GOVERNO RENZI: UN CORSO POLITICO REAZIONARIO
13
Settembre 2014
Il
governo carica sul groppone dei lavoratori i costi dei patti
finanziari europei e delle truffe elettorali di Renzi : la somma fa
20 miliardi di tagli. Una enormità.
La
sanità sarà chiamata a pagare la riduzione delle tasse per il
padronato (Irap), già beneficiato della massima precarizzazione del
lavoro (Decreto Poletti) e dalla annunciata liquidazione di ciò che
resta dell'articolo 18 (Yob act).
L'ennesima
“riforma della scuola” produrrà nuovi tagli sull'istruzione
pubblica e la sua riduzione a mercato aziendale, sommati
all'impoverimento ulteriore degli insegnanti.
La
riforma elettorale e istituzionale servirà a mettere la rapina al
riparo della caduta annunciata del consenso: consentendo governi
privi di consenso e la falcidie delle opposizioni, con reciproca
soddisfazione per gli interessi dei capitalisti e per le ambizioni di
un aspirante Bonaparte.
Siamo
in presenza di un corso politico reazionario sempre più scoperto. Se
metà delle misure varate o annunciate le avesse intraprese
Berlusconi, saremmo all'accusa di golpe e all'”emergenza
democratica”. Invece procedono nel silenzio con targa PD... e col
sostegno di Berlusconi.
Cosa
aspettano le sinistre italiane, politiche e sindacali, a mobilitare i
lavoratori, alzare una diga, promuovere un'alternativa? Se aspettano
sulla riva del fiume il cadavere politico di Renzi vedranno passare
il loro. Se cercano una chiamata a corte, in cambio della non
belligeranza, diventeranno corresponsabili della deriva
reazionaria... senza ottenere neppure udienza.
La
necessità di un altra direzione del movimento operaio e sindacale è
posta drammaticamente dalla realtà dei fatti. Ogni giorno di più.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI