sabato 30 maggio 2015

ELEZIONI REGIONALI IN VENETO
Assenti dalle elezioni regionali, presenti nelle lotte operaie e popolari!
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25 Maggio 2015

Il prossimo 31 maggio si terranno in Veneto le elezioni regionali. Nelle liste elettorali regionali il Partito Comunista dei Lavoratori non sarà presente per via di una legge elettorale profondamente antidemocratica che impone alle forze nate fuori dai palazzi del potere un numero esorbitante di firme da raccogliere in tutte le province della regione. Questo elemento, connesso poi ai meccanismi truffaldini di assegnazione di seggi in consiglio, conferma lo spirito di questa “democrazia”: negare l'accesso ai lavoratori e alle sue avanguardie ai parlamenti, lasciare indisturbati i giochi di spartizione di interessi tra le solite forze del regime.
Il Partito Comunista dei Lavoratori, avendo comunque raccolto le firme necessarie, è invece presente alle elezioni del Comune di Venezia con una propria lista autonoma e con un programma anticapitalista e rivoluzionario.

In Veneto la devastante crisi capitalista, ancora in corso, ha provocato migliaia di licenziamenti in tutti i settori economici, dall'industria al commercio, dall'edilizia ai servizi, colpendo lavoratori e lavoratrici, nativi e migranti. L'aumento della disoccupazione, della precarietà e delle nuove forme di schiavismo, come il caporalato, soprattutto in edilizia e in agricoltura, ne sono l'inesorabile risvolto sociale.

Il Decreto Poletti e il Jobs Act del Governo Renzi, congiunti ad una infame riforma della previdenza (Legge Fornero-Monti), hanno ulteriormente aggravato nei luoghi di lavoro la condizione di arbitrio padronale contro il lavoro salariato, nativo e migrante e di ricatto, anche sessuale nei confronti delle donne. Nel contempo le privatizzazioni, i tagli ai servizi pubblici (dalla scuola alla sanità, dall'istruzione ai trasporti) e l'assenza di un'edilizia abitativa popolare da parte del governo nazionale e regionale hanno nettamente peggiorato le condizioni di vita di lavoratori, pensionati, studenti e masse popolari.

La risposta della borghesia alla crisi capitalista è stata quella di incrementare i profitti dirottando gli investimenti nella speculazione finanziaria ed edilizia, attraverso il meccanismo fraudolento del project financing (progetto di finanza). Il territorio regionale è stato devastato infatti dalla politica delle grandi opere realizzate, in via di realizzazione o in progettazione (Passante di Mestre, Pedemontana Veneta, Nogara Mare, Mose, Ospedali...). La corruzione è l'inevitabile lubrificante nella ricerca del massimo profitto, proprio del sistema capitalistico; l'elezione diretta del presidente regionale e del sindaco accresce il meccanismo corruttivo, clientelare e banditesco della democrazia borghese. L'inchiesta sul Mose (e su Expo) ha fatto emergere un sistema di potere che vedeva nel libro paga di poche grandi imprese di costruzione e finanziarie i vertici politici del governo regionale e della giunta veneziana. Un sistema che coinvolgeva politici di entrambi gli schieramenti della borghesia, di governo e di opposizione, esponenti dell'apparato amministrativo statale e regionale e della curia veneziana. Un processo degenerativo che, oltre alla corruzione, evidenzia l'inserimento nel tessuto produttivo di imprese mafiose “vicine alla politica lagunare”.

I diversi candidati presidenti della borghesia regionale, che come denominatore comune hanno il liberismo economico, di destra (Zaia, Tosi, Berti, Morosin) e di centrosinistra (Moretti) non metteranno ne vogliono mettere in discussione gli assi di questo sistema capitalistico di potere. Quello che differenzia i due poli borghesi è soprattutto il livello di degenerazione e barbarie politica della propaganda del gruppo dirigente leghista: nauseante propaganda xenofoba e razzista, condito di richiamo all'indipendenza da piccola patria, con il contorno di fascisti di Casa Pound.

La candidata del centrosinistra, Moretti (PD), rivolgendosi alla platea di imprese venete promette l'introduzione di un Jobs Act specifico per il Veneto, facendo sognare agli imprenditori nuove e maggiori flessibilità. Il PRC del Veneto sul sostegno alla candidatura di Alessandra Moretti si è spaccato. Almeno metà del partito, soprattutto la Federazione di Venezia del PRC, ha costituito Sinistra Veneta che con SEL e Verdi ha formato la lista Veneto Nuovo, parte della coalizione di centrosinistra di Alessandra Moretti.

In questo quadro la candidatura di Laura Di Lucia Coletti con la lista “L'Altro Veneto Ora Possiamo” costituita da PRC, PDCI, Organizzazioni ambientaliste, Ross@ ed esponenti di provenienza IVD e M5S, rappresenta una candidatura progressista e democratica, ma che non mette in discussione il sistema capitalistico né esprime alcun riferimento di classe, neppur in chiave riformista. La subalternità al PD di questa lista, e del PRC in particolare, è emersa con tutta evidenza con la candidatura di due esponenti del PRC assieme ad esponenti del PD, a sostegno del candidato Sindaco Casson a Venezia, nella lista civica Felice Casson Sindaco. E' del tutto evidente che il raggruppamento “L'Altro Veneto Ora Possiamo” non si è costruito in rottura strategica con il PD e con la borghesia, ma si configura come un fronte popolare in miniatura, politicamente subalterno alla borghesia e in attesa di un nuovo centrosinistra, alimentando nuove illusioni già fallite in passato.

Non ponendo alcuna fiducia nelle istituzioni della borghesia il Partito Comunista dei Lavoratori ritiene comunque importante, anche nel momento elettorale, la presenza di una forza del movimento operaio indipendente dalla borghesia, dai suoi partiti e dai suoi governi. Per questo non possiamo sostenere, seppur criticamente, la lista “L'Altro Veneto Ora Possiamo”. Il quadro politico regionale è tale che proprio per mantenere una presenza autonoma del movimento operaio il PCL invita i lavoratori e le masse popolari ad astenersi, annullando la scheda alle elezioni regionali e a sostenere il Partito Comunista dei Lavoratori alle elezioni comunali di Venezia. Sostenere le lotte ed il protagonismo dei lavoratori, reale rotta per spezzare le nostre catene!

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Coordinamento Veneto