DAVANTI
AD AMBASCIATE E CONSOLATI UCRAINI
CONTRO
LA REPRESSIONE DEL GOVERNO LIBERAL FASCISTA
4 Maggio 2014
Il
governo ucraino liberal fascista, prodotto dalla rivolta reazionaria
di Maidan, sta scatenando una azione armata contro la lotta delle
popolazioni russofone dell'Est del Paese per i propri diritti
nazionali.
E'
necessaria una immediata mobilitazione, anche in Italia, contro
questa aggressione.
I
governi democratici degli imperialismi occidentali hanno prima
benedetto nel nome della “democrazia”, un governo reazionario
prodotto da una rivolta a egemonia fascista e semifascista (Maidan);
ora appoggiano un'aggressione condotta al fianco di forze militari
fasciste (“Settore Destro”, incorporate alla stessa Guardia
Nazionale Ucraina). Forze che ad Odessa hanno promosso e guidato
un'azione sanguinaria contro le opposizioni con 40 morti sul campo
orribilmente assassinati. Il sostegno degli imperialismi occidentali
al governo di Kiev ha una sola ragione: consolidare ed estendere la
propria area d'influenza in Ucraina, a scapito dell'imperialismo
russo.
Il
PCL non difende l'imperialismo russo e le sue mire sull'Est Ucraina.
Denuncia il regime di Putin come bonapartista, reazionario, nemico
dei lavoratori russi ed ucraini. Tanto meno rivendica un intervento
militare russo in Ucraina, che non avrebbe carattere progressivo e
democratico, ma servirebbe unicamente al prestigio politico del
regime di Putin e al suo richiamo nazionalista grande russo.
Ma
in piena autonomia dal nazionalismo grande russo e dalle forze
politico militari che fanno ad esso riferimento in Ucraina,
rivendichiamo l'opposizione incondizionata e senza riserve al governo
ucraino e innanzitutto al nostro imperialismo, italiano ed europeo.
Una vittoria della campagna militare di Kiev significherebbe un
consolidamento del governo reazionario ucraino contro i lavoratori e
i diritti democratici in tutto il Paese. Un'estensione dell'influenza
della Unione Europea e delle sue politiche di rapina in Ucraina. Una
negazione e oppressione dei diritti nazionali della popolazione
russofona in Ucraina. In più rafforzerebbe considerevolmente il
fascismo ucraino, nel momento stesso della crescita in diversi paesi
dell' Europa di forze populiste reazionarie o apertamente fasciste.
Per
tutto questo riteniamo necessaria e urgente una iniziativa di
mobilitazione:
Promuoviamo
da subito come PCL, nelle principali città, presidi davanti
all'ambasciata e ai consolati ucraini contro l'aggressione del
governo liberal fascista di Kiev.
Chiediamo
parallelamente al PRC, a SEL, alle sinistre sindacali e di movimento,
alle organizzazioni antifasciste, una iniziativa unitaria contro
l'aggressione militare di Kiev e contro ogni appoggio militare
italiano all'aggressione (come ventilato dal ministro Pinotti).
Non possiamo invece promuovere o aderire a manifestazioni indette contro il governo ucraino da soggetti della sinistra “campista” di natura stalinista. Ci riserviamo però di intervenirvi, ove possibile ed opportuno, con volantinaggi, per esprimere ovunque le nostre posizioni indipendenti e classiste, antimperialiste e rivoluzionarie.
Non possiamo invece promuovere o aderire a manifestazioni indette contro il governo ucraino da soggetti della sinistra “campista” di natura stalinista. Ci riserviamo però di intervenirvi, ove possibile ed opportuno, con volantinaggi, per esprimere ovunque le nostre posizioni indipendenti e classiste, antimperialiste e rivoluzionarie.
Ci
impegniamo a denunciare nell'avanguardia politica e sindacale della
classe operaia e dei movimenti l'avallo dato e/o la partecipazione
diretta al movimento reazionario di Maidan (o addirittura la sua
esaltazione) da parte di forze diverse della sinistra italiana e
internazionale (morenisti della LIT, in Italia Pdac; pablisti dell'ex
Segretariato Unificato, in Italia Sinistra Anticapitalista e
Solidarietà Internazionalista; anarchici vari).
PARTITO
COMUNISTA DEI LAVORATORI