MUSEI CIVICI VENEZIA: LA
MOBILITAZIONE CONTINUA
Le lavoratrici e i lavoratori hanno manifestato in corteo con le loro
bandiere, gli slogan e i volantini da Rialto a Piazzale Roma spiegando le
ragioni dello sciopero. I manifestanti chiedono che la Fondazione Musei Civici e
il Comune di Venezia si impegnino per iscritto che per il prossimo appalto le
condizioni dei lavoratori non dovranno cambiare. «Non si tratta soltanto di aggiungere la clausola sociale», hanno
detto Donatella
Ascoli ed Enrico Pellegrini, dirigenti e delegati della
tendenza classista in CGIL, Opposizione CGIL, «ma di individuare una formula affinché non riducano le ore di lavoro,
non ci facciano un contratto con il Job Acts e non lascino che chi vince il
prossimo appalto possa decidere chi assumere e chi no».

La
burocrazia sindacale dirigente della CGIL ha subito la mobilitazione, mentre CISL
e UIL, tradendo gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici, si sono dissociate
apertamente dalla mobilitazione con una vergognosa nota: «Critichiamo le
modalità di condotta e le scelte unilaterali di alcuni delegati che (...)
contrastano con le linee delle segreterie unitarie di Cgil, Cisl e Uil che, a
prescindere dalla rappresentatività, condividono sempre ogni decisione».
Intanto le lavoratrici e i lavoratori, coscienti della durezza dello scontro, hanno aperto una cassa di resistenza per poter proseguire la mobilitazione e la lotta.
Intanto le lavoratrici e i lavoratori, coscienti della durezza dello scontro, hanno aperto una cassa di resistenza per poter proseguire la mobilitazione e la lotta.
Il PCL sostiene la lotta dei
lavoratori e delle lavoratrici e auspica il più largo fronte unitario di classe
a difesa dell’occupazione, dei diritti sindacali e contrattuali, di migliori
condizioni di lavoro, contro il governo, locale e nazionale, e il padronato,
comprese le aziende cooperative.