sabato 29 marzo 2014

MOBILITAZIONE ANTIFASCISTA A VENEZIA
Il Partito Comunista dei Lavoratori fin dall'inizio si è mobilitato contro la programmata manifestazione della destra fascista di Sabato 29 marzo a Venezia. Dopo il divieto della manifestazione fascista, il PCL parteciperà al presidio antifascista in campo San Geremia dove verrà distribuito un volantino. L'appuntamento a tutti i compagni e a tutte le compagne è alle ore 14 al piazzale della stazione Santa Lucia di Venezia.

Di seguito il volantino del PCL

I COMUNISTI CONTRO IL RAZZISMO E IL FASCISMO, SEMPRE!
FRONTE UNICO DELLA SINISTRA POLITICA, SINDACALE E DI MOVIMENTO
La crisi capitalistica, iniziata sotto forma di crisi finanziaria nel 2007, dopo sette anni continua a devastare l’intero continente europeo. La borghesia di tutti gli stati europei, nel tentativo di mantenere i suoi saggi di profitto, ha scaricato la crisi capitalistica sulla classe lavoratrice e le masse popolari. La politica economica imposta dalla Troika (UE, FMI, BCE) è stata applicata da tutti i governi di destra, centrodestra, centrosinistra, unità nazionale, tecnici dei paesi dell'Unione capitalistica europea. Questa politica si è caratterizzata: per la svalutazione del lavoro salariato (abolizione dei contratti nazionali, abolizione delle tutele e dei diritti, precarietà); per le politiche economiche di austerity (Pareggio di bilancio, Fiscal compact, Patto di stabilità, Spending review), con la conseguente privatizzazione e la distruzione dei servizi pubblici (trasporti, acqua, rifiuti) e delle tutele sociali (pensioni, sanità, istruzione).
Questa politica ha salvato dal fallimento le principali banche e imprese europee. Miliardi di euro sono confluiti nei loro forzieri, mentre il debito pubblico degli stati esplodeva e con esso gli interessi sul debito detenuto dalle banche.
Nel nostro paese queste politiche sono state applicate da tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni (Berlusconi, Monti, Letta e Renzi), con la fattiva collaborazione di tutte le amministrazioni locali di centrodestra, centrosinistra, destra, leghiste e grilline.
In questo quadro la gran parte della piccola e media borghesia ha visto progressivamente e inesorabilmente ridursi i propri margini di profitto sia per effetto diretto della crisi capitalista (rapporti con il grande committente, riduzione dei mercati diretti, interni ed esteri, aumento della concorrenza) sia per il progressivo restringimento dei margini di privilegio fiscale che gli stessi governi borghesi le avevano prima concesso attraverso una larga evasione fiscale e contributiva.
L’inevitabile malcontento sociale prodotto da queste politiche è stato controllato e deviato da parte delle forze di governo attraverso vaste campagne razziste, il restringimento della democrazia borghese (sbarramenti elettorali crescenti, sistema elettorale maggioritario, accentuazione del potere dell’esecutivo, presidenzialismo) e l’azione poliziesca repressiva.
In tutta Europa l'insieme di queste contraddizioni (prolungamento della crisi capitalistica, politiche di austerity, concorrenza tra stati imperialisti europei e difesa dei loro specifici interessi) ha determinato in strati sempre più ampi di piccola e media borghesia la ricerca di una soluzione nazionalista e fascista al proprio declino e impoverimento derivanti dalla crisi. Nel nostro paese abbiamo visto lo sviluppo di partiti e movimenti reazionari (M5S, Leghisti, Forconi).
In realtà la crescita del fascismo e del nazionalismo è l'altra faccia dell'attuale debolezza del movimento operaio. Debolezza attribuibile alle sue attuali direzioni, quelle politiche per la partecipazione ai governi borghesi, quelle sindacali per le politiche collaborative con il padronato. Questa debolezza impedisce a larghi settori di piccola borghesia e di giovani precari di guardare al movimento operaio come l'unica forza che può assicurare un'uscita progressiva dalla crisi capitalista.
La borghesia ha sempre utilizzato il nazionalismo, il populismo, il razzismo e il fascismo contro il movimento operaio, per distruggere le sue organizzazioni politiche e sindacali. L’ascesa del nazionalismo e del fascismo può essere fermata solo dall’irrompere dell’azione indipendente, concentrata e prolungata del movimento operaio che sottragga settori di piccola borghesia al blocco reazionario. Solo il movimento operaio può unificare tutti gli strati oppressi e lottare con determinazione contro il capitalismo, i suoi governi e i suoi partiti. Solo il movimento operaio può avanzare un programma unificante e una soluzione internazionalista e socialista all’altezza dello scontro di classe determinato dalla crisi capitalista nel continente europeo.

Per questa prospettiva, il Partito Comunista dei Lavoratori propone a tutte le forze della sinistra politica, sociale e di movimento un fronte unico di lotta antifascista e anticapitalista, per un Governo dei lavoratori e gli Stati Uniti Socialisti d’Europa.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

Coordinamento Regionale Veneto