CASALEGGIO INCONTRA I PADRONI ... senza streaming
7
Marzo 2014
Mentre
processi ed espulsioni nei 5 Stelle occupano l'attenzione pubblica,
accadono dietro le quinte - senza streaming - eventi più
interessanti, di cui i media non parlano , ma che sono altrettanto
rivelatori della natura reale del grillismo.
Mercoledì
5 Marzo, nella casa riunioni della “Casaleggio associati”,
Roberto Casaleggio ha incontrato una rappresentanza padronale di
diversi settori produttivi della media azienda italiana (in
particolare delle calzature, costruzioni, componenti meccaniche di
precisione). Molto significativa la presenza di Arturo Artom, ricco
imprenditore, oggi coordinatore di un nuovo network di imprese
(Confapri), apertamente fiancheggiatore del M5S.
Qual'è
il senso dell'incontro? Molto semplice. Casaleggio ha voluto lustrare
agli occhi del capitalismo italiano le meraviglie del programma
economico grillino. Non quello immaginario della “rivoluzione”,
ma quello reale, al servizio del padronato e qual'è la merce
offerta? L'abolizione dell'IRAP (34 miliardi), l'abolizione dell'IMU
sui capannoni (3 o 4 miliardi), ulteriori misure di “abbattimento
della pressione fiscale” sulle imprese. In altri termini
un'autentica manna per i capitalisti.
E'
facile notare che non c'è nulla di alternativo in questo programma
rispetto alla direzione di marcia del governo Renzi e dei precedenti
governi padronali. La riduzione dell'Irap è sempre stata una
rivendicazione confindustriale e una pratica di governo, ma M5S la
porta all'estremo, con risvolti sociali pesantissimi. L'abolizione
tout court dell'IRAP significherebbe la cancellazione dei 34
miliardi, che oggi finanziano ciò che resta della sanità pubblica
dopo i 32 miliardi di tagli brutali del settore già realizzati negli
ultimi anni da Prodi, Berlusconi, Monti e Letta. Insomma uno sfascio
definitivo. Quale sarebbe la sua (parziale) copertura finanziaria?
L'abbattimento dell'occupazione nel settore pubblico e nei servizi,
accompagnato (per due anni) da un salario di cittadinanza di 600
euro. E' la proposta strategica centrale del M5S. Accompagnata
dalla“chiusura delle aziende in crisi e improduttive” e dal
relativo foglio di via di 600 euro per migliaia di operai licenziati.
Chi
può meravigliarsi se settori padronali annusano con interesse questa
offerta proveniente da un partito del 25% dei voti, che annuncia la
propria ambizione di governo?
Significativo è il tentativo di Casaleggio di raggruppare attorno a questo programma di sfondamento sociale una vera e propria sponda organizzata all'interno del mondo padronale, una sorta di propria confindustria parallela: è' la logica di un movimento reazionario, che vuole irrigimentare attorno a sé un proprio blocco sociale organizzato, di cui la media impresa è elemento strategico, ma ancor più significativo è che nello stesso incontro di Milano Casaleggio abbia presentato ai suoi interlocutori la “credibilità” del proprio disegno di potere:“la sfida futura sarà tra noi e il PD” ha detto Casaleggio e un collasso di Renzi può aprire davvero la via a un nostro governo monocolore, l'unico governo che ci interessa”.
Significativo è il tentativo di Casaleggio di raggruppare attorno a questo programma di sfondamento sociale una vera e propria sponda organizzata all'interno del mondo padronale, una sorta di propria confindustria parallela: è' la logica di un movimento reazionario, che vuole irrigimentare attorno a sé un proprio blocco sociale organizzato, di cui la media impresa è elemento strategico, ma ancor più significativo è che nello stesso incontro di Milano Casaleggio abbia presentato ai suoi interlocutori la “credibilità” del proprio disegno di potere:“la sfida futura sarà tra noi e il PD” ha detto Casaleggio e un collasso di Renzi può aprire davvero la via a un nostro governo monocolore, l'unico governo che ci interessa”.
Non
si tratta di giudicare il fondamento o meno di questa speranza di
Casaleggio. Si tratta di capire l'autenticità dell'ambizione. Grillo
e Casaleggio puntano davvero alla costruzione di una propria
Repubblica (anti operaia) dentro il quadro di crisi e sfarinamento
politico e istituzionale. Solo il movimento operaio, con una svolta
unitaria e radicale di mobilitazione generale contro il governo Renzi
e il padronato, può polverizzare i sogni reazionari di Casaleggio e
dei capitalisti suoi seguaci, costruendo la propria alternativa di
classe alla crisi della Repubblica borghese.