lunedì 24 febbraio 2014

I  LAVORATORI DEL COMUNE DI VENEZIA 
IN LOTTA CONTRO L'AUSTERITY, DIFENDONO SALARIO E SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI


La politica economica e finanziaria di austerity (Patto di stabilità, Pareggio di bilancio, Fiscal compact)  imposta dalla troika europea (UE, FMI, BCE) è stata attuata dai diversi governi nazionali di destra, centrosinistra, tecnici, di larghe e di piccole intese (Berlusconi, Monti, Letta, ....Renzi) che si sono succeduti negli ultimi anni, con la fattiva collaborazione dei vari governi locali di destra, leghisti e grillini, centrodestra e centrosinistra, come nel caso della Giunta Orsoni. 
Questa politica padronale nei territori ha comportato taglio dei salari e dei servizi sociali, privatizzazione dei servizi e speculazione finanziaria a beneficio dei profitti delle banche e delle imprese, contro i lavoratori e le masse popolari.
Il bilancio politico negativo della Giunta Orsoni dal punto di vista dei lavoratori è inequivocabile: contro questa Giunta è necessaria la più ampia unità delle forze della sinistra politica, sindacale e di movimento. Una proposta che rivolgiamo sopratutto al PRC perché tolga ogni fiducia ed esca dalla Giunta Orsoni, rompendo con una subalternità decennale ai poteri forti (curia, albergatori, ristoratori, industriali, aziende cooperative, speculatori edilizi, bancari e finanziari) della città. Solo un governo dei lavoratori, nazionale e locale, può salvaguardare i salari, i diritti, i servizi e con essi i posti di lavoro.

Venezia, 24 febbraio 2014

IL VOLANTINO DEL PCL DISTRIBUITO ALLA MANIFESTAZIONE 

IL TEATRINO VENEZIANO E LA REALTA’ DEI LAVORATORI

A Venezia la disastrosa situazione finanziaria del Comune ha portato i lavoratori del settore pubblico lagunare a rischio di una stessa parte dello stipendio. La situazione è davvero critica: nonostante la tassa di soggiorno, le entrate dei costi enormi sui biglietti del trasporto pubblico, il gettito dei milioni di euro dal Casinò e tutte le altre non trascurabili entrate di cui godono le casse comunali, i conti sono sempre più in rosso e ora a farne le spese sono le figure più deboli della città.

L’atteso aiuto da Roma è saltato e l'emendamento "Salva-Venezia" contenuto nell'ultimo decreto del governo non è stato recepito, creando così l'ennesima beffa per i lavoratori e gettando nello scompiglio più totale addirittura il sindaco stesso, che oggi più che mai farebbe bene a dimettersi.

Negli ultimi anni i bilanci sono stati tenuti a galla attraverso la svendita di immobili, isole, e altri beni di proprietà del Comune e questa politica non sembra ancora avere fine. Inoltre si prevede che quando il Mose entrerà in funzione la costosissima manutenzione (80 milioni di euro annui) assorbirà parte dei fondi della stessa legge speciale (legge speciale che qualcuno vorrebbe anche eliminare magari in cambio di un finanziamento per la costruzione del mega-porto off-shore sponsorizzato da Costa, presidente dell'Autorità Portuale).

Contemporaneamente la classe lavoratrice veneziana è martellata dai colpi della crisi capitalistica, con tagli dei servizi pubblici (scuola, trasporti, sanità), perdita di potere d’acquisto, distruzione dei diritti sul lavoro, licenziamenti e disoccupazione.

E' ora di dire basta! Sia il governo sia la giunta applicano le "regole" imposte dalla BCE, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Comunità Europea; ovvero quel "fiscal compact" che strangola letteralmente lavoratori, pensionati, studenti e disoccupati, imponendo di fatto una dittatura finanziaria a vantaggio di un pugno di banchieri e a scapito di intere masse popolari.
Occorre rovesciare questa situazione, mettere mano a forme di lotta sempre più radicali e lavorare per una diversa prospettiva di società e di potere.

La risposta deve essere dura e radicale quanto quella di chi vorrebbe ridurci alla fame, tagliandoci anche il diritto, come si è visto in questi giorni, di mandare i nostri figli in scuole pulite e adeguate. Tutti i problemi fanno emergere un'unica necessità: farla finita con un sistema basato unicamente sul profitto e la cui unica regola sembra essere quella di affossarci sempre di più, rendendoci ogni giorno più poveri e schiavi.

L'ipocrisia delle forze politiche che hanno sempre accompagnato tali disegni di vero e proprio massacro sociale è evidente: a Venezia negli ultimi 25 anni circa ha sempre governato il "centrosinistra", con tagli continuati al welfare locale (l'esempio tragico della “cooperativa Ancora” riemerge in questi giorni), aumento dei costi per i servizi, diminuzione del numero delle corse sul trasporto pubblico, progetto di svendita del Casinò e tanto altro ancora.

La verità è che se non si ha il coraggio di mettere in discussione l’intero modello economico capitalista, con le sue leggi e le sue "regole", non si potrà che seguirne la parabola discendente, scivolando inesorabilmente lungo la sua china. Il Partito Comunista dei Lavoratori s’impegnerà perché la parola “fine” per la giunta Orsoni la scrivano non i rappresentanti di partiti più o meno dichiaratamente padronali, bensì i lavoratori stessi di ogni categoria produttiva sia pubblica che privata, gli unici che possono imporre una svolta vera.

Per questo sosteniamo il comitato di lotta che è sorto tra i dipendenti comunali, così come sosteniamo lo sviluppo di comitati di lotta nell’assistenza domiciliare e in ACTV. Comitati che devono seguire precise regole di democrazia elettiva ed essere strutturati dai lavoratori del settore a prescindere dalla loro appartenenza sindacale.
  • Per uno sciopero generale articolato e prolungato –sostenuto da una cassa di resistenza- che a partire dalla lotta dei lavoratori comunali miri ad unificare tutte le vertenze locali dei lavoratori pubblici e privati contro le imposizioni della BCE, del Fondo Monetario Internazionale, della Comunità Europea e dei governi, nazionale e locale, per la salvaguardia del salario, dei posti di lavoro e contro le chiusure aziendali.
  • A casa sindaco e giunta, rei di aver servito fedelmente i dettami degli speculatori contro gli interessi delle masse popolari e dei lavoratori del Comune.
  • Per una nuova idea di società e di potere, dove a governare siano i lavoratori, seguendo finalità di effettivo bisogno sociale e non di recupero finanziario gestito al solo beneficio di banche e padroni.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Sezione Pietro Tresso (Blasco) Venezia