ORDINE DEL GIORNO POLITICO CONCLUSIVO
TERZO CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
10 Gennaio 2014
LA
CRISI ITALIANA
La
situazione italiana è segnata dal combinarsi della crisi politica
della borghesia con la crisi del movimento operaio e dell'opposizione
sociale. Gli avvenimenti politici e le dinamiche sociali dell'ultima
fase confermano questo quadro. La fine dell'unità nazionale, segna
un netto indebolimento del quadro di governo già precario. Il
progetto di stabilizzazione politica su cui puntava il governo Letta
è fallito. La ricollocazione di Berlusconi all'opposizione, la
vittoria del renzismo nel PD, stringono la morsa attorno al governo,
moltiplicando le contraddizioni interne della maggioranza che lo
sostiene, già di per sé risicata al Senato. Si moltiplicano le
spinte centrifughe nella stessa dinamica dei gruppi parlamentari, con
problemi crescenti di governabilità , e di tensione tra cariche
istituzionali (v. Legge di stabilità, “decreto salva Roma”,
Mille proroghe). Il ruolo di Napolitano quale garante istituzionale
del governo appare in questo quadro indebolito, con ulteriori effetti
sul governo. Parallelamente la crisi capitalista, la mancata ripresa
dalla recessione, il peso del debito pubblico, gli equilibri interni
di maggioranza (v. vicenda IMU), impediscono al governo di rispondere
al suo blocco sociale di riferimento e ne favoriscono l'ulteriore
disgregazione (v. contestazione di Confindustria al governo per
l'insufficiente dote del cuneo fiscale, insoddisfazione diffusa delle
classi medie per la mancata promessa di riduzione fiscale..).
L'avvicinarsi delle elezioni europee acuirà le contraddizioni
interne al quadro politico. La sovrapposizione di elezioni europee ed
elezioni politiche è una possibilità reale. Il movimento operaio
resta assente dallo scenario della crisi politica per responsabilità
delle sue direzioni. La burocrazia CGIL si preoccupa di salvaguardare
il proprio patto con Confindustria. Le sue critiche al governo sono
il ricalco subalterno delle critiche padronali. Il gruppo dirigente
della FIOM si preoccupa di aprire a Renzi, offrendosi quale suo
interlocutore negoziale, in una logica di scavalco spregiudicato
della stessa burocrazia CGIL. Col risultato di legittimare a sinistra
un populismo confindustriale legato oltretutto ad ambienti
capitalistici antioperai e antisindacali (Made in Italy). SEL si
avvale anche della copertura di Landini per rilanciare l'accordo di
governo con Renzi. Il PRC rifiuta di sostenere l'opposizione nel
congresso della CGIL, a vantaggio del gruppo dirigente della FIOM,
nel momento stesso del suo slittamento a destra. Ed è avvitato nella
gestione dei cocci di un fallimento politico (crisi della segreteria,
guerra interna per bande..).
Il risultato d'insieme è l'assenza totale dallo scenario italiano di un'iniziativa reale di opposizione sociale di massa al governo e al padronato. Nessuna iniziativa nazionale di mobilitazione. Nessuna piattaforma rivendicativa generale e indipendente. Nessun programma di lotta contro la crisi.
Il risultato d'insieme è l'assenza totale dallo scenario italiano di un'iniziativa reale di opposizione sociale di massa al governo e al padronato. Nessuna iniziativa nazionale di mobilitazione. Nessuna piattaforma rivendicativa generale e indipendente. Nessun programma di lotta contro la crisi.
La
conseguenza è duplice. Il governo regge, assieme alle politiche
d'austerità, nonostante la sua estrema debolezza. Mentre una
drammatica crisi sociale senza risposta a sinistra, apre spazi più
ampi per operazioni reazionarie. La tenuta complessiva del movimento
populista a 5 Stelle attorno a un programma di Repubblica
plebiscitaria senza partiti e sindacati, è un termometro della crisi
congiunta della crisi della borghesia e del movimento operaio. Il
movimento del 9 Dicembre (cosiddetto dei Forconi) è stato
altrettanto indicativo: un settore della piccola borghesia,
impoverito dalla crisi, è stato mobilitato da organizzazioni
reazionarie, autonomistico indipendentistiche (Ferro) o fascistoidi
(Calvani), e ha aggregato attorno a sé settori popolari di
disoccupati e studenti. Mentre i fascisti hanno trovato in quella
dinamica un bacino di massa per il proprio inserimento.
