giovedì 28 agosto 2014

DIMISSIONI IMMEDIATE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO ZAPPALORTO!

Venezia: i delegati più anziani ricordano che era dal 1975 che i lavoratori comunali non scioperavano in massa. La politica di massacro sociale messa in atto dal Commissario straordinario ha innescato una forte mobilitazione sociale (oltre 1500 lavoratori hanno manifestato al Lido, oltre il 90% dei lavoratori comunali ha scioperato) questo potenziale di lotta deve essere investito per cambiare i rapporti di forza in città a favore dei lavoratori e delle masse popolari. Su questo obiettivo di opposizione e di lotta c'è l'impegno, in ogni ambito politico e sindacale, dei militanti del Partito Comunista dei Lavoratori

















Di seguito il testo del volantino distribuito allo sciopero di mercoledì 27 agosto dei dipendenti comunali di Venezia

VIA IL COMMISSARIO ZAPPALORTO!
BASTA SACRIFICI PER I LAVORATORI E LE MASSE POPOLARI! VIA IL GOVERNO RENZI! SCIOPERO GENERALE!

Il Commissario straordinario di Venezia Vittorio Zappalorto, appena insediato, dopo la bancarotta per corruzione della classe dirigente locale, ha messo in atto una politica all'insegna del taglio dei servizi sociali e contro i diritti dei lavoratori comunali, mentre in continuità con le giunte precedenti ha mantenuto la politica di svendita del patrimonio pubblico e di speculazione a beneficio del capitale finanziario e della borghesia del settore turistico alberghiero.

I tagli ammontano a circa 47 milioni di euro e comprendono: la riduzione dei fondi per l'assistenza domiciliare, l'aumento delle rette per gli asili nido, il taglio del salario accessorio per i lavoratori comunali (in media circa 200 euro al mese), il blocco del turn over, il blocco delle assunzioni nelle cooperative sociali e dei lavoratori stagionali (ACTV, VERITAS), il licenziamento dei lavoratori precari, il taglio delle biblioteche pubbliche, l'aumento del costo degli spazi comunali, la diminuzione dei fondi per le municipalità.

Questo attacco del Commissario Zappalorto si congiunge a quello operato dal governo Renzi contro i dipendenti pubblici e privati (revisione di spesa, privatizzazione delle poste, dismissione del polo chimico nazionale, decreto Poletti). Da un lato Renzi “regala” in maniera populista 80 euro e dall'altro Zappalorto ruba 200 euro ai lavoratori comunali di Venezia.

E' ora di reagire con la preparazione di una mobilitazione vera, unitaria, radicale, di massa.

In questi anni da un lato le sinistre politiche riformiste, sia a livello locale che nazionale, hanno concorso o sono state subalterne a queste politiche di rapina, dall'altro CGIL CISL e UIL sono stati complici o remissivi e non hanno voluto mettere in campo una reale mobilitazione sociale per non disturbare i governi di turno, e così hanno  favorito l'assalto anti operaio e anti popolare e l'ascesa dell'aspirante bonaparte Renzi.

Chiediamo alle forze della sinistra politica e sindacale di fare un bilancio, di rompere definitivamente con il passato, e di operare per una svolta unitaria e di massa del movimento operaio, e assieme ai movimenti di lotta costruire a partire dai lavoratori veneziani del settore pubblico, del settore privato e del terziario, una vertenza generale contro il governo e il padronato.

Si convochi una grande assemblea nazionale di delegati eletti nei luoghi di lavoro. Si definisca una piattaforma di lotta che unifichi tutti i lavoratori -privati e pubblici-, i precari, i disoccupati, sia italiani che migranti. Si organizzi una mobilitazione ad oltranza, tanto radicale quanto radicale è l'attacco degli industriali, dei banchieri e del governo.

E' l'unico modo di strappare risultati concreti.

Solo un'esplosione sociale nazionale dell'intera classe lavoratrice che unifichi tutte le vertenze in campo può ribaltare i rapporti di forza e aprire una pagina nuova. Solo una nuova direzione politica e sindacale di tutti i lavoratori può impedire che la ribellione sia liquidata dai burocrati. Solo un governo dei lavoratori che spazzi via la dittatura degli industriali, dei banchieri, dei loro partiti, può costruire una nuova società.

Il Partito Comunista dei Lavoratori, come già nel 2010, si presenterà alle elezioni comunali con un proprio candidato e col proprio programma indipendente, per rappresentare gli interessi della classe lavoratrice. Quel che più conta, però, è che continueremo a batterci, come sempre abbiamo fatto in questi anni, per organizzare i lavoratori e sostenere le loro lotte.

-VIA IL COMMISSARIO ZAPPALORTO
-CHIUDERE IL CONSORZIO VENEZIA NUOVA, ESPROPRIO DI TUTTE LE PROPRIETA' DEI CORROTTI, CONTROLLO SOCIALE DEI LAVORI PUBBLICI
-NO AL PATTO DI STABILITÀ DISPOSTO DAL GOVERNO
-NO AI TAGLI DEL SALARIO ACCESSORIO DEI DIPENDENTI COMUNALI
-NO AL TAGLIO DEI SERVIZI, NO ALL’'AUMENTO DEI COSTI DEI SERVIZI SOCIALI (assistenza domiciliare, trasporti asili nido, biblioteche, spazi comunali)
-NESSUNA SVENDITA DEL PATRIMONIO PUBBLICO, LA CRISI LA DEVONO PAGARE I PADRONI, I LORO PARTITI E I LORO COMITATI D'AFFARI
-COSTITUZIONE DI VERI COORDINAMENTI NAZIONALI DEI LAVORATORI PUBBLICI E PRIVATI PER ELABORARE UNA PIATTAFORMA NAZIONALE DI LOTTA
-SCIOPERO GENERALE AD OLTRANZA SOSTENUTO DALLE CASSE DI RESISTENZA CONTRO IL GOVERNO E IL PADRONATO
-PER IL GOVERNO DEI LAVORATORI!

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Sezione Pietro Tresso (Blasco) Venezia