lunedì 15 agosto 2016

IL PCL DALLA PARTE DEI PARTIGIANI COMUNISTI DI SCHIO (VI)
La stampa borghese (il Giornale, il Gazzettino, il Corriere della Sera, il Fatto Quotidiano) e le principali forze della borghesia (PD, Lega Nord, FdI, FI) e il Sindaco leghista di Schio (VI) hanno scatenato una campagna reazionaria contro l’onorificenza, la ‘Medaglia della Liberazione’, conferita al compagno Valentino Bortoloso, “Teppa” il suo nome di battaglia da partigiano comunista, di anni 93, per il suo ruolo nella Resistenza antifascista.
Il motivo dello scandalo è la partecipazione del compagno Teppa ai fatti di Schio (VI) del 6 e 7 luglio 1945, quando i partigiani comunisti temendo che i dirigenti fascisti, protetti dallo Stato borghese e dall’Esercito statunitense, avrebbero continuato a spadroneggiare anche dopo la liberazione decisero di intervenire applicando la giustizia partigiana e proletaria.
Quei partigiani comunisti furono accusati dal PCI stalinista di essere trotskisti, forse associando la loro azione al fatto che Schio (VI) era il paese di nascita di Pietro Tresso (Blasco). Mentre le forze di repressione borghesi, ormai ricostituite, dopo averli arrestati li sottoponevano prima a torture e poi al processo e ad anni di carcere.
Oggi come all'ora, le forze borghesi (liberali, leghisti e fascisti) temendo la rivoluzione proletaria continuano ad evocare come uno spettro quei fatti del luglio 1945.
I giovani, i lavoratori e i militanti antifascisti di Schio non dimenticano e alla manifestazione del 12 luglio 2016 hanno detto a chiare lettere: 

GIU’ LE MANI DAL TEPPA E DALLA RESISTENZA!

Mentre a Malga Zonta, al passo Coe al confine tra Veneto e Trentino, il 15 agosto 2016 in occasione della commemorazione dei partigiani e malgari trucidati dai fascisti e dai nazisti il 12 agosto 1944, i giovani, i lavoratori e i militanti comunisti e antifascisti di Schio (VI) hanno contestato il Sindaco leghista, Valter Orsi, della cittadina dell'alto vicentino.