sabato 9 maggio 2015

BASTA SPECULAZIONI! 
A VENEZIA GOVERNINO I LAVORATORI!
In questi anni Venezia è stata, come non mai, preda prelibata dei più vari appetiti speculativi.
Risultati immagini per venezia lagunaDa un lato si è svenduto o cercato di svendere tutto il patrimonio pubblico che si potesse piazzare sul mercato. Si va dai palazzi di proprietà del Comune alle isole del demanio, fino al tentativo, per ora fermato di vendere diversi palazzi di proprietà dell'Università di Ca’ Foscari.
Dall'altro lato si sono concessi cambi d'uso e permessi di edificare un po' ovunque a favore in primis del settore alberghiero, e, in secondo luogo, soprattutto in terraferma, della grande distribuzione commerciale (si pensi alla zona del Terraglio).
Il tutto è stato condito abbondantemente con una serie di opere inutili o, quantomeno, di dubbia utilità. Dal nuovo Palazzo del Cinema del Lido (letteralmente un buco da 40 milioni) alla tranvia, costata fino ad ora circa 220 milioni, passando per le operazioni eseguite dalle partecipate (in particolare nel settore dei trasporti, coi piani di dismissione del funzionale cantiere di Sant'Elena dell'ACTV, che sorge in un'area oggetto di appetiti speculativi, per spostare l'attività al Tronchetto e a Pellestrina, dove sono stati riversati milioni di euro senza nemmeno ottenere una adeguata funzionalità dei cantieri).
A ciò si aggiungono, oggi, i nuovi progetti sulla portualità. I poteri forti veneziani, dopo la decisione ministeriale di andare verso il blocco del transito delle grandi navi in Bacino San Marco, hanno scelto di fare “di necessità virtù” e si sono lanciati nella sfida delle soluzioni alternative, pronti a riempirsi le tasche con nuove grandi opere. Non vi è alcun dubbio che si ripeterebbero le stesse dinamiche corruttive e fraudolente emerse nel modo più evidente dall'inchiesta MOSE.
In questa situazione è semplicemente impossibile stabilire quale delle varie opzioni esistenti (Canale Contorta, Canale Vittorio Emanuele, Marghera, Puntasabbioni, Chioggia, porto off shore) sia la meno impattante dal punto di vista dei costi, dell'occupazione e dell'impatto sull’ambiente e sul patrimonio storico artistico, poiché i dati vengono di volta in volta falsati sulla base degli interessi che stanno dietro ai diversi progetti.
E' dunque evidente la necessità di battersi affinché ogni opera di pubblica utilità sia realizzata da aziende pubbliche controllate dai lavoratori. Aziende pubbliche da costituirsi per mezzo dell'esproprio, senza indennizzo, delle aziende implicate nello scandalo MOSE, in casi di corruzione, devastazione ambientale, violazione dei diritti sul lavoro. I padroni si sono già “risarciti” abbastanza sulla pelle dei lavoratori.
A Venezia tutti i candidati sindaco sostenuti dai diversi schieramenti politici padronali legati alle varie frazioni della borghesia si candidano a guidare sul piano locale la stessa politica generale promossa dai governi nazionali degli ultimi venti anni: taglio dei servizi, dei salari, riduzione dei diritti e delle tutele, aumenti delle tariffe, cementificazione, speculazioni ambientali. E la candidatura di Casson, col sostegno di Renzi, è la logica continuità di questa politica; tra l’altro sostenuta da tutte le sfumature di quello che è rimasto della sinistra veneziana sia con le liste Venezia bene comune – ex PRC -, e Venezia 2020 – Verdi, Sel -, sia con la candidatura di esponenti del PRC dentro la “Lista Civica di Felice Casson Sindaco” a dimostrazione della totale subalternità alla borghesia di quel poco che ormai rimane del PRC in Veneto.
Il PCL è l’unico partito che ha sempre rivendicato la propria autonomia politica e lottato nelle piazze e nei luoghi contro il padronato, i suoi partiti e i suoi governi. Non si è mai compromesso con le politiche dominanti, le ha contrastate, continuerà a contrastarle. L’unico partito schierato sempre e comunque dalla parte dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, degli studenti, dei pensionati, contro i comitati d’affari di ogni colore. L’unico partito della sinistra che non ha mai scambiato le ragioni del lavoro con assessorati. Anzi, ha sempre avanzato nelle lotte la necessaria unità di classe tra i lavoratori, nativi e migranti, contro ogni forma di xenofobia, razzismo e fascioleghismo.
La battaglia che avanziamo contro la speculazione va inserita nell'ambito della più generale rivendicazione della nazionalizzazione, sotto controllo dei lavoratori e senza indennizzo per i padroni, delle aziende dei settori strategici, tra cui le maggiori società edili, siderurgiche, e di produzione di cementi, tenendo presente che la contraddizione tra le ragioni della salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio storico artistico e le ragioni del lavoro è insanabile dentro il sistema capitalistico.
Per tutte queste ragioni il PCL si presenta come forza autonoma, l'unica davvero alternativa e antisistema, alle elezioni comunali di Venezia.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Sezione Pietro Tresso (Blasco) Venezia