La LIT e la "Vittoria Rivoluzionaria" in Ucraina
26 Febbraio 2014
“Il
processo rivoluzionario in Ucraina si è trasformato in uno dei più
avanzati a livello mondiale. La lotta eroica del popolo ucraino è
stata coronata il 22 Febbraio da un'imponente vittoria: la caduta del
governo oligarchico e assassino di Yanukovich. Le lezioni di questo
nuovo processo rivoluzionario per la sinistra mondiale sono
immense..”
Così la Lega Internazionale dei Lavoratori (LIT) - rappresentata in Italia dal piccolo gruppo del PDAC - saluta entusiasta gli avvenimenti di Kiev.
Così la Lega Internazionale dei Lavoratori (LIT) - rappresentata in Italia dal piccolo gruppo del PDAC - saluta entusiasta gli avvenimenti di Kiev.
L'articolo trionfale di prima
pagina si intitola “Doppio potere in Ucraina”. La “Piazza
Maidan”, egemonizzata da forze fasciste e semifasciste, e
socialmente estranea alla classe operaia ucraina, viene rappresentata
come l'embrione di un Soviet, che si tratterebbe di organizzare e
dirigere, su un programma rivoluzionario. Il governo liberal
fascista, nato dalla pressione della rivolta reazionaria e segnato (
per volontà della piazza) dalla presenza diretta di tre ministri
nazistoidi, sarebbe una sorta di governo Kerensky, minacciato dalla
rivoluzione del “popolo di Maidan”. Cui occorrerebbe dare una
direzione rivoluzionaria in vista dell'Ottobre.
Si potrebbe commentare, con qualche fondamento, “roba da matti”, ma sarebbe un giudizio superficiale. Sull'Ucraina si manifesta semplicemente il riflesso (grottesco) di un approccio ideologico preformato - tipico della LIT e di larga parte della tradizione “morenista”- segnato sempre dal trionfalismo rivoluzionario. Ieri la dinamica complessa delle (reali) rivoluzione arabe veniva rappresentata ovunque come ascesa inarrestabile della rivoluzione, sino a salutare la “vittoria della rivoluzione libica”(!). Oggi, addirittura, viene salutata come “vittoria della rivoluzione” la vittoria di un movimento reazionario.
Tutto questo, purtroppo, non fa certo bene al trotskismo e alla sua credibilità nell'avanguardia di classe internazionale. E oltretutto fornirà nuove munizioni alla propaganda antitrotskista dei peggiori ambienti dello stalinismo, in Italia e in Europa.
Ma è anche' la misura una volta di più di quanto sia necessaria la Rifondazione, su basi coerenti, della IV Internazionale. E al tempo stesso di quanto sia impegnativa.
Si potrebbe commentare, con qualche fondamento, “roba da matti”, ma sarebbe un giudizio superficiale. Sull'Ucraina si manifesta semplicemente il riflesso (grottesco) di un approccio ideologico preformato - tipico della LIT e di larga parte della tradizione “morenista”- segnato sempre dal trionfalismo rivoluzionario. Ieri la dinamica complessa delle (reali) rivoluzione arabe veniva rappresentata ovunque come ascesa inarrestabile della rivoluzione, sino a salutare la “vittoria della rivoluzione libica”(!). Oggi, addirittura, viene salutata come “vittoria della rivoluzione” la vittoria di un movimento reazionario.
Tutto questo, purtroppo, non fa certo bene al trotskismo e alla sua credibilità nell'avanguardia di classe internazionale. E oltretutto fornirà nuove munizioni alla propaganda antitrotskista dei peggiori ambienti dello stalinismo, in Italia e in Europa.
Ma è anche' la misura una volta di più di quanto sia necessaria la Rifondazione, su basi coerenti, della IV Internazionale. E al tempo stesso di quanto sia impegnativa.