giovedì 10 febbraio 2011

PER UN NUOVO MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DELLE DONNE

E’ vero! E’ giunto il momento di dire basta! Basta ai comportamenti lesivi della dignità delle donne: dalle immagini pubblicitarie ai ben più gravi casi di molestie sessuali, dallo sfruttamento del lavoro domestico di cura alla violenza inaudita che colpisce, fino alla morte, dentro le “rassicuranti” mura domestiche. Questo clima corrotto e soffocante, tipico dei regimi in decadenza, ammorba il vivere civile, proponendo alle giovani generazioni modelli che svalutano la dignità e le potenzialità umane. E’ la classe al potere, la borghesia, che produce la cultura dominante diffondendola attraverso le istituzioni, i media e i comportamenti quotidiani. I comunisti, donne o uomini che siano, si battono per affermare valori alternativi e nella loro lotta per l’abbattimento del sistema capitalista e per la costruzione di una società socialista, si pongono il compito di ricostruire il movimento delle donne. Le lotte del movimento femminista degli anni '70 contribuirono enormemente ad elevare nelle donne la coscienza della propria condizione e della possibilità di costruire percorsi di emancipazione anche all’interno del quadro sociale borghese. La storia si è incaricata di mostrare nei fatti che le conquiste ottenute negli anni passati, come pure i livelli di coscienza delle donne, sono stati rimessi duramente in discussione ed è quindi necessario un nuovo slancio a partire da un sano sentimento di indignazione, che caratterizza anche la manifestazione organizzata dalle donne in Italia il 13 febbraio. Per dare nuova forza al movimento per i diritti delle donne avanziamo alcune proposte che collocano le questioni di genere accanto alle questioni di classe:

- Per l’abrogazione di tutte le leggi sulla precarizzazione del lavoro: che per le donne si sono trasformate in trappole per ricatti sociali e sessuali. Precarietà lavorativa che si traduce anche in un chiaro ostacolo all'indipendenza e al diritto alla maternità.
- Per il diritto al lavoro e l'abolizione delle disparità tra i sessi: in Italia meno della metà delle donne ha un lavoro retribuito, di queste il 27% lo perde dopo la prima gravidanza; a parità di competenze le condizioni lavorative prevedono disparità in termini di retribuzione, precarietà, tipologia, qualifica e orari.
- Lottiamo contro i tagli alle spese sociali, primo elemento di peggioramento dei carichi del lavoro di cura che grava sulle donne.
- Contro la cultura sessista e sciovinista che alimenta la violenza e lo sfruttamento del corpo delle donne.
- Contro l'oscurantismo vaticano, per l’abrogazione di tutte le norme sull’obiezione di coscienza di medici e farmacisti, per la promozione delle pratiche contraccettive, per lo sviluppo degli investimenti nella sanità sotto il controllo sociale, per un controllo delle decisioni sul corpo totalmente affidato alle donne, per una maternità libera e consapevole.
- Per l'abrogazione della legge 40 sulla procreazione assistita, contro la cultura religiosa e fondamentalista, che impedisce alle donne di decidere autonomamente su tutti gli aspetti della propria esistenza.
- Contro lo sfruttamento delle donne migranti e non (sempre più spesso minorenni) che ogni notte, ridotte in schiavitù, vengono vendute nell'indifferenza generale.
- Per l’abrogazione di tutte le leggi razziste e xenofobe, per la chiusura dei CIE, contro la cultura razzista che alimenta la violazione dei diritti delle donne migranti e pratiche di violenza diffusa nei loro confronti.
- Per la difesa, dove esistono, e per la loro istituzione dove ancora non ci sono di case di protezione per le donne vittime di violenza.

Saremo presenti alle manifestazioni di Venezia e Padova