NE'
COI LIBERAL/FASCISTI DI KIEV
NE'
COL BONAPARTISTA PUTIN
PER
UNA UCRAINA SOCIALISTA UNITA
2 Marzo 2014
La
formazione di un governo ucraino reazionario filo europeo,
sottoprodotto di una rivolta di massa a egemonia fascista o
semifascista, ha generato come contraccolpo la mobilitazione della
minoranza russofona nell'est del Paese, ed in particolare in Crimea.
Aprendo il varco ad un possibile incipiente intervento militare
dell'imperialismo russo e del suo governo bonapartista.
Nessuno
dei due campi che si fronteggiano, ha una valenza progressiva per i
lavoratori ucraini. Nessuno dei due merita il sostegno dei marxisti
rivoluzionari e del proletariato ucraino, russo e internazionale.
Non
ha certo un ruolo progressivo il campo del nuovo governo borghese
ucraino, sostenuto dal movimento di piazza Maidan. L'aspetto di
difesa della “indipendenza dell'Ucraina” è oggi secondario
rispetto alla natura liberal fascista delle forze dominanti a Kiev,
segnate dalla presenza di un nazionalismo reazionario, russofobo e
antisemita. Peraltro gli imperialismi europei che appoggiano questo
governo, mirano a usarlo come nuovo cappio al collo della popolazione
ucraina per estorcerle ulteriori pesantissimi sacrifici. Ogni
cosiddetto “aiuto” economico del FMI e/o dell'Unione ( peraltro
ristretto a causa della crisi U.E.) sarà pagato dai lavoratori
ucraini con una nuova stretta sul pagamento del debito pubblico alle
banche europee, e quindi con nuovi colpi a salari, pensioni, servizi.
Il nazionalismo ucraino sarà usato come leva dell'ennesima
subordinazione dell'Ucraina contro la sua classe operaia dell'ovest e
dell'est, e contro la popolazione povera dell'intero Paese.
Ma
un ruolo progressivo non l'ha neppure il campo opposto russofilo.
La
mobilitazione della popolazione russofona contro la minaccia
nazionalista reazionaria ucraina ha in sé una sua legittimità . In
particolare la Crimea- inserita in Ucraina dall'Urss di Krusciov nel
1954 - ha diritto alla propria autodeterminazione. Ma le istanze
russofile sono oggi la leva di manovra di altre forze e interessi. Di
parte della vecchia oligarchia capitalista mafiosa, arricchitasi con
20 anni di spoliazione del popolo ucraino, dell'ovest e dell'est; e
soprattutto del nuovo imperialismo russo del bonaparte Putin, che
punta a controbilanciare la disfatta di Kiev con lo sviluppo di un
proprio più diretto controllo politico, economico, e militare
sull'est dell'Ucraina : innanzitutto sulla Crimea, che ha una
collocazione strategica centrale per l'imperialismo russo, perchè si
affaccia sul mare; e più in generale sulle risorse industriali del
Paese concentrate soprattutto nelle sue regioni orientali.
Peraltro
non è un caso se Putin gode nell' “operazione Ucraina” del
sostegno attivo dei circoli nazional fascisti della “grande Russia”
(Zirinovsky). E se all'interno della stessa mobilitazione russofila
dell'est ucraino, è presente una componente sciovinista grande russa
contro le proprie minoranze nazionali (in particolare i Tatari).
Questa
situazione complessiva conferma la crisi drammatica del movimento
operaio ucraino, oggi assente in quanto classe dallo scenario
politico. Gravi sono le responsabilità del Partito Comunista e del
Partito Socialista ucraini, che pur disponendo di una certa forza,
non si sono mai adoperati per l'organizzazione della classe operaia
su basi politiche indipendenti.
La
rivoluzione bolscevica del 1917 aveva dato l'indipendenza
all'Ucraina. La restaurazione capitalista, preparata dallo
stalinismo, ha consegnato l'Ucraina ai suoi pretendenti imperialisti
e ai loro diversi disegni. Gli avvenimenti ucraini ripropongono
dunque una volta di più il bilancio storico generale del 900, e la
necessità di costruire una nuova direzione del movimento operaio, su
scala internazionale e in ogni Paese.
Solo
la classe operaia ucraina, dell'ovest e dell'est, può spezzare la
morsa che oggi si stringe attorno al Paese e dare una soluzione
storica progressiva alla sua crisi. Solo una nuova direzione marxista
rivoluzionaria può dare una prospettiva indipendente al movimento
operaio ucraino.
Nè
col bonapartista Putin. Nè coi liberalfascisti di Kiev.
Contro
il governo di Kiev, le forze reazionarie che lo sospingono, e gli
imperialismi occidentali che lo manovrano. Contro la vecchia
oligarchia capitalista parassitaria , l'imperialismo russo di Putin,
i suoi disegni strategici.
Per
una Repubblica dei lavoratori in Ucraina.
Per
una Ucraina socialista unita - con il rispetto dei diritti nazionali
della minoranza russofona, e dello specifico diritto di
autodeterminazione della Crimea- nella prospettiva degli Stati Uniti
Socialisti d'Europa.