controllo della sua dinamica, obiettivamente sfuggita di mano. Le
burocrazie di CGIL, CISL, UIL, che hanno visto stracciato l'accordo
sindacale del 7 Maggio, non possono che dichiararsi “dalla parte
dei lavoratori”, ma non vedono l'ora che tutto rientri sui binari
della “normalità” per rientrare in gioco. Alle 21 è convocata
alla Chiamata del Porto una grande assemblea dei lavoratori AMT, (a
porte chiuse) dove gli apparati presumibilmente proveranno a giocare
la carta della ritirata, facendo leva, tra l'altro, sul peso delle
multe legate alla precettazione. Vedremo.
In
ogni caso la lotta di Genova rivela che, pur in un quadro di grande
confusione e incertezza, molta brace arde sotto la cenere della
rassegnazione. Brusche svolte di lotta possono essere sempre dietro
l'angolo.
Occorre
incoraggiarle, unificarle, ma soprattutto sviluppare la loro
coscienza e ricondurle a una prospettiva anticapitalista. Per questo
è necessario organizzare i lavoratori più coscienti in un partito
rivoluzionario.
Resta
un fatto. A fronte di una sinistra grande sostenitrice di Doria, il
PCL genovese ha le carte in regola per intervenire tra i lavoratori a
testa alta, quale unico partito di opposizione di classe in città.
L'unico volantino in circolazione ieri tra i lavoratori in sciopero
era guarda caso del nostro partito... nel momento stesso in cui il
segretario cittadino di SEL denunciava i lavoratori in lotta come
“squadristi” (testuale).
La lotta di classe fa come sempre da spartiacque. E aiuta a fare giustizia di tante illusioni.
La lotta di classe fa come sempre da spartiacque. E aiuta a fare giustizia di tante illusioni.