MANIFESTAZIONE A VICENZA A SOSTEGNO DELLA RESISTENZA DEL POPOLO PALESTINESE, CONTRO L'AGGRESSIONE ISRAELIANA
VICENZA, VENERDI' 25 LUGLIO 2014
ORE 18,30
Il PCL del Veneto sarà presente alla manifestazione e invita lavoratori e lavoratrici, nativi e migranti, a partecipare in massa!
FUORI DA GAZA LE TRUPPE COLONIALI DEL SIONISMO.
SOSTEGNO ALLA RESISTENZA ARMATA CONTRO LE TRUPPE D'OCCUPAZIONE.
PER UNA GUERRA DI POPOLO CONTRO L'OCCUPANTE.
VIA LO STATO D'ISRAELE.
PER UNA PALESTINA UNITA, DEMOCRATICA, SOCIALISTA.
21 Luglio 2014
Lo
Stato Sionista non solo pratica il terrore indiscriminato contro i
palestinesi, ma lo rivendica impunemente agli occhi del mondo. Le
“democratiche” diplomazie dell'occidente non solo giustificano lo
Stato assassino, ma lo armano.
I
giornali borghesi “progressisti” che ovunque spiegano a chi
subisce la violenza le virtù morali della “non violenza”,
offrono oggi il meglio della propria “equilibrata” ipocrisia:
recitando insieme il dolore per le vittime e la comprensione per i
carnefici, entrambi invitati alla “moderazione”.
I
governi arabi, vecchi e nuovi, cercano solo di star fuori dalla
mischia, per tutelare la propria sopravvivenza all'ombra del
sionismo: cui offrono, a futura memoria, collaborazione e buon
vicinato.
Intanto
un astuto populista vestito di bianco e chiamato “Papa” dichiara
con gli occhi rivolti al cielo che “è difficile giudicare ogni
volta ciò che è bene e ciò che è male”, assolvendo così il
crimine in corso nel nome dell'onnipresenza del “peccato”.
Di
fronte a questo cinico immondezzaio, politico e morale, è vergognoso
il balbettio delle sinistre riformiste, in Italia e in Europa. Tutte
a invocare la “pace” nel nome della soluzione truffa “due
popoli due Stati”: la stessa bandiera impugnata formalmente dalle
classi dominanti di tutto il mondo, per legittimare lo status quo in
Palestina. Uno Stato sionista padrone di tutto (terra, acqua, armi) e
un popolo palestinese espropriato di tutto; cui, nel migliore dei
casi, si offre generosamente la possibilità di chiamare “Stato”
il proprio fazzoletto di prigione, a cielo aperto, in cambio del
riconoscimento dei propri carcerieri e dei loro bombardieri.
I
Palestinesi, oggi più che mai, non hanno amici tra le potenze della
terra. Nè tra i loro complici. Nè tra le sinistre loro asservite.
Possono contare solo sulle proprie forze, e sulla forza del popolo
arabo. Unendo l'eroica resistenza armata con la sollevazione popolare
di massa. Lo sciopero generale di oggi nei territori occupati di Gaza
e Cisgiordania sia solo l'inizio. Si levi una nuova grande intifada.
Le truppe sioniste d'occupazione siano circondate da un popolo in
armi.
ANP
e Hamas hanno entrambe paura dell'armamento del popolo, conoscendo l'
impopolarità dei propri privilegi e/o delle proprie compromissioni e
temendo per il proprio potere. Il lancio propagandistico a vuoto di
razzi innocui è molto più rassicurante anche per loro. Perchè il
loro scopo vero non è la liberazione del popolo palestinese ma la
conservazione della propria nicchia di potere (dorata e/o oppressiva)
su quel popolo.
Ma
la verità è che solo una grande mobilitazione di popolo armata può
alzare una diga, ampliare le perdite dell'occupante sionista,
trasformare ogni vicolo e ogni casa in un punto di resistenza e di
fuoco contro i soldati israeliani e le bande armate di coloni. Solo
così è possibile richiamare la più ampia mobilitazione del popolo
arabo in tutta la Palestina occupata, e al di fuori di essa. Solo
così è possibile spingere all'azione di massa la parte araba
oppressa della popolazione israeliana e favorire contraddizioni e
fratture nello stesso campo operaio e popolare ebraico. Solo così si
può richiamare la più vasta mobilitazione internazionale a sostegno
dei palestinesi e aprire un varco nel muro del terrore.
IL
PCL non si limita alla solidarietà coi palestinesi contro i loro
aguzzini. A fianco delle forze migliori della resistenza palestinese,
rivendica una nuova grande intifada in tutta la Palestina e in terra
araba. Per la distruzione rivoluzionaria dello Stato Sionista. Per
una Palestina libera, democratica, laica, socialista!
In
ogni presidio e manifestazione a favore dei palestinesi porteremo
questa parola d'ordine rivoluzionaria. Non è l'ora della “pace”
con gli oppressori sionisti. E' l'ora della guerra di popolo: l'unica
che può portare pace agli oppressi.