CONTRO UNA SCUOLA DEI
PADRONI
CONTRO UNA SCUOLA DEI
PADRONI
Il ddl Giannini-Renzi
sulla buona scuola non è un atto isolato del governo. E’
parte di un progetto autoritario e reazionario, dal Jobs Act
all’Italicum, dalla riforma istituzionale a quella del pubblico
impiego: piena assunzione degli interessi del padronato
italiano e europeo, smantellamento di contratti e diritti
(cancellazione dell'Art.18, precarizzazione generalizzata,
demansionamento e telecontrollo), un uomo solo al comando e rimozione
di ogni conflitto.
NELLA SCUOLA, RENZI ED IL
PD STANNO IMPONENDO L'ENNESIMA CONTRORIFORMA, SPINGENDOSI DOVE E
GELMINI SI ERANO SOLO AFFACCIATI.
In primo luogo,
radicalizzando l’autonomia secondo le richieste di Confindustria,
destrutturando così il sistema formativo nazionale in una pluralità
di istituti in competizione e articolati su diversi livelli. In
secondo luogo, aziendalizzando le scuole: concentrando i poteri nei
dirigenti-padroni, gerarchizzando i docenti su diversi livelli e
funzioni, tagliando gli ATA e esternalizzando i servizi a cooperativi
ed enti privati.
Con questa prospettiva,
nonostante alcuni emendamenti di facciata presentati dal PD
in questi giorni che coinvolgono marginalmente altri soggetti
(consigli di istituto e comitati compositi vari), i
dirigenti scriveranno il POF, selezioneranno la “loro
squadra” e assegneranno valutazioni e “premi”. La chiamata
diretta interesserà in pochi anni l’insieme di lavoratori e
lavoratrici della scuola. Chi sceglieranno? Chi non alzerà
la testa? Chi non si ammalerà? In ogni caso, si
determineranno scuole omogenee per livello formativo, linea
educativa o interessi del
dirigente.
Marchionne ha proprio
fatto..scuola: così si distrugge la libertà d'insegnamento. Ma non
solo. Si regalano fondi alle scuole private con la
defiscalizzazione delle tasse di iscrizione e si aprono le
porte ai fondi privati ed alla disuguaglianza tra istituti con il
5x1000.
L'assunzione di 100.000
precari (ridotti di un terzo rispetto alle promesse) è
obbligata dalla sentenze europee: la si vuol far pagare con
il peggioramento delle condizioni di lavoro, il salario di
ingresso, gli spostamenti territoriali, gli Albi.
PER QUESTO DICIAMO NO AD
OGNI TRATTATIVA : RITIRO DEL DDL E DECRETO PER I PRECARI.
Occorre indire
ASSEMBBLEE RSU in ogni territorio, costruire UN'ASSEMBLEA
NAZIONALE RAPPRESENTATIVA DI DELEGATI E DELEGATE della scuola: per
decidere lo sviluppo della lotta, per definire democraticamente
una piattaforma d lotta, per non ridurre lo stesso sciopero
ad un inutile ed episodico sfogatoio. Per l’assunzione con decreto
di tutti i precari aventi diritto, sia docenti che ATA; per la
riapertura della contrattazione, con il recupero del salario perso
negli ultimi anni; per un grande piano di finanziamento della scuola
pubblica, il ritiro dei tagli orari e occupazionali della Gelmini, la
riduzione del numero di alunni per classe; per garantire un reale
diritto allo studio nel nostro paese.
LA LOTTA DEVE ESSERE
TANTO RADICALE, QUANTO RADICALE E' L'AGGRESSIONE DEL GOVERNO ..
Per questo, serve
costruire un grande movimento della scuola, una mobilitazione
permanente che preveda manifestazioni territoriali,
occupazioni di scuole, flash mob, assemblee, mozioni,
occupazioni, volantinaggi, fino al Blocco degli scrutini.
LOTTIAMO FINO AL RITIRO
DEL DDL!
PARTITO
COMUNISTA DEI LAVORATORI
Commissione
Scuola e Università