OCCUPATI GLI STABILIMENTI FRIULANI DELLA DETROIT SPA
La Electtrolux indica la strada per i padroni, fermiamo questa valanga con l'estensione delle occupazioni!
11 Febbraio 2014
Lunedì
10 febbraio i lavoratori della friulana Detroit Spa di Ronchi dei
Legionari (GO) hanno occupato la fabbrica.
L’effetto
domino dell’Electrolux - come era prevedibile - è iniziato prima
ancora che questa vertenza fosse terminata. Ormai la diga è franata!
Nel
pomeriggio di lunedì 10 febbraio 140 lavoratori della Detroit
Refrigeration a Ronchi dei Legionari vicino a Monfalcone (Go) in
Friuli Venezia Giulia hanno occupato lo stabilimento.
L’azienda, con sede centrale in Veneto a Belluno e con stabilimenti in Serbia, dopo aver fatto pagare la crisi ai lavoratori con cassa e contratti di solidarietà, ha bloccato le commesse di lavoro, e per i primi di marzo la produzione sarà fermata. Le RSU, non ricevendo risposte, temono che il lavoro sia dirottato negli stabilimenti serbi.
L’azienda, con sede centrale in Veneto a Belluno e con stabilimenti in Serbia, dopo aver fatto pagare la crisi ai lavoratori con cassa e contratti di solidarietà, ha bloccato le commesse di lavoro, e per i primi di marzo la produzione sarà fermata. Le RSU, non ricevendo risposte, temono che il lavoro sia dirottato negli stabilimenti serbi.
Stesso
cliché della Electrolux Zanussi: si teme la chiusura dello
stabilimento friulano e il dirottamento della produzione all’estero.
In
queste ore i lavoratori sono in presidio permanente e non fanno
uscire le merci, mentre l’azienda per ritorsione ha bloccato gli
stipendi di gennaio.
I
lavoratori friulani della Detroit non devono rimanere isolati nella
loro lotta; è quindi necessario che l’occupazione sia proclamata
anche nello stabilimento di Belluno e che l’esempio di questi
coraggiosi operai faccia da traino per lanciare l’occupazione anche
alla Electrolux.
Le
organizzazioni sindacali sono davanti a un bivio: o mettono in campo
un'azione di forza contro quella messa in campo dall’avversario
oppure verranno travolte da questa valanga.
Non basta il solo rifiuto della proposta padronale: si parti dall’unificazione di queste lotte per sviluppare una mobilitazione di sostegno dell'intero movimento operaio e sindacale, con la costituzione di una cassa nazionale di resistenza e la formazione di Comitati unitari di lotta eletti dai lavoratori.
Non basta il solo rifiuto della proposta padronale: si parti dall’unificazione di queste lotte per sviluppare una mobilitazione di sostegno dell'intero movimento operaio e sindacale, con la costituzione di una cassa nazionale di resistenza e la formazione di Comitati unitari di lotta eletti dai lavoratori.
Solo
una lotta radicale e di massa può piegare il padrone e chiudere il
varco che si è aperto. La rinuncia a questa azione può avere
conseguenze disastrose per tutti i lavoratori italiani.
Oggi
è ancora più urgente lanciare la rivendicazione dell'esproprio
senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori delle aziende
che delocalizzano, chiudono e licenziano.
Questa
parola d’ordine va posta apertamente, con una determinazione uguale
e contraria a quella del padrone. Solo la lotta dei lavoratori
unificata e concentrata su una piattaforma adeguata al livello dello
scontro può incidere positivamente sui rapporti di forza.
Il PCL è impegnato attivamente in ogni sede su questa proposta di azione.
11 Febbraio 2014Il PCL è impegnato attivamente in ogni sede su questa proposta di azione.
Partito Comunista dei Lavoratori - Veneto e Friuli
PCL
SEZ. CONEGLIANO (TV)
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SEZ. PORDENONE
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SEZ. BELLUNO