MAURIZIO LANDINI, DA CAMUSSO.. A RENZI
L'intervista
odierna di Maurizio Landini su “La Repubblica” è inequivocabile.
Il difensore dell'articolo 18 contro il governo Monti, sposa la sua
abrogazione temporanea, proposta da Renzi, per i neo assunti, in
cambio di una legge promessa sulla rappresentanza sindacale.
La
notizia non è solo sindacale, è soprattutto politica. Il gruppo
dirigente nazionale della FIOM, dopo aver capitolato alla maggioranza
dirigente della CGIL in occasione dell'imminente congresso, si
candida a sponda sociale del renzismo, scavalcando Susanna Camusso.
Copre a sinistra Matteo Renzi nel momento stesso in cui il sindaco di
Firenze demolisce ogni simbolica traccia residua della “sinistra”
italiana. Si offre come interlocutore negoziale di un populista
confindustriale sostenuto dai capitalisti del made in Italy, campioni
di super sfruttamento e di comportamenti antisindacali.
Nichi
Vendola sarà soddisfatto: ottiene una copertura sindacale alla linea
dell'accordo con Renzi. Tanti lavoratori che si erano affidati al
“landinismo” hanno invece un'occasione di bilancio: solo una
nuova direzione anticapitalista del movimento operaio può difendere
la sua autonomia, politica e sindacale.