VENEZIA
Zappalorto ed il "governo" della laguna
24 Luglio 2014
Le vicende legate
all'arrivo del commissario Zappalorto, in merito al supposto ruolo
acquisito, assumono contorni grotteschi e prefigurano uno scenario
del tutto inaspettato che fa sorgere più di qualche interrogativo.
Di colpo sembra che le elezioni, tanto attese, siano diventate quasi
un peso per tutti gli attori politici presenti sulla scena lagunare.
Viene da chiedersi quale sia il compito reale di Zappalorto dal
momento che la sua figura sta assumendo ruoli maggiormente politici e
via via sempre più distanti da quella di un "traghettatore"
verso il tranquillo (?) responso delle urne. Oggi il Vittorio di casa
nostra discute con le parti sociali circa gli assetti produttivi del
territorio, demanda al consiglio comunale (morente) tagli da circa 50
milioni di euro con presunte abolizioni di quote di spesa destinate
all'assistenza domiciliare (capitolo quanto mai tragico in cui
lavoratori ed utenti ne escono entrambi con le ossa rotte), aumenta
le rette per gli asili nido e quantifica di netto il taglio del
salario accessorio per i dipendenti comunali. Siamo solo agli inizi e
senza contare tutta la presenzialità agli eventi in città di questi
tempi condita con una retorica degna d'altri tempi sulla probità del
"dialogo" e sulla virtù del "risparmio".
Diciamolo francamente: non si era mai visto un "commissario"
che agiva in questo modo. Suo compito sarebbe quello di regolare il
minimo dovuto in termini amministrativi (con delicatezza s'intende) e
quindi programmare subito nuove elezioni. Ora, di elezioni se ne
parla sempre meno e sembra che, comunque, si andrà a votare nella
primavera prossima. E perchè, ci chiediamo, aspettare tutto questo
tempo? Il Partito Comunista dei Lavoratori non ha mai accordato
eccessiva fiducia verso le elezioni viste come strumento di reale
cambiamento ma in tutto questo registriamo un'ipocrisia di fondo che
mal si accompagna allo stato di disperazione e di smarrimento dei
cittadini di fronte a tanta leggerezza. Vi sono però, a nostro
avviso, altri forti motivi che impongono (è proprio il caso di
dirlo) a Zappalorto una vocazione salvifica verso un ceto politico
veneziano che è reduce da una collezione immane di disastri. I circa
47 milioni di euro di deficit di bilancio non verranno sanati da
Simionato & Company e questo preserva tutto il "centrosinistra"
veneziano da un'indegna ed indecorosa fine che avrebbe fatto alla
fine del mandato amministrativo in corso. Il dibattito che si sta
svolgendo in questi giorni sul tema della corruzione nel CVN salta a
piè pari tutta una riflessione sulle pesanti responsabilità che ha
avuto non solo il sindaco ma tutte le forze politiche che lo hanno
sostenuto in giunta negli anni passati. Il Lido è diventato terra di
conquista con alberi che recentemente si "ammalano" di
colpo per ovvi interessi speculativi, i trasporti locali sono al
collasso, i palazzi pubblici invenduti si contano ormai quasi sulle
dita di una mano, il PAT ha regalato ulteriori milioni di metri cubi
di cemento alla speculazione edilizia, il welfare locale si è
ridotto drasticamente e tutto allo scopo di far cassa mentre il
casinò per fortuna non si è riusciti a venderlo per l'eccessiva
voracità dell'offerta. Questo per ricordare i casi più eclatanti
avvenuti in una realtà produttivo-industriale dove si continuano
,ogni giorno, a perdere centinaia di posti di lavoro senza alcun
intervento reale e concreto di nessuna figura istituzionale alla
faccia di continui accordi di programma sempre puntualmente disattesi
(la presunta chiusura della raffineria è solo l'ultimo episodio di
una serie di continue tragedie occupazionali). Ci chiediamo dopo aver
fatto un bilancio di tutto questo se ha senso, per una sinistra degna
di tal nome, rincorrere ancora alleanze nell'ottica di un'unità
suicida con questo comitato d'affari a targa PD che intende
continuare imperterrito su questa strada senza minimamente mettere in
discussione vincoli e compatibilità imposte dai dictat europei e
convergenti verso interessi solamente finanziari. Se è conveniente
dare ancora fiducia a chi governa questa città da quasi 25 anni e
che anche con l'ennesimo regalo della tassa di soggiorno (21 ml di
euro circa) lascia una situazione con simili bilanci. Alle prossime
elezioni comunali il Partito Comunista dei Lavoratori sarà presente
con le proprie proposte e col proprio programma di rappresentanza
delle istanze legate al mondo del lavoro. Noi da soli, probabilmente,
manterremo alta questa grande ambizione piuttosto che svolgere il
ruolo di zerbini politici a sostegno della continuità di uno scempio
che, per ciò che concerne il futuro della sinistra in laguna, non
sembra avere fine.