L'approfondirsi congiunto della crisi sociale e della crisi politico
istituzionale, dentro un fossato profondo tra politica dominante e
senso comune, allargherà ulteriormente la base materiale di un
“sovversivismo reazionario”.
LA NOSTRA PROPOSTA DI MASSA
LA NOSTRA PROPOSTA DI MASSA
L'alternativa
di prospettiva è sempre più chiara: o il movimento operaio
costruisce la propria soluzione alla crisi della Seconda Repubblica,
sull'unico terreno possibile, anticapitalistico e di classe; o la
crisi sociale e politica allargherà il varco di una soluzione
reazionaria contro il movimento operaio.
In
questo quadro generale, il terzo Congresso nazionale del Partito
Comunista dei Lavoratori (PCL) pone pubblicamente al movimento
operaio e a tutte le sinistre politiche sindacali di movimento
un'esigenza centrale: quella di una svolta unitaria e radicale
dell'opposizione sociale su tre assi complementari e intrecciati:
1)
La piena rottura col padronato, il suo governo, i suoi partiti e le
forze populiste reazionarie: per un fronte unico di lotta del
movimento operaio in contrapposizione a Renzi, Grillo, Berlusconi
2)
L'unificazione delle lotte di resistenza sociale attorno a una
piattaforma di vertenza generale, definita da un'assemblea nazionale
di delegati eletti, che ponga le rivendicazioni fondamentali della
classe operaia al centro dello scontro . Con una svolta parallela
delle forme di lotta e di azione (occupazione delle aziende che
licenziano e loro coordinamento, cassa nazionale di resistenza,
sciopero generale prolungato). A livelli diversi, l'esperienza di
lotta dei tranvieri di Genova e dei lavoratori della logistica,
rappresentano un riferimento esemplare delle potenzialità di svolta
dell'azione di classe.
3) Un programma generale contro la crisi di carattere apertamente anticapitalista (abolizione del debito pubblico verso le banche e loro nazionalizzazione senza indennizzo, esproprio dei grandi gruppi capitalistici sotto controllo operaio, ripartizione del lavoro, grande piano di nuovo lavoro in opere sociali, a partire da risanamento ambientale e socializzazione dell'economia domestica, finanziato dalla tassazione progressiva di grandi redditi e patrimoni).
3) Un programma generale contro la crisi di carattere apertamente anticapitalista (abolizione del debito pubblico verso le banche e loro nazionalizzazione senza indennizzo, esproprio dei grandi gruppi capitalistici sotto controllo operaio, ripartizione del lavoro, grande piano di nuovo lavoro in opere sociali, a partire da risanamento ambientale e socializzazione dell'economia domestica, finanziato dalla tassazione progressiva di grandi redditi e patrimoni).
Solo
una mobilitazione generale e radicale della classe operaia può
unificare attorno a sé l'insieme del lavoro dipendente, i precari, i
disoccupati, le masse femminili sfruttate, e i settori impoveriti
della piccola borghesia, disgregando il blocco sociale reazionario e
prosciugando il bacino della demagogia populista. Solo questa
mobilitazione radicale, oltretutto, può strappare in tempi di crisi
risultati concreti e parziali sullo stesso terreno rivendicativo.
La lotta per un governo dei lavoratori e delle lavoratrici è il corollario naturale di questa proposta generale. Solo un governo dei lavoratori può realizzare quelle misure di svolta e indicare una soluzione progressiva della crisi politica. Solo una Repubblica dei lavoratori, basata sulla loro organizzazione e la loro forza, può rappresentare un'alternativa reale alla seconda Repubblica in decomposizione.
