E’ L’ORA DELLA LOTTA DI CLASSE
VOLANTINO NAZIONALE
L'ITALIA
NELLE MANI DI UN BULLO ANTI OPERAIO E’ L’ORA DELLA LOTTA DI
CLASSE CONTRO IL RENZISMO
6 Settembre 2014
Dopo
sei mesi di Renzi parlano i fatti. “Passo dopo passo”.
Gli
80 euro sono pagati sia da coloro che li hanno ricevuti sia da
lavoratori e pensionati esclusi, sotto forma di Tasi, addizionali
fiscali, tagli sociali imponenti su servizi, lavoro, sanità ..: 32
miliardi di tagli annunciati in 3 anni!.
La
disoccupazione dilaga in tutta Italia (42% tra i giovani); fabbriche
e aziende continuano a chiudere una dopo l'altra o a espellere
migliaia di operai (Alcoa, Thissen, Merloni, Alitalia, Lucchini..);
contratti a termine senza causali e senza limiti diventano il destino
di una generazione (decreto Poletti); si annuncia completa libertà
di licenziamento senza giusta causa per i neo assunti (Job Act).
Milioni
di lavoratori del settore pubblico restano senza contratto (da sei
anni!); si mantengono i tagli imponenti alla scuola pubblica degli
anni passati (9 miliardi) e si paga una parziale “assunzione” di
precari con l'abolizione degli scatti di anzianità; mentre
l'istruzione diventa sempre più cara per studenti e famiglie e un
boccone sempre più interessante per il business d'impresa.
La
sostanza? Molto semplice: milioni di lavoratori, precari, studenti,
disoccupati, anziani, “poveri”, pagano di tasca propria sia i
costi delle truffe elettorali di Renzi, sia i costi dell'assistenza
al capitale finanziario (italiano e europeo) che Renzi assicura.
Mentre
il Premier vuole mettere al riparo le proprie fortune di aspirante
Bonaparte (e la continuità della rapina sociale) con una riforma
istituzionale che consentirebbe a chi ha il 20% dei voti di
controllare Parlamento, Governo e Presidenza della Repubblica.
Un’enormità!. Un uomo solo al comando, al servizio dei capitalisti
e delle proprie ambizioni!
Questa
valanga va fermata. Ma è necessario per questo cambiare aria a
sinistra.
I
gruppi dirigenti della sinistra italiana offrono uno spettacolo
scandaloso. La burocrazia dirigente della CGIL, già complice di
tante svendite, subisce senza reagire l'umiliazione quotidiana e
sfottente di un bullo. Landini continua a proporsi addirittura come
sponda sindacale di Renzi, magari sognando di diventare un domani -
con la sua benedizione - segretario della Cgil. Nichi Vendola
supplica di essere richiamato alla corte del centrosinistra, offrendo
a Renzi la dote di Sel e dei suoi assessori in vista delle prossime
elezioni regionali. Tutti pensano, insomma, a come sopravvivere (o
fare fortuna) all'ombra del Sovrano . Nessuno pensa e agisce dalla
parte dei “sudditi” contro il Sovrano, per un’alternativa di
società e di potere.
Questa
è invece la svolta necessaria. Non sta scritto da nessuna parte che
il destino di milioni di lavoratori, studenti, precari, disoccupati,
sia quello di subire in silenzio la dittatura di una piccola
minoranza di industriali e di banchieri, e l'arroganza di un
furbastro che amministra i loro interessi. Né certo l'alternativa è
quella dei milionari Grillo e Casaleggio, che vogliono la chiusura
dei posti di lavoro in cambio di un salario di cittadinanza di 600
euro per i licenziati e una Repubblica plebiscitaria via Web sotto il
proprio controllo. Un progetto reazionario.
L'alternativa
vera può essere costruita solo dai lavoratori stessi: contro i
capitalisti, i loro governi, i loro partiti e tutti i loro ciarlatani
di complemento. E' possibile: unendo innanzitutto le forze degli
sfruttati in una lotta vera, radicale, di massa, attorno ad una
piattaforma unificante delle loro ragioni e rivendicazioni, promossa
da una assemblea nazionale di delegati eletti. Una lotta che metta
sul campo, sino in fondo, la forza del lavoro, superando ogni
frammentazione e dispersione.
Sedici
milioni di lavoratori salariati, precari, disoccupati possono
rivoltare l'Italia come un calzino, esprimere un proprio governo,
concentrare nelle proprie mani il potere, liberare la società dal
capitalismo.
Ma
c'è bisogno di un partito di avanguardia che costruisca in ogni loro
lotta la coscienza di questa forza.
Questa
è la ragione del Partito Comunista dei Lavoratori. L'unico che non
ha mai tradito gli operai.
PARTITO
COMUNISTA DEI LAVORATORI