DA TSIPRAS A SCHULZ, PREGANDO RENZI
SEL NON CAMBIA STRADA
26 Gennaio 2014
Invece
che da Schulz a Tsipras, da Tsipras a Schulz.; senza rompere con
Renzi, anzi rinnovando la linea del “dialogo” e della coalizione
col PD, a partire dalle elezioni amministrative, ma chiedendo in
cambio il “rispetto” dell'esistenza di Sel e della sua
sopravvivenza istituzionale.
Sfrondata
dalla rituale sovrabbondanza di un oratoria immaginifica, questa è
la conclusione di Nichi Vendola al Congresso di SEL: la continuità
della linea di “sinistra del centrosinistra”, nel momento stesso
in cui la socialdemocrazia europea da Hollande a Schulz gestisce le
politiche di austerità contro i lavoratori, e il PD di Renzi
promuove una legge elettorale reazionaria contro la sinistra
politica, in compagnia di Berlusconi.
Nessuna
novità dunque? No, la novità c'è. Questa linea è talmente
contraddittoria con l'evidenza della realtà e con lo stesso
sentimento del popolo di SEL, che Vendola ha dovuto presentarla e
confezionarla come “vittoria del congresso” e della sua
democrazia. “Ho ceduto la sovranità al Congresso” ha dichiarato.
In
realtà Vendola ha fatto un passo indietro sull'accettazione
dell'ipotesi della lista Tsipras per evitare di perdere la propria
sovranità in SEL, e poter gestire così la continuità in altre
forme dell'incontro col PSE. Dove resta depositata e intatta la
domanda di iscrizione di SEL. E dove si collocherebbero eventuali
eletti di SEL nel Parlamento europeo attraverso il tram della lista
Tsipras.
Il
fatto che Syriza si renda disponibile a questa soluzione dimostra che
la sinistra del centrosinistra e di governo è una vocazione della
stessa “Sinistra Europea”, al di là della mutevole collocazione
contingente delle sue sezioni.
La
Rifondazione della IV Internazionale in Europa, come sinistra
rivoluzionaria, conferma una volta di più le sue ragioni.