Dalla
destra alla sinistra liberale, tutti al servizio di un capitalismo
sempre più criminale
Venezia, 12.06.2014
La
cosiddetta sinistra “radicale” continua a sostenere la Giunta
Orsoni, in cambio della delega alle Politiche del Lavoro, che
trasforma il consigliere del PRC in un vero e proprio "terminale
dei disperati". Invece di appoggiare comitati di lotta,
iniziative di conflitto, e combattività sindacale contro una giunta
vergognosa, il PRC media ogni giorno qualche piccolo spazio di
contrattazione politica magari al fine di preservare in futuro
ulteriori esigui ambiti amministrativi, pur sempre compatibili col
governo padronale del territorio.
LA
SINISTRA “RADICALE” E RIFORMISTA, MALGRADO TUTTO, CONTINUA A
MANTENERE IL SOSTEGNO ALLA GIUNTA DI VENEZIA
Nel
mentre aumenta la desertificazione industriale, la disoccupazione e
la disperazione sociale emerge a Venezia e nel Veneto un sistema di
potere che sotto molti aspetti ricorda quello mafioso. Un sistema di
potere che si sviluppa negli anni '80, da quando con l'inizio della
crisi capitalistica il padronato abbandona il settore manifatturiero
e cerca nuovi terreni di speculazione e investimento nella
privatizzazione dei servizi, la speculazione immobiliare e
finanziaria, le grandi opere: autostrade, passante, ospedali e.....
il Mose.
A
Venezia questo sistema di potere decolla nel 1982, oltre trent’anni
fa, quando con la nascita del Consorzio Venezia Nuova, concessionario
unico per le opere di salvaguardia in laguna, ha inizio una nuova
epoca di grandi appalti e corruzione. Tutti i partiti di governo, di
ogni colore e a ogni livello, hanno sostenuto e favorito la
costruzione di questo sistema di potere. Berlusconi e Prodi, Monti e
Letta, con i loro ministri, soprattutto dell'Economia, dell'Ambiente
e delle Infrastrutture si sono spesi per garantire un flusso costante
di finanziamenti che solo per il Mose nel tempo è schizzato da 1,5
miliardi a 5,5 miliardi. Un meccanismo che certamente il governo
Renzi non aveva e non ha intenzione di mettere in discussione.
In
Regione Veneto il sostegno alle imprese del Consorzio Venezia Nuova
non è venuto mai meno, una sostanziale continuità si è registrata
dal governatore Giancarlo Galan (PDL-FI), dal 1995 al 2010, al
governatore Luca Zaia (LN), con l'assessore alle Infrastrutture
Renato Chisso (FI). Un sostegno che vedeva compartecipe la cosiddetta
opposizione liberale (PD).
Il
Comune di Venezia vede il coinvolgimento del sindaco, Giorgio Orsoni,
uomo della Curia, a sua volta coinvolta attraverso i finanziamenti
all'Università Marcianum, fondata dall'arcivescovo, Angelo Scola, di
Comunione e Liberazione e della cui Compagnia delle Opere fa parte la
principale azionista del Consorzio Venezia Nuova, la Mantovani SPA.
Un sistema che per funzionare a pieno regime ha a disposizione fondi
neri per almeno 100 milioni di euro annui, mazzette distribuite, a
secondo del prezzo: ministri, presidente di regione, assessori
regionali, consiglieri, alti funzionari (Corte dei Conti, Magistrato
alle acque, Regione Veneto), prelati ed ex generali con agganci nei
servizi segreti e nelle agenzie. I lavoratori e le masse popolari
pagano tutto questo con tagli alle spese sociali, alla sanità, al
trasporto pubblico, all'assistenza domiciliare, con la svendita
continua di isole e palazzi ai soliti noti.
La
cosiddetta sinistra “radicale” continua a sostenere la Giunta
Orsoni, in cambio della delega alle Politiche del Lavoro, che
trasforma il consigliere del PRC in un vero e proprio "terminale
dei disperati". Invece di appoggiare comitati di lotta,
iniziative di conflitto, e combattività sindacale contro una giunta
vergognosa, il PRC media ogni giorno qualche piccolo spazio di
contrattazione politica magari al fine di preservare in futuro
ulteriori esigui ambiti amministrativi, pur sempre compatibili col
governo padronale del territorio.
Il
PCL è da sempre l'unica vera sinistra di opposizione, contro il
centrodestra e il centrosinistra, sulla base di un chiaro programma
rivoluzionario e di classe: Solo un governo dei lavoratori può fare
pulizia, può abolire la giostra degli appalti e del loro mercato.
Espropriare senza indennizzo le aziende corruttrici salvando al tempo
stesso i posti di lavoro. Nazionalizzare sotto controllo operaio la
grande industria edilizia e del cemento, regno tradizionale della
criminalità organizzata vecchia e nuova. Nazionalizzare le banche,
senza indennizzo per i grandi azionisti, grande nascondiglio di
corruzione ed evasione. Abolire il segreto commerciale e industriale,
santuario dell'imboscamento di mazzette, e porre l'intera economia, e
ogni bilancio, sotto il controllo dei lavoratori.
SE
NE VADANO TUTTI, GOVERNINO I LAVORATORI!
PARTITO
COMUNISTA DEI LAVORATORI
Sez.
Pietro Tresso (Blasco) Venezia