MOBILITAZIONE ANTIFASCISTA A VENEZIA
Di seguito il volantino del PCL
I COMUNISTI CONTRO IL
RAZZISMO E IL FASCISMO, SEMPRE!
FRONTE
UNICO DELLA SINISTRA POLITICA, SINDACALE E DI MOVIMENTO
La
crisi capitalistica, iniziata sotto forma di crisi finanziaria nel
2007, dopo sette anni continua a devastare l’intero continente
europeo. La borghesia di tutti gli stati europei, nel tentativo di
mantenere i suoi
saggi di profitto, ha scaricato la crisi capitalistica sulla classe
lavoratrice e le masse popolari. La politica economica imposta dalla
Troika (UE, FMI, BCE) è stata applicata da tutti i governi di
destra, centrodestra, centrosinistra, unità nazionale, tecnici dei
paesi dell'Unione capitalistica europea. Questa politica si è
caratterizzata: per la svalutazione del lavoro salariato (abolizione
dei contratti nazionali, abolizione delle tutele e dei diritti,
precarietà); per le politiche economiche di austerity (Pareggio di
bilancio, Fiscal compact, Patto di stabilità, Spending review), con
la conseguente privatizzazione e la distruzione dei servizi pubblici
(trasporti, acqua, rifiuti) e delle tutele sociali (pensioni, sanità,
istruzione).
Questa
politica ha salvato dal fallimento le principali banche e imprese
europee. Miliardi di euro sono confluiti nei loro forzieri, mentre il
debito pubblico degli stati esplodeva e con esso gli interessi sul
debito detenuto dalle banche.
Nel
nostro paese queste politiche sono state applicate da tutti i governi
che si sono succeduti negli ultimi anni (Berlusconi, Monti, Letta e
Renzi), con la fattiva collaborazione di tutte le amministrazioni
locali di centrodestra, centrosinistra, destra, leghiste e grilline.
In
questo quadro la gran parte della piccola e media borghesia ha visto
progressivamente e inesorabilmente ridursi i propri margini di
profitto sia per effetto diretto della crisi capitalista (rapporti
con il grande committente, riduzione dei mercati diretti, interni ed
esteri, aumento della concorrenza) sia per il progressivo
restringimento dei margini di privilegio fiscale che gli stessi
governi borghesi le avevano prima concesso attraverso una larga
evasione fiscale e contributiva.
L’inevitabile
malcontento sociale prodotto da queste politiche è stato controllato
e deviato da parte delle forze di governo attraverso vaste campagne
razziste, il restringimento della democrazia borghese (sbarramenti
elettorali crescenti, sistema elettorale maggioritario, accentuazione
del potere dell’esecutivo, presidenzialismo) e l’azione
poliziesca repressiva.
In
tutta Europa l'insieme di queste contraddizioni (prolungamento della
crisi capitalistica, politiche di austerity, concorrenza tra stati
imperialisti europei e difesa dei loro specifici interessi) ha
determinato in strati sempre più ampi di piccola e media borghesia
la ricerca di una soluzione nazionalista e fascista al proprio
declino e impoverimento derivanti dalla crisi. Nel nostro paese
abbiamo visto lo sviluppo di partiti e movimenti reazionari (M5S,
Leghisti, Forconi).
In
realtà la crescita del fascismo e del nazionalismo è l'altra faccia
dell'attuale debolezza del movimento operaio. Debolezza attribuibile
alle sue attuali direzioni, quelle politiche per la partecipazione ai
governi borghesi, quelle sindacali per le politiche collaborative con
il padronato. Questa debolezza impedisce a larghi settori di piccola
borghesia e di giovani precari di guardare al movimento operaio come
l'unica forza che può assicurare un'uscita progressiva dalla crisi
capitalista.
La
borghesia ha sempre utilizzato il nazionalismo, il populismo, il
razzismo e il fascismo contro il movimento operaio, per distruggere
le sue organizzazioni politiche e sindacali. L’ascesa del
nazionalismo e del fascismo può essere fermata solo dall’irrompere
dell’azione indipendente, concentrata e prolungata del movimento
operaio che sottragga settori di piccola borghesia al blocco
reazionario. Solo il movimento operaio può unificare tutti gli
strati oppressi e lottare con determinazione contro il capitalismo, i
suoi governi e i suoi partiti. Solo il movimento operaio può
avanzare un programma unificante e una soluzione internazionalista e
socialista all’altezza dello scontro di classe determinato dalla
crisi capitalista nel continente europeo.
Per
questa prospettiva, il Partito Comunista dei Lavoratori propone a
tutte le forze della sinistra politica, sociale e di movimento un
fronte unico di lotta antifascista e anticapitalista, per un Governo
dei lavoratori e gli Stati Uniti Socialisti d’Europa.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Coordinamento Regionale Veneto