lunedì 5 maggio 2014

DAVANTI AD AMBASCIATE E CONSOLATI UCRAINI
CONTRO LA REPRESSIONE DEL GOVERNO LIBERAL FASCISTA
Ambasciate ucraina

4 Maggio 2014

Il governo ucraino liberal fascista, prodotto dalla rivolta reazionaria di Maidan, sta scatenando una azione armata contro la lotta delle popolazioni russofone dell'Est del Paese per i propri diritti nazionali.

E' necessaria una immediata mobilitazione, anche in Italia, contro questa aggressione.

I governi democratici degli imperialismi occidentali hanno prima benedetto nel nome della “democrazia”, un governo reazionario prodotto da una rivolta a egemonia fascista e semifascista (Maidan); ora appoggiano un'aggressione condotta al fianco di forze militari fasciste (“Settore Destro”, incorporate alla stessa Guardia Nazionale Ucraina). Forze che ad Odessa hanno promosso e guidato un'azione sanguinaria contro le opposizioni con 40 morti sul campo orribilmente assassinati. Il sostegno degli imperialismi occidentali al governo di Kiev ha una sola ragione: consolidare ed estendere la propria area d'influenza in Ucraina, a scapito dell'imperialismo russo.
Il PCL non difende l'imperialismo russo e le sue mire sull'Est Ucraina. Denuncia il regime di Putin come bonapartista, reazionario, nemico dei lavoratori russi ed ucraini. Tanto meno rivendica un intervento militare russo in Ucraina, che non avrebbe carattere progressivo e democratico, ma servirebbe unicamente al prestigio politico del regime di Putin e al suo richiamo nazionalista grande russo.
Ma in piena autonomia dal nazionalismo grande russo e dalle forze politico militari che fanno ad esso riferimento in Ucraina, rivendichiamo l'opposizione incondizionata e senza riserve al governo ucraino e innanzitutto al nostro imperialismo, italiano ed europeo. Una vittoria della campagna militare di Kiev significherebbe un consolidamento del governo reazionario ucraino contro i lavoratori e i diritti democratici in tutto il Paese. Un'estensione dell'influenza della Unione Europea e delle sue politiche di rapina in Ucraina. Una negazione e oppressione dei diritti nazionali della popolazione russofona in Ucraina. In più rafforzerebbe considerevolmente il fascismo ucraino, nel momento stesso della crescita in diversi paesi dell' Europa di forze populiste reazionarie o apertamente fasciste.

Per tutto questo riteniamo necessaria e urgente una iniziativa di mobilitazione:

Promuoviamo da subito come PCL, nelle principali città, presidi davanti all'ambasciata e ai consolati ucraini contro l'aggressione del governo liberal fascista di Kiev.
Chiediamo parallelamente al PRC, a SEL, alle sinistre sindacali e di movimento, alle organizzazioni antifasciste, una iniziativa unitaria contro l'aggressione militare di Kiev e contro ogni appoggio militare italiano all'aggressione (come ventilato dal ministro Pinotti).

Non possiamo invece promuovere o aderire a manifestazioni indette contro il governo ucraino da soggetti della sinistra “campista” di natura stalinista. Ci riserviamo però di intervenirvi, ove possibile ed opportuno, con volantinaggi, per esprimere ovunque le nostre posizioni indipendenti e classiste, antimperialiste e rivoluzionarie.

Ci impegniamo a denunciare nell'avanguardia politica e sindacale della classe operaia e dei movimenti l'avallo dato e/o la partecipazione diretta al movimento reazionario di Maidan (o addirittura la sua esaltazione) da parte di forze diverse della sinistra italiana e internazionale (morenisti della LIT, in Italia Pdac; pablisti dell'ex Segretariato Unificato, in Italia Sinistra Anticapitalista e Solidarietà Internazionalista; anarchici vari).


PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI