8 MARZO - NOI DECIDIAMO
I
venti di destra attraversano tutta l'Europa: leggi contro il diritto
all'aborto (come quella appena passata in Spagna) con il contributo
dei movimenti "per la vita", che si riorganizzano e si
fanno più forti anche in Italia – attacchi alla libera sessualità,
come le manifestazioni che si sono svolte in Francia, contro i
matrimoni omosessuali – direttive europee che equiparano la tratta
delle donne alle donne che si prostituiscono in modo indipendente,
negando l'unico spazio di autonomia in un mondo costruito
sull'estrema mercificazione del corpo delle donne.
Ma
anche altro. I tagli alle forme di assistenza sociale sono una realtà
in ogni paese europeo, l'aumento di lavoro precario è il principio
di regolamentazione del costo del lavoro persino in paesi "che
tengono" come la Germania.
La chiesa cristiana in tutte le sue forme che si riprende spazi culturali, e non solo in un paese come il nostro, che ne è colonizzato, ma anche nei paesi dell'est europeo, con le croci brandite in mezzo ai massacri e il clero ortodosso schierato con gli oligarchi e i dittatori, su una riva e sull'altra.
La chiesa cristiana in tutte le sue forme che si riprende spazi culturali, e non solo in un paese come il nostro, che ne è colonizzato, ma anche nei paesi dell'est europeo, con le croci brandite in mezzo ai massacri e il clero ortodosso schierato con gli oligarchi e i dittatori, su una riva e sull'altra.
Non
ci riguarda? Certo che sì!
La
nostra battaglia che in questi giorni è giustamente concentrata
sulla difesa dell'aborto libero e gratuito deve allargarsi.
La
nostra volontà di lotta deve essere generale. Le condizioni
materiali di vita che ogni donna subisce in questa società
impediscono una reale autonomia e la libertà di scelta. Ci
costringono in ruoli subalterni, di contorno. Niente lavoro, niente
autonomia dai padri, dai mariti. Tagli alla scuola pubblica, sempre
minori possibilità di scelte che ci permettano di arrivare ad un
lavoro qualificato. Tagli ai servizi sociali, sempre più
responsabilità nei confronti della famiglia misconosciute e
sottovalutate. Tagli ai servizi sanitari,
nessuna scelta rispetto alla sessualità e tanto meno per una
maternità consapevole e libera.
Non
ci servono le ministre della difesa, le pari opportunità senza
controllo da parte delle donne, le leggi di tutela che non abbiamo
deciso. Ci servono i luoghi dove autorganizzarci, riunirci e
costruire le nostre lotte.
E'
ora di unificare i mille rivoli di iniziative, ricostruire momenti di
lotta di massa. Allo slogan individualistico "io decido"
fatto proprio da molte istanze del panorama italiano sulla scia dei
movimenti spagnoli, noi contrapponiamo lo slogan "noi
decidiamo", perché è importante recuperare un’idea di
collettività indispensabile per costruire le lotte. La lotta per
l’autonomia delle donne è una lotta di tutte/i.
OTTO
MARZO GIORNATA DI LOTTA.