domenica 27 luglio 2014

VENEZIA

Zappalorto ed il "governo" della laguna

24 Luglio 2014
Le vicende legate all'arrivo del commissario Zappalorto, in merito al supposto ruolo acquisito, assumono contorni grotteschi e prefigurano uno scenario del tutto inaspettato che fa sorgere più di qualche interrogativo. Di colpo sembra che le elezioni, tanto attese, siano diventate quasi un peso per tutti gli attori politici presenti sulla scena lagunare. Viene da chiedersi quale sia il compito reale di Zappalorto dal momento che la sua figura sta assumendo ruoli maggiormente politici e via via sempre più distanti da quella di un "traghettatore" verso il tranquillo (?) responso delle urne. Oggi il Vittorio di casa nostra discute con le parti sociali circa gli assetti produttivi del territorio, demanda al consiglio comunale (morente) tagli da circa 50 milioni di euro con presunte abolizioni di quote di spesa destinate all'assistenza domiciliare (capitolo quanto mai tragico in cui lavoratori ed utenti ne escono entrambi con le ossa rotte), aumenta le rette per gli asili nido e quantifica di netto il taglio del salario accessorio per i dipendenti comunali. Siamo solo agli inizi e senza contare tutta la presenzialità agli eventi in città di questi tempi condita con una retorica degna d'altri tempi sulla probità del "dialogo" e sulla virtù del "risparmio". Diciamolo francamente: non si era mai visto un "commissario" che agiva in questo modo. Suo compito sarebbe quello di regolare il minimo dovuto in termini amministrativi (con delicatezza s'intende) e quindi programmare subito nuove elezioni. Ora, di elezioni se ne parla sempre meno e sembra che, comunque, si andrà a votare nella primavera prossima. E perchè, ci chiediamo, aspettare tutto questo tempo? Il Partito Comunista dei Lavoratori non ha mai accordato eccessiva fiducia verso le elezioni viste come strumento di reale cambiamento ma in tutto questo registriamo un'ipocrisia di fondo che mal si accompagna allo stato di disperazione e di smarrimento dei cittadini di fronte a tanta leggerezza. Vi sono però, a nostro avviso, altri forti motivi che impongono (è proprio il caso di dirlo) a Zappalorto una vocazione salvifica verso un ceto politico veneziano che è reduce da una collezione immane di disastri. I circa 47 milioni di euro di deficit di bilancio non verranno sanati da Simionato & Company e questo preserva tutto il "centrosinistra" veneziano da un'indegna ed indecorosa fine che avrebbe fatto alla fine del mandato amministrativo in corso. Il dibattito che si sta svolgendo in questi giorni sul tema della corruzione nel CVN salta a piè pari tutta una riflessione sulle pesanti responsabilità che ha avuto non solo il sindaco ma tutte le forze politiche che lo hanno sostenuto in giunta negli anni passati. Il Lido è diventato terra di conquista con alberi che recentemente si "ammalano" di colpo per ovvi interessi speculativi, i trasporti locali sono al collasso, i palazzi pubblici invenduti si contano ormai quasi sulle dita di una mano, il PAT ha regalato ulteriori milioni di metri cubi di cemento alla speculazione edilizia, il welfare locale si è ridotto drasticamente e tutto allo scopo di far cassa mentre il casinò per fortuna non si è riusciti a venderlo per l'eccessiva voracità dell'offerta. Questo per ricordare i casi più eclatanti avvenuti in una realtà produttivo-industriale dove si continuano ,ogni giorno, a perdere centinaia di posti di lavoro senza alcun intervento reale e concreto di nessuna figura istituzionale alla faccia di continui accordi di programma sempre puntualmente disattesi (la presunta chiusura della raffineria è solo l'ultimo episodio di una serie di continue tragedie occupazionali). Ci chiediamo dopo aver fatto un bilancio di tutto questo se ha senso, per una sinistra degna di tal nome, rincorrere ancora alleanze nell'ottica di un'unità suicida con questo comitato d'affari a targa PD che intende continuare imperterrito su questa strada senza minimamente mettere in discussione vincoli e compatibilità imposte dai dictat europei e convergenti verso interessi solamente finanziari. Se è conveniente dare ancora fiducia a chi governa questa città da quasi 25 anni e che anche con l'ennesimo regalo della tassa di soggiorno (21 ml di euro circa) lascia una situazione con simili bilanci. Alle prossime elezioni comunali il Partito Comunista dei Lavoratori sarà presente con le proprie proposte e col proprio programma di rappresentanza delle istanze legate al mondo del lavoro. Noi da soli, probabilmente, manterremo alta questa grande ambizione piuttosto che svolgere il ruolo di zerbini politici a sostegno della continuità di uno scempio che, per ciò che concerne il futuro della sinistra in laguna, non sembra avere fine.

Enrico Pellegrini
Partito Comunista Lavoratori
Venezia