venerdì 6 giugno 2014

VENEZIA: TERREMOTO POLITICO IN LAGUNA
Il volto criminale del capitalismo, se ne vadano tutti governino i lavoratori
5 Giugno 2014
moseNel 1982, oltre trent’anni fà, nasceva il Consorzio Venezia Nuova, concessionario unico per le opere di salvaguardia del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che in attuazione della Legge speciale per Venezia (L. 798/78) doveva occuparsi della progettazione ed esecuzione degli interventi intesi alla conservazione dell’equilibrio idrogeologico della laguna e dell’abbattimento delle acque alte nei centri storici. Aveva inizio una nuova epoca di grandi appalti e corruzione. Da quel momento per realizzare il Mose, ma anche tutti i lavori in laguna, non serviranno più le gare d’appalto e neppure il confronto tra costi e progetti alternativi.
Tutti i partiti di governo, di ogni colore e ad ogni livello, hanno sostenuto e favorito la costruzione di questo sistema di potere. Berlusconi e Prodi, Monti e Letta, con i loro ministri, tra cui Altero Matteoli (PDL-FI), si sono spesi per garantire un flusso costante di finanziamenti che solo per il Mose nel tempo è schizzato da 1,5 miliardi a 5,5 miliardi. Questa massa di denaro pubblico entrava nelle casse del Consorzio Venezia Nuova, di cui azionista di maggioranza è la Mantovani SPA, della famiglia padovana Chiarotto, gestita da Piegiorgio Baita e legata alla Compagnia delle opere di Comunione e liberazione, le altre imprese sono Condotte, Mazzi e Lega Cooperative. Il Gruppo Mantovani S.P.A. si è aggiudicato i lavori per la piastra dell'EXPO a Milano, con un’offerta di ribasso del 42%, mentre in Veneto oltre al Mose ha un piede in ogni opera importante: infrastrutture dal valore complessivo di vari miliardi di euro, in gran parte realizzate in project-financing. L'importante è il fare, non che i lavori servano. Sulla stessa efficacia del Mose ci sono dubbi e incertezze sulla tenuta delle dighe. In sede regionale il sostegno al Consorzio Venezia Nuova non è venuto mai meno, una sostanziale continuità si è registrata dal governatore Giancarlo Galan (PDL-FI), dal 1995 al 2010, al governatore Luca Zaia (LN), con assessore alle Infrastrutture di Renato Chisso (FI). Un sostegno trasversale che comprende anche il consigliere regionale e responsabile organizzativo del PD, Giampiero Marchese; l'amministratore delegato della società autostradale Venezia-Padova, Lino Brentan (PD); l'europarlamentare Amalia Sartori (FI). Il Comune di Venezia vede il coinvolgimento e l'arresto del Sindaco, Giorgio Orsoni. Il Sindaco, procuratore della Basilica di San Marco, è molto vicino alla Curia. E' alla guida di una coalizione che va dall'UDC al PRC. Rifondazione ha ottenuto da Orsoni la delega alle Politiche del Lavoro per il suo unico consigliere, ma non sembra che si siano prodotti risultati a favore dei lavoratori, anzi. Questi esponenti politici borghesi dal PD a FI erano sul libro paga del Consorzio Venezia Nuova. L’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Mazzacurati, potendo contare su centinai di milioni di fondi neri, accumulati nel tempo attraverso un macchinoso sistema truffaldino, attraverso l’elargizione di tangenti e bustarelle (almeno 22,5 milioni di euro accertati di stipendi annuali fissi e a rate), la cui consistenza variava in base al ruolo svolto dal personaggio e di quanto poteva garantire, era riuscito a coinvolgere imprenditori, professionisti, esponenti politici di ogni livello, pubblici ufficiali di elevato ruolo istituzionale: burocrati (due funsionari regionali, due ex presidenti del Magistrato alle Acque (emanazione del Ministero dei lavori pubblici), un giudice della Corte dei Conti, ufficiali corrotti (l'ex generale e vicecomandante della Guardia di Finanza, un vicequestore della Polizia e alcuni ex appartenenti ai servizi segreti), per complessivi 35 arrestati e un centinaio di indagati.
Quello che emerge è il vero volto del capitalismo, altro che Nord Est produttivo, onesto, trasparenza del mercato. La verità è che il capitale e il suo mercato sono inseparabili dalla corruzione. Che più si è liberato il mercato, più sono proliferate le mazzette. Che le mazzette non sono una devianza, ma la norma. Non una distorsione dell'economia, ma un suo lubrificante, il carburante del profitto. Tutti i sacrifici che vengono imposti ai lavoratori e alle masse popolari, ai precari e ai disoccupati, finiscono anche nella speculazione, il cui costo ricade ancora una volta sugli stessi soggetti sociali oppressi con taglio delle spese sociali, esternalizzazioni, aumento dei prezzi e delle tariffe dei servizi. I partiti borghesi di governo e il loro personale politico sono solo gli amministratori delegati di questa gigantesca rapina. Che nessuna magistratura borghese potrà mai debellare come dimostra il clamoroso fallimento di Mani Pulite, a distanza di 20 anni.
Grillo e Casaleggio gridano alla scandalo, come 20 anni fa fecero la Lega e Di Pietro. Acora una volta solo speculazione elettorale, per rifare la stessa politica borghese.
Il PCL ha presentato un proprio candidato sindaco indipendente, contro Orsoni e contro Brunetta, e ha invitato ripetutamente il PRC a rompere con Orsoni e la sua maggioranza, a costruire l'opposizione di classe. Questa richiesta non ha mai avuto risposta, adesso il tempo è scaduto. Vi chiediamo e ci chiediamo cosa vi tiene attaccati a questa giunta borghese e corrotta? Quali interessi trattengono la burocrazia del PRC?
Solo un governo dei lavoratori può fare pulizia. Può abolire la giostra degli appalti e del loro mercato. Espropriare senza indennizzo le aziende corruttrici salvando al tempo stesso i posti di lavoro. Nazionalizzare sotto controllo operaio la grande industria edilizia e del cemento, regno tradizionale della criminalità organizzata vecchia e nuova. Nazionalizzare le banche, senza indennizzo per i grandi azionisti, grande nascondiglio di corruzione e evasione. Abolire il segreto commerciale e industriale, santuario dell'imboscamento di mazzette, e porre l'intera economia, e ogni bilancio, sotto il controllo dei lavoratori.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Sez. Pietro Tresso Venezia