giovedì 15 maggio 2014


PALESTINA 1948-2014























 AL NAKBA- LA CATASTROFE CONTINUA, FERMIAMOLA!

Nel 1948 un decreto dell'ONU creò artificiosamente in terra di Palestina lo Stato d'Israele, da un lato per assolvere le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale dall'orrore dell'Olocausto, dall'altro per insediare un avamposto occidentale in Medio Oriente.
Il 15 maggio il popolo palestinese e tutte le sue comunità nel mondo commemorano la Nakba, la catastrofe. I palestinesi così chiamano la data del 15 maggio del 1948, giorno in cui l’esercito sionista ha invaso i territori palestinesi, impossessandosi delle terre, dell'acqua, delle case e ridotto a una condizione di profughi 800 mila palestinesi che furono costretti a vivere in campi profughi disseminati in tutto il Medio Oriente.
Almeno 500 villaggi palestinesi sono stati evacuati o rasi al suolo completamente, cancellando la storia e la memoria. Non solo, ma anche le coltivazioni agricole e le scuole sono state e continuano a essere distrutte. Fu l'inizio della pulizia etnica in Palestina.
Da allora lo Stato d'Israele ha continuato a occupare, massacrare, reprimere e discriminare i palestinesi e continua a opporsi con ogni mezzo al ritorno nella loro terra per circa sei milioni di rifugiati. Uno Stato razzista che ha rinchiuso in un carcere a cielo aperto la popolazione di Gaza e in una condizione di apartheid i palestinesi di Cisgiordania. Una tragedia senza fine arrivata oggi all'orrore del muro dell'apartheid in Cisgiordania.
I governi italiani di ogni colore (centrodestra, centrosinistra, di larghe e piccole intese) hanno mantenuto e mantengono con lo Stato d'Israele un accordo di cooperazione bilaterale nel quale sono impegnati servizi segreti e apparati militari, facendosi in questo modo complice della politica israeliana.
Da oltre 60 anni il popolo palestinese si è organizzato e continua a organizzarsi per opporre la sua resistenza a questa mostruosità. Da allora la lotta all'antisemitismo è inseparabile dalla lotta al fondamentalismo sionista.
La lotta dei lavoratori e delle masse popolari palestinesi contro questa tragica condizione, determinata dal sionismo e dall'imperialismo, è stata soffocata nel sangue in innumerevoli guerre coloniali di aggressione e raid militari. Mentre le organizzazioni della borghesia palestinese, laica e islamista, sono state comprate e asservite alle potenze imperialiste, ai governi nazionalisti regionali e alle aristocrazie della penisola arabica.
IL Partito Comunista dei Lavoratori esprime la propria solidarietà alla lotta di Resistenza per la ricomposizione della Palestina storica, in cui siano garantiti i diritti democratici della popolazione ebraica, per metter fine all'artificiosa contrapposizione arabi/ebrei, per l'unità dei lavoratori nella prospettiva di una Palestina laica e socialista nell'ambito di una Federazione Socialista del Medioriente.
  • CONTRO LE VERGOGNOSE SCELTE DEI GOVERNI ITALIANI IN APPOGGIO AD ISRAELE
  • CONTRO L’APARTHEID IN CISGIORDANIA E IN ISRAELE
  • PER LA LIBERAZIONE DI TUTTI I PRIGIONIERI RINCHIUSI NELLE CARCERI ISRAELIANE
  • PER IL DIRITTO AL RITORNO DEGLI ESULI PALESTINESI
  • PER UNA PALESTINA LIBERA, LAICA E SOCIALISTA CON PIENI DIRITTI DEMOCRATICI PER LA POPOLAZIONE EBRAICA, PER UNA FEDERAZIONE SOCIALISTA DEL MEDIO ORIENTE
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

Per la Quarta Internazionale

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