PALESTINA
1948-2014
Nel 1948 un decreto dell'ONU creò
artificiosamente in terra di Palestina lo Stato d'Israele, da un lato
per assolvere le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale
dall'orrore dell'Olocausto, dall'altro per insediare un avamposto
occidentale in Medio Oriente.
Il 15 maggio il
popolo palestinese e tutte le sue comunità nel mondo commemorano la
Nakba, la catastrofe. I palestinesi così chiamano la data del 15
maggio del 1948, giorno in cui l’esercito sionista ha invaso i
territori palestinesi, impossessandosi delle terre, dell'acqua, delle
case e ridotto a una condizione di profughi 800 mila palestinesi che
furono costretti a vivere in campi profughi disseminati in tutto il
Medio Oriente.
Almeno 500
villaggi palestinesi sono stati evacuati o rasi al suolo
completamente, cancellando la storia e la memoria. Non solo, ma anche
le coltivazioni agricole e le scuole sono state e continuano a essere
distrutte. Fu l'inizio della pulizia etnica in Palestina.
Da allora lo
Stato d'Israele ha continuato a occupare, massacrare, reprimere e
discriminare i palestinesi e continua a opporsi con ogni mezzo al
ritorno nella loro terra per circa sei milioni di rifugiati. Uno
Stato razzista che ha rinchiuso in un carcere a cielo aperto la
popolazione di Gaza e in una condizione di apartheid i palestinesi di
Cisgiordania. Una tragedia senza fine arrivata oggi all'orrore del
muro dell'apartheid in Cisgiordania.
I governi
italiani di ogni colore (centrodestra, centrosinistra, di larghe e
piccole intese) hanno mantenuto e mantengono con lo Stato d'Israele
un accordo di cooperazione bilaterale nel quale sono impegnati
servizi segreti e apparati militari, facendosi in questo modo
complice della politica israeliana.
Da oltre 60 anni
il popolo palestinese si è organizzato e continua a organizzarsi per
opporre la sua resistenza a questa mostruosità. Da allora la lotta
all'antisemitismo è inseparabile dalla lotta al fondamentalismo
sionista.
La lotta dei
lavoratori e delle masse popolari palestinesi contro questa tragica
condizione, determinata dal sionismo e dall'imperialismo, è stata
soffocata nel sangue in innumerevoli guerre coloniali di aggressione
e raid militari. Mentre le organizzazioni della borghesia
palestinese, laica e islamista, sono state comprate e asservite alle
potenze imperialiste, ai governi nazionalisti regionali e alle
aristocrazie della penisola arabica.
IL Partito
Comunista dei Lavoratori esprime la propria solidarietà
alla lotta di Resistenza per la ricomposizione della Palestina
storica, in cui siano garantiti i diritti democratici della
popolazione ebraica, per metter fine all'artificiosa contrapposizione
arabi/ebrei, per l'unità dei lavoratori nella prospettiva di una
Palestina laica e socialista nell'ambito di una Federazione
Socialista del Medioriente.
- CONTRO LE VERGOGNOSE SCELTE DEI GOVERNI ITALIANI IN APPOGGIO AD ISRAELE
- CONTRO L’APARTHEID IN CISGIORDANIA E IN ISRAELE
- PER LA LIBERAZIONE DI TUTTI I PRIGIONIERI RINCHIUSI NELLE CARCERI ISRAELIANE
- PER IL DIRITTO AL RITORNO DEGLI ESULI PALESTINESI
- PER UNA PALESTINA LIBERA, LAICA E SOCIALISTA CON PIENI DIRITTI DEMOCRATICI PER LA POPOLAZIONE EBRAICA, PER UNA FEDERAZIONE SOCIALISTA DEL MEDIO ORIENTE
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Per
la Quarta Internazionale
Coordinamento Regionale Veneto