La lotta per un governo dei lavoratori e delle lavoratrici è il corollario naturale di questa proposta generale. Solo un governo dei lavoratori può realizzare quelle misure di svolta e indicare una soluzione progressiva della crisi politica. Solo una Repubblica dei lavoratori, basata sulla loro organizzazione e la loro forza, può rappresentare un'alternativa reale alla seconda Repubblica in decomposizione.
Costruire
in ogni lotta di opposizione il ponte tra le rivendicazioni immediate
e questa prospettiva rivoluzionaria, è l'asse dell'intervento di
massa del PCL e della sua costruzione indipendente.
INDICAZIONI
E IMPEGNI DI LAVORO DEL PCL
In
questo quadro, in base agli orientamenti approvati, il terzo
Congresso del Partito Comunista dei lavoratori, impegna le strutture
e i militanti del partito allo sviluppo della propria azione e
costruzione a partire dai terreni seguenti:
-Un
lavoro metodico di intervento sui luoghi di lavoro mirato al
radicamento sociale del partito , a partire dalla classe operaia. Con
la definizione di progetti razionalizzati di lavoro in questa
direzione da parte delle nostre sezioni e strutture.
-La
battaglia per la propria proposta di massa e la sua articolazione in
ogni luogo di lavoro e di studio, con la valorizzazione politica
complessiva del nostro programma, in funzione della conquista di un
ruolo riconoscibile nelle lotte e nella loro direzione.
-L'inserimento
di ogni nostro militante lavoratore, precario, pensionato all'interno
dei sindacati secondo le indicazioni stabilite: in questo ambito
sostenendo, in vista del prossimo congresso della CGIL , la battaglia
dell'opposizione interna classista contro la burocrazia sindacale , e
lavorando al tempo stesso alla sua qualificazione anticapitalista e
rivoluzionaria .
-L'inserimento
di ogni nostro militante sul fronte del lavoro di massa e di
movimento (non solo direttamente classista) con un metodo di
raggruppamento d'avanguardia attorno al nostro programma di settore e
impostazione d'intervento.
-L'avvio
del percorso generale di formazione politica e teorica marxista dei
nostri militanti secondo le indicazioni definite, quale momento
decisivo di costruzione del partito e della sua battaglia politica e
programmatica.
In
questo quadro, va verificata la praticabilità di campagne nazionali
tematiche, sia di carattere sociale, sia di carattere politico, che
possano contribuire alla polarizzazione attorno al PCL di una più
estesa area simpatizzante.
Un
terreno particolare di battaglia di massa e costruzione del partito
sarà rappresentato dalle scadenze elettorali.
Possibili
elezioni politiche anticipate devono rappresentare un terreno di
impegno del partito. In occasione delle elezioni europee di Maggio,
nell'impossibilità di una nostra partecipazione a causa di una legge
elettorale reazionaria, il partito si impegna ad un'azione di
intervento ampio di massa, sui luoghi di lavoro, nelle scuole e
università, sul territorio, con materiali di propaganda del nostro
programma contro l'Unione Europea e contro i populismi reazionari,
per gli Stati Uniti Socialisti d'Europa quale unica alternativa
reale: secondo l'indirizzo assunto dalla riunione di Atene del CRQI,
e congiuntamente all'intervento analogo delle altre sezioni del CRQI.
In
occasione del viaggio politico in Italia nel mese di Febbraio/Marzo
del compagno Nestor Petrola, dirigente del PO e del movimento
piquetero, ed oggi deputato nazionale argentino, il Congresso impegna
il partito a organizzare un'iniziativa che dia la massima
valorizzazione politica allo straordinario successo del FIT e al suo
programma, dentro il rilancio dell'azione del CRQI e nella
prospettiva della rifondazione della Quarta Internazionale.
In questo quadro, il PCL parteciperà pienamente alla riunione europea dei giovani del CRQI che si terrà il 18/1/2014, e successivamente alla Conferenza internazionale rivoluzionaria europea che si terrà sempre ad Atene nell'Aprile 2014.
In questo quadro, il PCL parteciperà pienamente alla riunione europea dei giovani del CRQI che si terrà il 18/1/2014, e successivamente alla Conferenza internazionale rivoluzionaria europea che si terrà sempre ad Atene nell'Aprile 2014.